Recensione
Pluto
9.0/10
Recensione di Franzelion
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Pluto è il mio secondo approccio con Urasawa, il primo è stato Monster. Ok, ora ne ho la conferma: quest'autore è un genio.
Naoki si fa riconoscere sin dall'inizio, grazie ad inquadrature ed espressioni ricercate e ispirate, degli indizi che stuzzicano sempre più la curiosità del lettore invogliando la prosecuzione della lettura.
Si ha fin da subito l'impressione di trovarsi dinnanzi a un caso (Pluto è un giallo) dalla complessità e dalla profondità concettuale eccezionali, e tale si rivela dopo le ultime rivelazioni. Unica nota un po' stonante è forse il finale che appare leggermente frettoloso e quasi "forzato" nei contenuti, come se cioè Urasawa dovesse per forza adattarsi al finale dell'opera originale di Tezuka. Non dico che il finale sia fuori luogo, ma credo proprio che se questa fosse stata un'opera originale di Urasawa egli avrebbe dato il suo meglio (come fatto con Monster ad esempio) in questo finale, e l'avrebbe reso più profondo di quanto non sia ora, rendendolo quindi in perfetta linea con tutte le premesse concettuali che aveva creato sino ad ora (a parte la concezione umanistica, c'erano diversi altri concetti fantascientifici stile Ghost in the shell che Urasawa aveva introdotto e sembrato di voler approfondire fino alla fine, ma così non è stato, è mancata quella scintilla finale che avrebbe reso il manga un capolavoro assoluto).
La storia comunque, indipendentemente dai contenuti, riesce a sciogliere tutti i nodi della trama che si erano creati... o meglio QUASI tutti. Quasi perché giusto un paio di dettagli rimangono all'oscuro, ma probabilmente è una scelta volontaria dell'autore per rendere più criptici alcuni passaggi e per dare al lettore una possibilità di interpretazione su alcuni punti, che concede più profondità al manga. Almeno questo è il mio pensiero, poi magari invece Urasawa è solamente caduto in errore mettendo più carne al fuoco di quanta avrebbe potuto raccoglierne.
I personaggi sono approfonditi ma non oltremisura, quanto basta, alla fine non si sente la mancanza di un'ulteriore caratterizzazione... o forse sì, come ad esempio per Uran che mi sembra un po' messa lì tanto per.
I disegni sono come al solito eccellenti, sia per le inquadrature che per le espressioni come dicevo all'inizio, sia per i fondali spesso e volentieri molto dettagliati.
Concludendo, consiglierei quest'opera assolutamente a tutti se non fosse per l'esagerato prezzo (7,50 per un'edizione del genere sono una truffa, ma d'altronde con Solanin hanno fatto anche peggio), quindi vi consiglio di ponderare bene i vostri acquisti e di fare magari qualche sacrificio per recuperare questa perla, formalmente impeccabile sotto tutti i punti di vista, che manca giusto di quella scintilla d'ispirazione finale per elevarlo al capolavoro dell'anno (ma anche in questo modo potrebbe esserlo, eh); vi raccomando poi di leggere tutti i volumi nel minor tempo possibile, perché non sarà facile tenere a mente tutti i dettagli della storia.
Il finale per metà aperto potrebbe non piacere a tutti, quindi è sempre meglio sapere a cosa si va incontro per evitare aspettative non ripagate.
Un dito sotto Monster, ma comunque eccezionale.
Naoki si fa riconoscere sin dall'inizio, grazie ad inquadrature ed espressioni ricercate e ispirate, degli indizi che stuzzicano sempre più la curiosità del lettore invogliando la prosecuzione della lettura.
Si ha fin da subito l'impressione di trovarsi dinnanzi a un caso (Pluto è un giallo) dalla complessità e dalla profondità concettuale eccezionali, e tale si rivela dopo le ultime rivelazioni. Unica nota un po' stonante è forse il finale che appare leggermente frettoloso e quasi "forzato" nei contenuti, come se cioè Urasawa dovesse per forza adattarsi al finale dell'opera originale di Tezuka. Non dico che il finale sia fuori luogo, ma credo proprio che se questa fosse stata un'opera originale di Urasawa egli avrebbe dato il suo meglio (come fatto con Monster ad esempio) in questo finale, e l'avrebbe reso più profondo di quanto non sia ora, rendendolo quindi in perfetta linea con tutte le premesse concettuali che aveva creato sino ad ora (a parte la concezione umanistica, c'erano diversi altri concetti fantascientifici stile Ghost in the shell che Urasawa aveva introdotto e sembrato di voler approfondire fino alla fine, ma così non è stato, è mancata quella scintilla finale che avrebbe reso il manga un capolavoro assoluto).
La storia comunque, indipendentemente dai contenuti, riesce a sciogliere tutti i nodi della trama che si erano creati... o meglio QUASI tutti. Quasi perché giusto un paio di dettagli rimangono all'oscuro, ma probabilmente è una scelta volontaria dell'autore per rendere più criptici alcuni passaggi e per dare al lettore una possibilità di interpretazione su alcuni punti, che concede più profondità al manga. Almeno questo è il mio pensiero, poi magari invece Urasawa è solamente caduto in errore mettendo più carne al fuoco di quanta avrebbe potuto raccoglierne.
I personaggi sono approfonditi ma non oltremisura, quanto basta, alla fine non si sente la mancanza di un'ulteriore caratterizzazione... o forse sì, come ad esempio per Uran che mi sembra un po' messa lì tanto per.
I disegni sono come al solito eccellenti, sia per le inquadrature che per le espressioni come dicevo all'inizio, sia per i fondali spesso e volentieri molto dettagliati.
Concludendo, consiglierei quest'opera assolutamente a tutti se non fosse per l'esagerato prezzo (7,50 per un'edizione del genere sono una truffa, ma d'altronde con Solanin hanno fatto anche peggio), quindi vi consiglio di ponderare bene i vostri acquisti e di fare magari qualche sacrificio per recuperare questa perla, formalmente impeccabile sotto tutti i punti di vista, che manca giusto di quella scintilla d'ispirazione finale per elevarlo al capolavoro dell'anno (ma anche in questo modo potrebbe esserlo, eh); vi raccomando poi di leggere tutti i volumi nel minor tempo possibile, perché non sarà facile tenere a mente tutti i dettagli della storia.
Il finale per metà aperto potrebbe non piacere a tutti, quindi è sempre meglio sapere a cosa si va incontro per evitare aspettative non ripagate.
Un dito sotto Monster, ma comunque eccezionale.