Recensione
20th Century Boys
10.0/10
Recensione di Vagabond90
-
Ho appena finito di leggere 20th century boys per la seconda volta, la prima è stata più di due anni fa, ma è come se fosse stata la prima, perchè questo manga è così carico di significati che ogni rilettura porta a degli spunti sempre nuovi ed interessanti, ogni volta c'è qualche nuovo aspetto della storia che mi colpisce e mi lascia a bocca aperta.
Per me 20th century boys è un Manga con la M maiuscola, il manga per eccellenza, non ha pecche perchè c'è tutto quello che ci deve essere, non credo che abbia punti deboli, ed ha una storia curata nei minimi particolari.
Oltre che sviluppare una trama particolarmente avventurosa e che cattura il lettore fin dal primo volumetto, è quanto mai attuale nel momento storico in cui ci troviamo, perchè estremizza fino al paradosso tutte le istituzioni consolidate della società moderna, che se controllate dalle persone sbagliate, possono portare anche alla distruzione dell'uomo stesso. Ed Urasawa è bravo a formulare questa storia con ironia e colpi di scena, priva di velleità autoreferenziali e di narcisismo. I fronzoli che troviamo in tanti altri manga che servono a nascondere le carenze di una storia come si deve qui non servono a niente, perché la storia anche da sola potrebbe reggere l'intero manga.
Ma veniamo all'incipit ed agli eventi che danno avvio alla storia <b>(di qui in poi diversi spoiler)</b>:
Nel 1997, a Tokyo, Kenji Endo è un ordinario ragazzo sulla trentina che ha preso le redini del negozio di famiglia - ex negozio di liquori ora affiliato ad una catena di supermercati per evitare il fallimento- che vive con la madre e accudisce la figlia di sua sorella Kiriko; quest'ultima, allontanatasi dalla famiglia da diverso tempo, piomba al cospetto del fratello e della madre ,e gli lascia improvvisamente in affidamento sua figlia Kana, senza fornire informazioni sull'identità del padre. Kenji conduce una vita tranquilla, ma ha già visto passare parecchi treni davanti a sé, i suoi amici d'infanzia sono già sposati e sistemati, mentre lui da sempre si lascia trasportare dal corso degli eventi. Ed infatti parteciperà assieme a Yoshitsune e Maruo al matrimonio di Croakki, l'ultimo tra i suoi amici d'infanzia a sposarsi.
Tramite una serie di flashback il filone narrativo si sposta dal presente alla fine degli anni sessanta, quando Kenji e i suoi amici, Yoshitsune, Maruo e Occio, in quinta elementare, costruivano una loro personale "base segreta", luogo di ritrovo e quartiere generale delle "forze del bene", che aveva il compito di proteggere la terra da eventuali catastrofi. Perché Kenji, assieme ai suoi amici, inventò una storia in cui il mondo era minacciato da un organizzazione criminale, scritta nei mini particolari nel "Libro delle profezie", corredata dai disegni del bambino : solo Kenji e i suoi amici, con la loro determinazione, potranno salvare il mondo se sarà un giorno in pericolo.
Quanti di noi nella nostra infanzia abbiamo giocato a fare gli eroi del bene, imitando i nostri paladini della giustizia dei cartoni animati! L'idealismo e la bontà dei bambini è una cosa senza fine, purtroppo però poi col passare del tempo e venendo a contatto con il mondo adulto si corrompe ed è costretto a venire a compromessi…
Nel frattempo, nel 1997, la polizia inizia ad investigare sulla scomparsa di alcune persone, e su dei casi di decesso in cui le vittime sembrano perdere per emorragia tutto il sangue che hanno in corpo. Tali eventi si riveleranno poi concatenati secondo una relazione più intima di quanto si potesse credere. Infatti, nei luoghi dei rapimenti verrà ritrovato disegnato un particolare simbolo, la combinazione di un occhio e una mano con il dito indice alzato. Kenji viene fortuitamente a conoscenza di tale simbolo e la sua memoria visiva lo riporta ancora una volta ai giochi d'infanzia con i suoi amici, perché è convinto di aver già visto quel simbolo da qualche parte…
