Recensione
La Luna e il Lago
6.0/10
Solitamente, quando lasciamo andare una persona a noi cara ci vengono in mente solo i suoi pregi e tutto ciò che di buono ci manca di lei. Essa (la persona, intendo) viene cristallizzata nei nostri ricordi nella sua immagine più perfetta, e persino i suoi difetti ci appaiono trascurabili. Anzi, ci provocano nostalgia e rimpianti. Ricordiamo la persona amata con una premura tale da trasformarla in martire. Ma cosa accade se alla sua scomparsa ci pervenisse una verità che sovverte tutto ciò in cui abbiamo creduto finora? Se scoprissimo che il legame con la persona amata era oscurato da un grande segreto che mina all'identità di quella persona, così come avevamo creduto che fosse?
Su questo turbamento interiore si fonda la storia portante del volume La luna e il lago (stesso titolo del one-shot), da cui è nota la vaga ispirazione al romanzo di Banana Yoshimoto, Honeymoon. Il suddetto manga è ad opera dell'acclamata Hinako Ashihara, che si distingue nel mondo dello shoujo non tanto per il tratto artistico - certo espressivo e abbastanza accurato, ma che non spicca di cotanta originalità - bensì per la peculiarità con cui tratta le sue storie. Storie che a sintetizzarle potrebbero sembrare semplici, ma che articolate da una sapiente regista come la Ashihara, acquistano un sapore tutto nuovo e un'insospettabile profondità. Ed è con queste premesse che mi sono cimentata nella lettura di questo volume unico, che - mi spiace dirlo - mi ha però delusa. Sarà che la doppia vita segreta del nonno della protagonista non mi ha affascinata, e che viene anche gestita in maniera sfuggevole e semplicistica. Comunque sia, l'unica nota positiva è data dal personaggio della nonna della giovane protagonista che, una volta vedova, rinviene l'autobiografico manoscritto del marito, e lo pubblica. Il suo atteggiamento e la sua personalità rivelano una duplicità di pensiero e di sentimenti contrastanti che colorano di molteplici sfaccettature la nonna di Kazuna. Per quanto riguarda quest'ultima, è solo un'osservatrice timorosa delle dinamiche famigliari che la circondano. Dinamiche di cui lei non riesce bene a localizzare i sentimenti del nonno e nemmeno le scelte della nonna, lasciandoci così nel dubbio, e con numerose domande di cui le risposte sono appena visibili al di sotto della superficie dell'acqua. Risposte inespresse per sentimenti che talvolta galleggiano e talvolta affondano sotto il peso dei ricordi: è pura licenza poetica, o tutta la vita Yusei Ichihara è stata un inganno? La sua amante era la sua musa o egli è entrambe le sue vite senza oscurarne alcuna?
Questa è una storia che fa riflettere il lettore quanto la spettatrice di questa intricata vicenda, Kazuna. La ragazza, nelle ultime pagine a disposizione per narrare la sua storia, decide di far tesoro di questa esperienza a lei vicina, e di prendere di petto la propria vita e la sua precaria situazione sentimentale. E' vero che la vita di tutti i giorni ti mette di fronte a situazioni che ti fanno riflettere e da cui trarre ispirazione, ma francamente la vita della protagonista è meramente un elemento aggiuntivo alla storia, un elemento che si rivela di superflua importanza e di altrettanto inconsistente interesse.
Nora di Dicembre è l'altra one-shot che riempie le pagine del volume in questione. Una storia insolita, con risvolti sorprendenti e un pizzico di mistero. La narrazione non parte propriamente in maniera coinvolgente vista l'ottica infantile della protagonista, ma migliora nel proseguo, seguendo un'ottica adolescenziale e degli incontri improvvisi. Alcuni elementi, utilizzati a far quadrare la storia, sono costruiti in maniera un tantino improbabile, ma essendo questo un racconto un po fuori dagli schemi - tra il magico e il fatale - si chiude un occhio volentieri per seguire la particolare e piacevole vicenda di due amiche.
Su questo turbamento interiore si fonda la storia portante del volume La luna e il lago (stesso titolo del one-shot), da cui è nota la vaga ispirazione al romanzo di Banana Yoshimoto, Honeymoon. Il suddetto manga è ad opera dell'acclamata Hinako Ashihara, che si distingue nel mondo dello shoujo non tanto per il tratto artistico - certo espressivo e abbastanza accurato, ma che non spicca di cotanta originalità - bensì per la peculiarità con cui tratta le sue storie. Storie che a sintetizzarle potrebbero sembrare semplici, ma che articolate da una sapiente regista come la Ashihara, acquistano un sapore tutto nuovo e un'insospettabile profondità. Ed è con queste premesse che mi sono cimentata nella lettura di questo volume unico, che - mi spiace dirlo - mi ha però delusa. Sarà che la doppia vita segreta del nonno della protagonista non mi ha affascinata, e che viene anche gestita in maniera sfuggevole e semplicistica. Comunque sia, l'unica nota positiva è data dal personaggio della nonna della giovane protagonista che, una volta vedova, rinviene l'autobiografico manoscritto del marito, e lo pubblica. Il suo atteggiamento e la sua personalità rivelano una duplicità di pensiero e di sentimenti contrastanti che colorano di molteplici sfaccettature la nonna di Kazuna. Per quanto riguarda quest'ultima, è solo un'osservatrice timorosa delle dinamiche famigliari che la circondano. Dinamiche di cui lei non riesce bene a localizzare i sentimenti del nonno e nemmeno le scelte della nonna, lasciandoci così nel dubbio, e con numerose domande di cui le risposte sono appena visibili al di sotto della superficie dell'acqua. Risposte inespresse per sentimenti che talvolta galleggiano e talvolta affondano sotto il peso dei ricordi: è pura licenza poetica, o tutta la vita Yusei Ichihara è stata un inganno? La sua amante era la sua musa o egli è entrambe le sue vite senza oscurarne alcuna?
Questa è una storia che fa riflettere il lettore quanto la spettatrice di questa intricata vicenda, Kazuna. La ragazza, nelle ultime pagine a disposizione per narrare la sua storia, decide di far tesoro di questa esperienza a lei vicina, e di prendere di petto la propria vita e la sua precaria situazione sentimentale. E' vero che la vita di tutti i giorni ti mette di fronte a situazioni che ti fanno riflettere e da cui trarre ispirazione, ma francamente la vita della protagonista è meramente un elemento aggiuntivo alla storia, un elemento che si rivela di superflua importanza e di altrettanto inconsistente interesse.
Nora di Dicembre è l'altra one-shot che riempie le pagine del volume in questione. Una storia insolita, con risvolti sorprendenti e un pizzico di mistero. La narrazione non parte propriamente in maniera coinvolgente vista l'ottica infantile della protagonista, ma migliora nel proseguo, seguendo un'ottica adolescenziale e degli incontri improvvisi. Alcuni elementi, utilizzati a far quadrare la storia, sono costruiti in maniera un tantino improbabile, ma essendo questo un racconto un po fuori dagli schemi - tra il magico e il fatale - si chiude un occhio volentieri per seguire la particolare e piacevole vicenda di due amiche.