Recensione
Saint Seiya - Next Dimension
5.0/10
La storia riparte da dove si era fermata quasi vent'anni fa: Ades sconfitto, Seiya in coma (qualcuno potrebbe dire finalmente) e la Saga dei Cieli alle porte.
Sicuramente parlare di un'opera lontana dal concludersi è rischioso, ma ci proviamo.
Storia, sceneggiatura e disegni sono insufficienti; non c'è ritmo, adrenalina, caratterizzazione dei personaggi, neanche quelli storici. I disegni sono quanto di più semplice e amatoriale si possa pensare: Kurumada è ai minimi storici sia in fatto di idee che in chiave artistica. La lettura è lenta e quasi imbarazzante, non si capisce se siamo di fronte a un'opera di Kurumada o a un'opera di qualche fan che sta provando a dare una propria visione sul continuo della storia. Per non parlare di situazioni quasi surreali, come per esempio
SPOILER
la scena in cui Tenma, Dohko e Sion vengono salvati dagli sgherri di Ades dal pony di Tenma – sì, esatto, dal pony, che si chiama Pegasus. Qui mi sono detto: “Kurumada ci sta prendendo per i fondelli”. Oppure la scena in cui Shun si trova nuovamente ad affrontare l'illusione della casa dei Gemelli e non sa cosa fare, nonostante abbia già vissuto un'esperienza identica.
FINE SPOILER
Sembra che tutto quello che i Saint di bronzo, per ora solo quelli apparsi, hanno vissuto precedentemente non abbai influito sulla loro esperienza, che siano tornati ai tempi della guerra galattica con un potere ridotto ai minimi termini.
Nonostante Kurumada stia cercando di creare un po' di misteri e pathos, il ritmo non parte; manca l'interesse, la curiosità di sfogliare le pagine e di attendere le nuove uscite. Non sembra che si stia leggendo Saint Seiya, in quanto la sua prima caratteristica era quello di inchiodare il lettore alla storia e di innamorarsi dei personaggi che venivano caratterizzati divinamente.
Mi viene il dubbio che anche Kurunmada non abbia veramente interesse per questa storia, e neanche ispirazione. Man mano che si va avanti nella lettura sembra di toccare con mano la mancanza totale di inventiva e di voglia di cimentarsi su questo progetto da parte dell'autore. Dalle pagine del manga sembra trasudi la necessità di fare questi albi per forza e non per piacere.
Forse i ragazzi di Nonciclopedia hanno ragione nell'incipit della pagina dedicata a Next Dimension: in sintesi il caro Maestro aveva bisogno di un po' di palanche e ha deciso di sfruttare ancora una volta la sua vera gallina della uova d'oro.
Onestamente, per quanto abbia amato la saga, di fronte a questa nuova serie mi sento un po' come un amante tradito: ho atteso per lustri che la saga ripartisse per cosa? Per trovarmi di fronte a tutto ciò? La mia non è più rabbia, che ho covato per molto tempo nei confronti di Kurumada, ma oramai solo tanta amara delusione.
Per il momento il voto è 5, e solo perché si parla di Saint Seiya. In realtà quest'opera non meriterebbe nessun voto.
Il mio rammarico è che quel giorno che Kurumada finì la saga di Ades non abbia subito iniziato la Saga dei Cieli. Abbandonare un'opera e riprenderla dopo circa vent'anni difficilmente può generare i fasti del passato.
Consigliato solo ai fan delle serie. Per i neofiti consiglio solo la vera saga, quella che Kurumada scrisse negli anni '80 e che ci fece innamorare del mondo dei Saint.
Sicuramente parlare di un'opera lontana dal concludersi è rischioso, ma ci proviamo.
Storia, sceneggiatura e disegni sono insufficienti; non c'è ritmo, adrenalina, caratterizzazione dei personaggi, neanche quelli storici. I disegni sono quanto di più semplice e amatoriale si possa pensare: Kurumada è ai minimi storici sia in fatto di idee che in chiave artistica. La lettura è lenta e quasi imbarazzante, non si capisce se siamo di fronte a un'opera di Kurumada o a un'opera di qualche fan che sta provando a dare una propria visione sul continuo della storia. Per non parlare di situazioni quasi surreali, come per esempio
SPOILER
la scena in cui Tenma, Dohko e Sion vengono salvati dagli sgherri di Ades dal pony di Tenma – sì, esatto, dal pony, che si chiama Pegasus. Qui mi sono detto: “Kurumada ci sta prendendo per i fondelli”. Oppure la scena in cui Shun si trova nuovamente ad affrontare l'illusione della casa dei Gemelli e non sa cosa fare, nonostante abbia già vissuto un'esperienza identica.
FINE SPOILER
Sembra che tutto quello che i Saint di bronzo, per ora solo quelli apparsi, hanno vissuto precedentemente non abbai influito sulla loro esperienza, che siano tornati ai tempi della guerra galattica con un potere ridotto ai minimi termini.
Nonostante Kurumada stia cercando di creare un po' di misteri e pathos, il ritmo non parte; manca l'interesse, la curiosità di sfogliare le pagine e di attendere le nuove uscite. Non sembra che si stia leggendo Saint Seiya, in quanto la sua prima caratteristica era quello di inchiodare il lettore alla storia e di innamorarsi dei personaggi che venivano caratterizzati divinamente.
Mi viene il dubbio che anche Kurunmada non abbia veramente interesse per questa storia, e neanche ispirazione. Man mano che si va avanti nella lettura sembra di toccare con mano la mancanza totale di inventiva e di voglia di cimentarsi su questo progetto da parte dell'autore. Dalle pagine del manga sembra trasudi la necessità di fare questi albi per forza e non per piacere.
Forse i ragazzi di Nonciclopedia hanno ragione nell'incipit della pagina dedicata a Next Dimension: in sintesi il caro Maestro aveva bisogno di un po' di palanche e ha deciso di sfruttare ancora una volta la sua vera gallina della uova d'oro.
Onestamente, per quanto abbia amato la saga, di fronte a questa nuova serie mi sento un po' come un amante tradito: ho atteso per lustri che la saga ripartisse per cosa? Per trovarmi di fronte a tutto ciò? La mia non è più rabbia, che ho covato per molto tempo nei confronti di Kurumada, ma oramai solo tanta amara delusione.
Per il momento il voto è 5, e solo perché si parla di Saint Seiya. In realtà quest'opera non meriterebbe nessun voto.
Il mio rammarico è che quel giorno che Kurumada finì la saga di Ades non abbia subito iniziato la Saga dei Cieli. Abbandonare un'opera e riprenderla dopo circa vent'anni difficilmente può generare i fasti del passato.
Consigliato solo ai fan delle serie. Per i neofiti consiglio solo la vera saga, quella che Kurumada scrisse negli anni '80 e che ci fece innamorare del mondo dei Saint.