Recensione
Goodbye my Life
10.0/10
Cosa faresti... se costruissero una macchina del tempo?
E' questa la domanda con cui si apre e si chiude la prima storia di Goodbye my life, Prima del viaggio nel tempo. Nella lettura di essa, verremo catapultati in una realtà priva di spontaneità, in quanto i due protagonisti sono soggetti alle influenze di personaggi estranei provenienti dal futuro. Essi impediranno il normale corso degli eventi, ostacolando la realizzazione dei sentimenti dei due protagonisti innamorati. Questi si troveranno in una situazione impensabile, in cui agiranno nel modo che più li allontana dalla loro volontà, per prolungare quell'esitazione tipica di due amanti non ancora dichiarati. La chiave di lettura che ci viene data da questa alterazione del presente è molto chiara: per quanto si agisca a fin di bene tornando sui propri passi, la realtà, quella vera, è unica, ed è giusto che si riveli. Il gioco non vale la candela se a rimetterci è l'autenticità dei sentimenti.
Il fratello minore è la vicenda con la più approfondita caratterizzazione psicologica. A volte, dietro le apparenze si cela un perché. Quanto spesso ci domandiamo se dietro l'aria brillante di un compagno di banco, non ci sia una pessima indole da nascondere? E quand'è che ci siamo domandati se ci fosse un motivo dietro ad un volto scuro, e dei modi singolari? Ci lasciamo abbagliare dalla luce che emanano le persone dalle maniere efficaci, dalle personalità con cui è più semplice approcciare, senza chiederci se in vero, tutta questa semplicità possa coronare un'effettiva profondità nei legami. Così, la nostra Nagi, protagonista della storia, imparerà a diffidare dal bel visino di Takumi, e si avvicinerà al suo inquietante fratello. Quest'ultimo, per quanto si facciano notare le sue anomale peculiarità fisiche e caratteriali, attirerà l'attenzione e le premure della senpai. E' proprio per lo "schifo" che prova Nagi nei suoi confronti, che la ragazza si chiede il perché del suo essere tale. Accoglie dunque, la tacita richiesta di aiuto di un ragazzo evidentemente solo, che cerca rifugio nella biblioteca. Tende una mano verso la persona che ne ha seriamente bisogno, e che davvero ha la sensibilità di apprezzare la vicinanza del suo prossimo.
Il volume prosegue la narrazione smorzando i toni cupi e perturbanti della precedente vicenda, presentandoci stavolta una commedia dal tratto vivace. Sono infatti tipiche in quest'opera, delle ambientazioni e dei personaggi abbastanza moderni. Al di là del tema dei viaggi temporali, le figure che calcano le scene di queste one-shot hanno un aspetto alla moda, e anche piuttosto superficiale. Sembrano rappresentare lo specchio delle dicerie sulla nuova generazione (che ogni volta che si rinnova sembra essere la peggiore), su quanto brulichi di individui perversi ed egoisti. Tale idea, è esemplificata in un gruppo di ragazze riunitesi attorno alla Tavola calda dei cuori infranti. E' proprio questo il titolo del racconto. La 5° (di reggiseno), l'Ignorante, la Presunta artista, Lampo e Quattrocchi. Queste sono le ragazze che Ryuji ha reso inconsapevolmente partecipi del suo menage a... six? L'insignificante elemento maschile, è utile solo al fine di orchestrare l'inganno in cui sono state tratte le sue differenti - nel carattere e nell'aspetto - vittime. Le ragazze reagiscono inizialmente in maniera differente a questa rivelazione, per poi unirsi e supportarsi nel far fronte al male comune. Ma non tutto è prevedibile è scontato, questo lo sa bene chi ha già letto una qualsiasi delle opere sceneggiate dall'originalissima autrice. Infatti, leggendo le ultime battute di questa storia apparentemente leggera e umoristica, ci appaiono smentite le sue premesse iniziali.
