Recensione
Gantz
10.0/10
In un mondo popolato da shonen "Gantz" è quel classico atollo che si trova in mezzo all'oceano non segnalato dalle cartine pieno di palme, cibo e spiaggia bianchissima (in poche parole un paradiso terrestre). Si può solo dare 10 a questo manga che da più di dieci anni ci tiene con il fiato sospeso prendendo sempre più i connotati di una guerra per la sopravvivenza della civiltà come noi la intendiamo. Tutto ha inizio quando Kei Kurono viene suo malgrado costretto dal suo "amico" (non si vedevano da molto tempo) a salvare un barbone caduto sui binari della metropolitana; quest'ultimo viene salvato, non si può dire lo stesso dei due che vengono travolti dalla metropolitana. Sono morti? No, vengono catapultati in un appartamento dopo si staglia al centro una sfera nera detta "Gantz" che ordina loro di uccidere un alieno a sua volta non molto incline alla richiesta. Da qui si sviluppa tutta la storia dove vedremo man mano che andiamo avanti morti "illustri", scene splatter e momenti di riflessione interna dei personaggi, che scoprendo sempre più cose sul Gantz scoprono qualcosa anche su loro stessi (difetti e pregi indistintamente).
Storia: 10. La cosa che più colpisce in "Gantz" è che nonostante la mole di volumi ancora la storia è avvolta dal mistero, ed è questo l'elemento più intrigante di questo titolo solo al volume ventotto avremo alcune risposte che però faranno sorgere ancora più domande.
Personaggi: 10. E' ottima la loro caratterizzazione (anche più che dell'anime), essi sono tutti connotati dal non essere degli eroi, anzi per alcuni di loro è addirittura il contrario, sono vittime dei loro difetti ma anche delle loro virtù che, nonostante le condizioni estreme a cui Gantz sottopone i protagonisti, vengono fuori senza però far intendere al lettore una reale evoluzione del personaggio (personalmente la ritengo una cosa fantastica).
Disegni: 9. Un po' di fanservice all'inizio dei capitoli (vengono messe delle donne seminude che non c'entrano niente con la storia) e da qualche parte nella storia per il resto personaggi disegnati benissimo (un po' più le ragazze rispetto ai ragazzi) come gli sfondi che fino al settimo o ottavo volume possono risultare un po' semplici ma che poi divengono ricchi di dettagli nei numeri seguenti (grazie anche alla computer grafic di cui Oku è un pioniere).
Edizione italiana: 7. Se proprio si vuole trovare il pelo nell'uovo questa edizione non mi convince molto, prezzo sempre uguale nonostante il numero di pagine si sia sensibilmente ridotto negli ultimi numeri (può essere un caso magari al prossimo ci saranno trecento pagine!), negli ultimi dieci volumi viene rilasciato da questi ultimi un sacco di inchiostro e infine in tutti i volumi nell'aprirli si sentono degli scricchiolii degni di una palafitta del Neolitico.
Consiglio vivamente "Gantz" ad un pubblico maturo e forte di stomaco (alcune scene sono abbastanza raccapriccianti) che vuole leggersi un'opera per stare con il fiato sospeso fino alla fine (o almeno fino a dove sono arrivato) e per riflettere un po' sulla condizione umana in questa nostra società e su quelli che oggi potremmo definire valori.
Storia: 10. La cosa che più colpisce in "Gantz" è che nonostante la mole di volumi ancora la storia è avvolta dal mistero, ed è questo l'elemento più intrigante di questo titolo solo al volume ventotto avremo alcune risposte che però faranno sorgere ancora più domande.
Personaggi: 10. E' ottima la loro caratterizzazione (anche più che dell'anime), essi sono tutti connotati dal non essere degli eroi, anzi per alcuni di loro è addirittura il contrario, sono vittime dei loro difetti ma anche delle loro virtù che, nonostante le condizioni estreme a cui Gantz sottopone i protagonisti, vengono fuori senza però far intendere al lettore una reale evoluzione del personaggio (personalmente la ritengo una cosa fantastica).
Disegni: 9. Un po' di fanservice all'inizio dei capitoli (vengono messe delle donne seminude che non c'entrano niente con la storia) e da qualche parte nella storia per il resto personaggi disegnati benissimo (un po' più le ragazze rispetto ai ragazzi) come gli sfondi che fino al settimo o ottavo volume possono risultare un po' semplici ma che poi divengono ricchi di dettagli nei numeri seguenti (grazie anche alla computer grafic di cui Oku è un pioniere).
Edizione italiana: 7. Se proprio si vuole trovare il pelo nell'uovo questa edizione non mi convince molto, prezzo sempre uguale nonostante il numero di pagine si sia sensibilmente ridotto negli ultimi numeri (può essere un caso magari al prossimo ci saranno trecento pagine!), negli ultimi dieci volumi viene rilasciato da questi ultimi un sacco di inchiostro e infine in tutti i volumi nell'aprirli si sentono degli scricchiolii degni di una palafitta del Neolitico.
Consiglio vivamente "Gantz" ad un pubblico maturo e forte di stomaco (alcune scene sono abbastanza raccapriccianti) che vuole leggersi un'opera per stare con il fiato sospeso fino alla fine (o almeno fino a dove sono arrivato) e per riflettere un po' sulla condizione umana in questa nostra società e su quelli che oggi potremmo definire valori.