Dopo una serie di vicende che colpiranno più o meno direttamente Kenji e i suoi amici, il nostro protagonista è venuto a conoscenza di una persona la cui identità è sconosciuta, che si fa chiamare "l'Amico": questi è diventato il fondatore di una setta religiosa che è riuscita a raccogliere un gran numero di seguaci in Giappone, grazie al suo carisma "religioso", a delle profezie sul futuro del mondo e a dei miracoli di levitazione. Il simbolo della setta è l'occhio con la mano con l'indice verso l'alto: quello stesso simbolo era usato da Kenji e i suoi amici da bambini, era lo stemma di cui si fregiavano in nome della pace e della libertà della terra; qualcuno se ne era impossessato indebitamente, qualcuno che necessariamente doveva far parte dell'infanzia di Kenji, e quindi fin da allora poteva essere a conoscenza del simbolo. Durante le sue indagini Kenji rincontra anche Yukiji, l'unica ragazza che faceva parte del suo gruppo di amici da bambini, "la ragazza più forte del mondo", che lavora alla dogana dell'aeroporto di Narita come agente anti droga. Yukiji da bambina era sempre stata innamorata di Kenji, perché nonostante il suo carattere da fannullone e passivo era un grande idealista, sempre mosso da buoni intenti, e perciò il più carismatico tra i suoi coetanei, capace di avere su tutti gli altri una grande influenza senza poi avere chissà che di speciale. Al fianco di Kenji poi c'era sempre Occio, che era la sua spalla destra, l'altra mente del gruppo che assieme a Kenji aveva formulato il "libro delle profezie" con le catastrofi che si sarebbero abbattute sulla terra un giorno. Occio, nel presente degli eventi, è scomparso e se ne sono perse le tracce …
Perciò Kenji, nel 1997, viene a scoprire che l'Amico si è impossessato di quel libro delle profezie, e sta percorrendo le tappe una per una della storia che lui inventò da bambino, con tanto di armi batteriologiche, quelle che causeranno appunto la morte di parecchie persone con grandi emorragie di sangue in diverse città della terra; la situazione sembra essere disperata, perché l'Amico sta attuando questo piano subdolamente, e può contare dalla sua parte dell'appoggio della società giapponese su tutti i livelli, inconsapevole dei crimini di cui si sta macchiando: i suoi adepti infatti, plagiati dalle sue promesse, si sono infiltrati a tutti i livelli della società, anche la politica è stata contagiata dal fenomeno dell'amico, tanto che viene fondato un partito politico che si chiamerà proprio "partito dell'amico"; tutto si fonderà sulla menzogna di questo "Amico", figura carismatica e senza volto, poiché al cospetto dei suoi seguaci, durante le adunate, non mostra mai il suo vero volto, e si nasconde pavidamente dietro una maschera, narra di catastrofi future, che potranno essere sventate solo se si avrà fede nelle sue capacità… Kenji e i suoi amici dunque si preparano ad un'ardua battaglia, poiché sentono una grave responsabilità sulle proprie spalle… La battaglia non mancherà di continui colpi di scena…. sta ai lettori continuare a leggere questa storia spettacolare!
Come già detto sopra, la forza di questo manga è l'intrecciarsi del filone dei rapporti interpersonali di comuni persone con eventi su scala mondiale che possono cambiare le sorti dell'intera umanità: Kenji e i suoi amici sono delle persone comuni che non hanno alcuna autorità, però sono a conoscenza di una verità terribile, e sono gli unici capaci di sventare un piano al limite della follia, portato avanti per gioco da chissà chi, solo per una rivalsa dai tempi dell'infanzia .
Kenji tutto sommato è un "inetto a vivere", un Mattia Pascal giapponese se vogliamo, che nella sua vita non ha fatto che abbandonare tutto ciò di buono che coltivava: però dentro di se ha il potere e il carisma per poter cambiare il mondo, è generoso e mosso da alti ideali, e assieme ai suoi compagni tenterà un impresa impossibile.
Per passare ai giudizi:
Trama: 10
La tecnica narrativa usata da Naoki Urasawa è ricca di flashback, perciò il filo degli eventi si sposta continuamente dal presente al passato, per chiarire volta per volta dei pezzi di puzzle mancanti, che si ricompone magistralmente alla fine dell'opera: all'inizio, quando vediamo tutti quanti questi pezzi del puzzle scomposti non è che ci capiamo gran che, però siamo parecchio curiosi e cerchiamo di metterli insieme, e alla fine non si può che rimanere soddisfatti a parer mio!