Nelle molte storie in cui si è cimentata la Ayuko, vi è un certo stile che si presenta di tanto in tanto. Propone storie inizialmente lineari, degli apparentemente innocui slice of life, stravolti poi da una sorpresa che renderà unica e squisita la novella appena letta con spensieratezza. Us, you and me ne è uno esempio lampante. L'amicizia è il fulcro del racconto - argomento assai caro alla mangaka. Il rapporto tra Ranko ed Eri sembra esser molto bilanciato. Praticamente, l'una compensa l'altra. Ma, nel momento cruciale delle loro vite in cui i sogni e le speranze sembrano esser ripagati, si separano. In realtà, entrambe erano accomunate dalla stessa insoddisfazione rispetto alle loro aspettative future e, per realizzarsi, hanno avuto bisogno di allontanarsi per non permettere all'una di scavalcare l'altra. Mi piace pensare che non si tratta di rinnegare un affetto quando si passa un momento cruciale. A volte, ci serve solamente del tempo per capirci, per delineare la forma di ciò che siamo e ciò che vogliamo, e dedicarci alle persone o alle proprie passioni quando è il momento propizio (di modo da evitare dei possibili screzi). Può capitare che questo tempo si prolunghi e che l'altra persona - ferita - non sia più disposta ad aspettarci o a far coincidere i suoi tempi con i nostri. Ma se solo ci provassimo, a capire realmente gli altri, sapremmo di non essere gli unici insicuri e timorosi sulla faccia della Terra. Non siamo gli unici a correre verso qualcosa, con la paura di scontrarci.
L'inevitabile scontro tra due personalità, è semplicemente dovuto all'incomprensione. In alcune persone, la solitudine fa credere all'unicità della condizione della propria esistenza, senza che si rendano conto che il proprio destino è comune a quello di molti altri… Altri, come un'anonima vicina di banco, Atsuko, su di cui Rika era solita sfogare le proprie frustrazioni in maniera lesiva. Stiamo parlando dell'ultima storia, quella che da il titolo all'intero volume. In un'altra vita Rika - per quanto in lei prevalga un atteggiamento insofferente, da teppista - riuscirà a metter da parte i rancori della propria esistenza (ormai dimenticata), per cercare nient'altro che un conforto negli altri. In una sorta di finale evanescente, si conclude l'ennesimo capolavoro autoconclusivo di questa affascinante autrice. E' un'opera precedente ad After the tempest, in the late summer, di cui si nota una minor poesia e un minor spazio alla capacità interpretativa del lettore. In compenso, il contesto proposto nelle sue storie è decisamente originale e l'effetto è garantito con una certa immediatezza. Il tratto artistico non risente della maturità dell'opera - di appena un anno rispetto al suo secondo lavoro - e non si smentisce neanche nella profondità dei suoi contenuti. Con la sua tipica delicatezza ed incisività, Ayuko si staglia come autrice di punta della Flashbook, che mi auguro curi le edizioni di tutti i suoi lavori.
E' questa la domanda con cui si apre e si chiude la prima storia di Goodbye my life, Prima del viaggio nel tempo. Nella lettura di essa, verremo catapultati in una realtà priva di spontaneità, in quanto i due protagonisti sono soggetti alle influenze di personaggi estranei provenienti dal futuro. Essi impediranno il normale corso degli eventi, ostacolando la realizzazione dei sentimenti dei due protagonisti innamorati. Questi si troveranno in una situazione impensabile, in cui agiranno nel modo che più li allontana dalla loro volontà, per prolungare quell'esitazione tipica di due amanti non ancora dichiarati. La chiave di lettura che ci viene data da questa alterazione del presente è molto chiara: per quanto si agisca a fin di bene tornando sui propri passi, la realtà, quella vera, è unica, ed è giusto che si riveli. Il gioco non vale la candela se a rimetterci è l'autenticità dei sentimenti.
Il fratello minore è la vicenda con la più approfondita caratterizzazione psicologica. A volte, dietro le apparenze si cela un perché. Quanto spesso ci domandiamo se dietro l'aria brillante di un compagno di banco, non ci sia una pessima indole da nascondere? E quand'è che ci siamo domandati se ci fosse un motivo dietro ad un volto scuro, e dei modi singolari? Ci lasciamo abbagliare dalla luce che emanano le persone dalle maniere efficaci, dalle personalità con cui è più semplice approcciare, senza chiederci se in vero, tutta questa semplicità possa coronare un'effettiva profondità nei legami. Così, la nostra Nagi, protagonista della storia, imparerà a diffidare dal bel visino di Takumi, e si avvicinerà al suo inquietante fratello. Quest'ultimo, per quanto si facciano notare le sue anomale peculiarità fisiche e caratteriali, attirerà l'attenzione e le premure della senpai. E' proprio per lo "schifo" che prova Nagi nei suoi confronti, che la ragazza si chiede il perché del suo essere tale. Accoglie dunque, la tacita richiesta di aiuto di un ragazzo evidentemente solo, che cerca rifugio nella biblioteca. Tende una mano verso la persona che ne ha seriamente bisogno, e che davvero ha la sensibilità di apprezzare la vicinanza del suo prossimo.
