Recensione
Jackals
6.0/10
"Jackals" è il primo manhwa che leggo da capo a fondo, spinto dalle recensioni positive riportate in questa pagina, ma è risultato una mezza delusione.
La storia è ambientata in una città dominata dalla malavita e gestita da due fazioni: i Gabriella ed i Tennoren, in lotta tra loro per la supremazia sul territorio. In questo scenario si muovono poi i Jackals, assassini a contratto che combattono in realtà solo per se stessi, talvolta per il solo gusto di uccidere, e che alterano in qualche modo gli equilibri tra le due fazioni suddette. "Jackals" mostra in pratica, senza soluzione di continuità, una lunghissima serie di cruenti combattimenti tra loschi figuri armati con gli spadoni e le asce più incredibili, finendo per sembrare un puro esercizio stilistico finalizzato allo splatter più sfrenato. Di personaggi ne compaiono molti, anche se i protagonisti più significativi sono Nicol "l'alligatore" e Foa "il requiem". Personalmente, trovo già fastidioso che tutti i personaggi che fanno la loro comparsa in "Jackals" siano sempre presentati con il loro nome e soprannome virgolettato, particolare un po' ridicolo ed infantile. Inoltre le comparse sono talmente tante da dimenticarsi quasi a che fazione appartengano, visto che i 7 volumi bastano a renderli visivamente familiari per il lettore, ma non permettono di farli entrare nel cuore di quest'ultimo. Le storie di Nicol e Foa vengono affrontate in maniera più dettagliata, ma gli altri protagonisti compaiono all'improvviso, vengono avvolti da un alone di mistero che li fa credere uno più invincibile dell'altro e poi vengono fatti fuori in quattro e quattr'otto in battaglie cruente, avvincenti, ma tutt'altro che epiche. Quello che alla fine appare essere "il boss finale", poi, è in realtà un personaggio secondario, che entra in scena in maniera abbastanza soft e che viene elevato di punto in bianco al rango di antagonista principale.
"Jackals" è una storia in cui non ci sono buoni e in cui l'unica finalità di tutti sembra solamente uccidere, uccidere e ancora uccidere.
In sintesi, ho trovato la storia alla base di "Jackals" inconsistente, anche se la lettura procede spedita grazie ai bei disegni, ai personaggi molto pittoreschi e, almeno dal punto di vista grafico, ben caratterizzati, e alle vignette grandi con pochi baloons che lasciano il posto a spettacolari scene di combattimento.
Un fumetto pesante per la violenza presentata, ma leggero, per l'inconsistenza della trama, che potrebbe piacere a chi cerca una lettura di svago. Sicuramente "Jackals" non resterà nell'empireo dei titoli memorabili, ma raggiunge una sufficienza abbondante che avrebbe potuto essere un 7 se la storia fosse durata più a lungo, dando agli autori la possibilità di presentare meglio l'intreccio, i protagonisti e di far durare più a lungo i combattimenti delle decine di personaggi che entrano in scena. Creano aspettative per il loro aspetto pittoresco e poi combattono per 5 pagine o poco più uscendo di scena. Voto 6.
La storia è ambientata in una città dominata dalla malavita e gestita da due fazioni: i Gabriella ed i Tennoren, in lotta tra loro per la supremazia sul territorio. In questo scenario si muovono poi i Jackals, assassini a contratto che combattono in realtà solo per se stessi, talvolta per il solo gusto di uccidere, e che alterano in qualche modo gli equilibri tra le due fazioni suddette. "Jackals" mostra in pratica, senza soluzione di continuità, una lunghissima serie di cruenti combattimenti tra loschi figuri armati con gli spadoni e le asce più incredibili, finendo per sembrare un puro esercizio stilistico finalizzato allo splatter più sfrenato. Di personaggi ne compaiono molti, anche se i protagonisti più significativi sono Nicol "l'alligatore" e Foa "il requiem". Personalmente, trovo già fastidioso che tutti i personaggi che fanno la loro comparsa in "Jackals" siano sempre presentati con il loro nome e soprannome virgolettato, particolare un po' ridicolo ed infantile. Inoltre le comparse sono talmente tante da dimenticarsi quasi a che fazione appartengano, visto che i 7 volumi bastano a renderli visivamente familiari per il lettore, ma non permettono di farli entrare nel cuore di quest'ultimo. Le storie di Nicol e Foa vengono affrontate in maniera più dettagliata, ma gli altri protagonisti compaiono all'improvviso, vengono avvolti da un alone di mistero che li fa credere uno più invincibile dell'altro e poi vengono fatti fuori in quattro e quattr'otto in battaglie cruente, avvincenti, ma tutt'altro che epiche. Quello che alla fine appare essere "il boss finale", poi, è in realtà un personaggio secondario, che entra in scena in maniera abbastanza soft e che viene elevato di punto in bianco al rango di antagonista principale.
"Jackals" è una storia in cui non ci sono buoni e in cui l'unica finalità di tutti sembra solamente uccidere, uccidere e ancora uccidere.
In sintesi, ho trovato la storia alla base di "Jackals" inconsistente, anche se la lettura procede spedita grazie ai bei disegni, ai personaggi molto pittoreschi e, almeno dal punto di vista grafico, ben caratterizzati, e alle vignette grandi con pochi baloons che lasciano il posto a spettacolari scene di combattimento.
Un fumetto pesante per la violenza presentata, ma leggero, per l'inconsistenza della trama, che potrebbe piacere a chi cerca una lettura di svago. Sicuramente "Jackals" non resterà nell'empireo dei titoli memorabili, ma raggiunge una sufficienza abbondante che avrebbe potuto essere un 7 se la storia fosse durata più a lungo, dando agli autori la possibilità di presentare meglio l'intreccio, i protagonisti e di far durare più a lungo i combattimenti delle decine di personaggi che entrano in scena. Creano aspettative per il loro aspetto pittoresco e poi combattono per 5 pagine o poco più uscendo di scena. Voto 6.