La trama non è mai debole, perché alla fine tutte le domande che vengono lanciate trovano volta per volta risposta nei minimi dettagli. Tutta l'opera è poi imperniata di riferimenti culturali e musicali, rispettivamente ai grandi fumettisti che hanno costituito la formazione di Urasawa, come Tezuka ad esempio, e alla grande musica degli anni settanta, da cui prende le mosse il titolo stesso dell'opera: 20th century boys infatti è il titolo della celeberrima ed omonima canzone di Marc Bolan dei T-Rex,, del 1973.
I temi trattati sono originali e attuali, perché trattano della politica senza queste grandi pretese velleitarie, e delle conseguenze malvagie che essa può portare se non viene amministrata secondo un modello democratico: la censura, la tecnica del terrore dominano le persone, che si rendono mansuete e sottomesse ad un capo politico che diventa una sorta di divinità; perché in fondo è insito nella natura umana la ricerca di qualcuno che ci domini, paradossalmente l'uomo si sente al sicuro se c'è qualcuno da cui può essere controllato rigidamente, perché è come se si liberasse di una preoccupazione individuale; ma allora ci interessa davvero il libero arbitrio?
Il finale stavolta, a differenza ad esempio di un opera come "Monster", mi sembra tracciato meglio, forse perché i volumetti di 21st century boys hanno dato la possibilità ad Urasawa di spiegare meglio parecchi retroscena che ancora rimanevano in sospeso. La metafora del "boom del bowling", che deve ancora arrivare, è una chiara indicazione dell'umanità libera e che può tornare a sperare, finalmente, in un futuro di pace.
Personaggi: 10
I personaggi sono tutti delineati nei minimi dettagli, non è che ci siano i buoni che valgono più dei cattivi, tutti hanno un loro personale bagaglio e una loro personale coscienza dettate da esperienze personali. I flashback, vengono spesso realizzati immedesimandosi nei pensieri di ciascuno dei personaggi, quindi questo ci consente di leggere nelle loro menti e capire intimamente da cosa sono mossi: con questo espediente Urasawa riesce a caratterizzarli alla perfezione, nelle loro paure, nei loro intenti, nelle loro convinzioni.
Kenji è l'eroe/ anti-eroe, perché non è fisicamente dotato, e in quanto uomo comune è debole e non può un gran che contro un sistema precostituito e radicato in tutte le istituzioni della società: ma la forza degli ideali può superare tutte le barriere, il suo carisma è contagioso, perché la rivoluzione pacifica è molto più semplice di quella armata, basta solo che gli uomini lo capiscano ed il gioco è fatto. Kenji più volte quando deve affrontare le difficoltà ha paura, ma non si ferma davanti a nulla, perché è determinato a salvare l'umanità
Occio vive un percorso di formazione interiore e fisico molto travagliato, anche lui è in un certo qual senso un anti eroe, perché non si fregia dei classici clichè dell'eroe, agisce nell'ombra ma è l'artefice di tante azioni positive.
In generale il ruolo di eroi fuori dal comune è assunto anche dagli altri personaggi di Maruo e Yoshitsune, la loro forza non è mai fisica, ma intellettuale e spirituale.
Kana e Yukiji potrebbero forse essere definite personaggi "tsundere", secondo quel filone di personaggi femminili un po arroganti e burberi ma dotati di grande personalità e carisma, capaci di smuovere le coscienze.
Stare ad elencare tutti i personaggi ora sarebbe inutile ,ma la loro bellezza sta proprio nel fatto che la loro caratterizzazione non finisce mai, e non si sa mai cosa ci possono riservare.
Grafica: 10
Se la storia scorre in maniera fluida e senza intoppi è anche perché i disegni sono lineari ma ben caratterizzati. Lo stile di Urasawa, che per grandi linee potremmo anche paragonare a quello di Miyazaki se vogliamo, delinea dei volti puliti ma con grande caratterizzazione psicologica e drammatica. L'espressione che assume il volto del personaggio combacia perfettamente con l'idea che il magaka vuole dare, i gesti o le azione che compie sono perfettamente coordinati alla storia; magari può sembrare stupido quanto detto ma non è così scontato in un manga, quanti ce ne sono di statici e piatti; il manga è veramente fluido, quasi fosse animato! E che bello se davvero ne facessero anche un animazione!