Il volume prosegue la narrazione smorzando i toni cupi e perturbanti della precedente vicenda, presentandoci stavolta una commedia dal tratto vivace. Sono infatti tipiche in quest'opera, delle ambientazioni e dei personaggi abbastanza moderni. Al di là del tema dei viaggi temporali, le figure che calcano le scene di queste one-shot hanno un aspetto alla moda, e anche piuttosto superficiale. Sembrano rappresentare lo specchio delle dicerie sulla nuova generazione (che ogni volta che si rinnova sembra essere la peggiore), su quanto brulichi di individui perversi ed egoisti. Tale idea, è esemplificata in un gruppo di ragazze riunitesi attorno alla Tavola calda dei cuori infranti. E' proprio questo il titolo del racconto. La 5° (di reggiseno), l'Ignorante, la Presunta artista, Lampo e Quattrocchi. Queste sono le ragazze che Ryuji ha reso inconsapevolmente partecipi del suo menage a... six? L'insignificante elemento maschile, è utile solo al fine di orchestrare l'inganno in cui sono state tratte le sue differenti - nel carattere e nell'aspetto - vittime. Le ragazze reagiscono inizialmente in maniera differente a questa rivelazione, per poi unirsi e supportarsi nel far fronte al male comune. Ma non tutto è prevedibile è scontato, questo lo sa bene chi ha già letto una qualsiasi delle opere sceneggiate dall'originalissima autrice. Infatti, leggendo le ultime battute di questa storia apparentemente leggera e umoristica, ci appaiono smentite le sue premesse iniziali.
Nelle molte storie in cui si è cimentata la Ayuko, vi è un certo stile che si presenta di tanto in tanto. Propone storie inizialmente lineari, degli apparentemente innocui slice of life, stravolti poi da una sorpresa che renderà unica e squisita la novella appena letta con spensieratezza. Us, you and me ne è uno esempio lampante. L'amicizia è il fulcro del racconto - argomento assai caro alla mangaka. Il rapporto tra Ranko ed Eri sembra esser molto bilanciato. Praticamente, l'una compensa l'altra. Ma, nel momento cruciale delle loro vite in cui i sogni e le speranze sembrano esser ripagati, si separano. In realtà, entrambe erano accomunate dalla stessa insoddisfazione rispetto alle loro aspettative future e, per realizzarsi, hanno avuto bisogno di allontanarsi per non permettere all'una di scavalcare l'altra. Mi piace pensare che non si tratta di rinnegare un affetto quando si passa un momento cruciale. A volte, ci serve solamente del tempo per capirci, per delineare la forma di ciò che siamo e ciò che vogliamo, e dedicarci alle persone o alle proprie passioni quando è il momento propizio (di modo da evitare dei possibili screzi). Può capitare che questo tempo si prolunghi e che l'altra persona - ferita - non sia più disposta ad aspettarci o a far coincidere i suoi tempi con i nostri. Ma se solo ci provassimo, a capire realmente gli altri, sapremmo di non essere gli unici insicuri e timorosi sulla faccia della Terra. Non siamo gli unici a correre verso qualcosa, con la paura di scontrarci.
L'inevitabile scontro tra due personalità, è semplicemente dovuto all'incomprensione. In alcune persone, la solitudine fa credere all'unicità della condizione della propria esistenza, senza che si rendano conto che il proprio destino è comune a quello di molti altri… Altri, come un'anonima vicina di banco, Atsuko, su di cui Rika era solita sfogare le proprie frustrazioni in maniera lesiva. Stiamo parlando dell'ultima storia, quella che da il titolo all'intero volume. In un'altra vita Rika - per quanto in lei prevalga un atteggiamento insofferente, da teppista - riuscirà a metter da parte i rancori della propria esistenza (ormai dimenticata), per cercare nient'altro che un conforto negli altri. In una sorta di finale evanescente, si conclude l'ennesimo capolavoro autoconclusivo di questa affascinante autrice. E' un'opera precedente ad After the tempest, in the late summer, di cui si nota una minor poesia e un minor spazio alla capacità interpretativa del lettore. In compenso, il contesto proposto nelle sue storie è decisamente originale e l'effetto è garantito con una certa immediatezza. Il tratto artistico non risente della maturità dell'opera - di appena un anno rispetto al suo secondo lavoro - e non si smentisce neanche nella profondità dei suoi contenuti. Con la sua tipica delicatezza ed incisività, Ayuko si staglia come autrice di punta della Flashbook, che mi auguro curi le edizioni di tutti i suoi lavori.