Che dire, non posso che dare il massimo dei voti ad un opera così completa, che lascia così tanto da riflettere ed è quanto di più attuale al giorno d'oggi, in cui ognuno di noi è chiuso nel suo guscio, guidato dall'arrivismo personale e dall'egoismo. Se solo si unissero le forze e si collaborasse pacificamente per il bene comune il mondo sarebbe diverso; il bene è insito nell'uomo , il male invece è una conseguenza del materialismo dilagante. I mezzi per fare le cose bene ce le abbiamo, il tutto sta nella volontà e nella forza degli ideali. E nella fiducia e nella fede tra le persone.
Per me 20th century boys è un Manga con la M maiuscola, il manga per eccellenza, non ha pecche perchè c'è tutto quello che ci deve essere, non credo che abbia punti deboli, ed ha una storia curata nei minimi particolari.
Oltre che sviluppare una trama particolarmente avventurosa e che cattura il lettore fin dal primo volumetto, è quanto mai attuale nel momento storico in cui ci troviamo, perchè estremizza fino al paradosso tutte le istituzioni consolidate della società moderna, che se controllate dalle persone sbagliate, possono portare anche alla distruzione dell'uomo stesso. Ed Urasawa è bravo a formulare questa storia con ironia e colpi di scena, priva di velleità autoreferenziali e di narcisismo. I fronzoli che troviamo in tanti altri manga che servono a nascondere le carenze di una storia come si deve qui non servono a niente, perché la storia anche da sola potrebbe reggere l'intero manga.
Ma veniamo all'incipit ed agli eventi che danno avvio alla storia <b>(di qui in poi diversi spoiler)</b>:
Nel 1997, a Tokyo, Kenji Endo è un ordinario ragazzo sulla trentina che ha preso le redini del negozio di famiglia - ex negozio di liquori ora affiliato ad una catena di supermercati per evitare il fallimento- che vive con la madre e accudisce la figlia di sua sorella Kiriko; quest'ultima, allontanatasi dalla famiglia da diverso tempo, piomba al cospetto del fratello e della madre ,e gli lascia improvvisamente in affidamento sua figlia Kana, senza fornire informazioni sull'identità del padre. Kenji conduce una vita tranquilla, ma ha già visto passare parecchi treni davanti a sé, i suoi amici d'infanzia sono già sposati e sistemati, mentre lui da sempre si lascia trasportare dal corso degli eventi. Ed infatti parteciperà assieme a Yoshitsune e Maruo al matrimonio di Croakki, l'ultimo tra i suoi amici d'infanzia a sposarsi.
Tramite una serie di flashback il filone narrativo si sposta dal presente alla fine degli anni sessanta, quando Kenji e i suoi amici, Yoshitsune, Maruo e Occio, in quinta elementare, costruivano una loro personale "base segreta", luogo di ritrovo e quartiere generale delle "forze del bene", che aveva il compito di proteggere la terra da eventuali catastrofi. Perché Kenji, assieme ai suoi amici, inventò una storia in cui il mondo era minacciato da un organizzazione criminale, scritta nei mini particolari nel "Libro delle profezie", corredata dai disegni del bambino : solo Kenji e i suoi amici, con la loro determinazione, potranno salvare il mondo se sarà un giorno in pericolo.
Quanti di noi nella nostra infanzia abbiamo giocato a fare gli eroi del bene, imitando i nostri paladini della giustizia dei cartoni animati! L'idealismo e la bontà dei bambini è una cosa senza fine, purtroppo però poi col passare del tempo e venendo a contatto con il mondo adulto si corrompe ed è costretto a venire a compromessi…
Nel frattempo, nel 1997, la polizia inizia ad investigare sulla scomparsa di alcune persone, e su dei casi di decesso in cui le vittime sembrano perdere per emorragia tutto il sangue che hanno in corpo. Tali eventi si riveleranno poi concatenati secondo una relazione più intima di quanto si potesse credere. Infatti, nei luoghi dei rapimenti verrà ritrovato disegnato un particolare simbolo, la combinazione di un occhio e una mano con il dito indice alzato. Kenji viene fortuitamente a conoscenza di tale simbolo e la sua memoria visiva lo riporta ancora una volta ai giochi d'infanzia con i suoi amici, perché è convinto di aver già visto quel simbolo da qualche parte…
Dopo una serie di vicende che colpiranno più o meno direttamente Kenji e i suoi amici, il nostro protagonista è venuto a conoscenza di una persona la cui identità è sconosciuta, che si fa chiamare "l'Amico": questi è diventato il fondatore di una setta religiosa che è riuscita a raccogliere un gran numero di seguaci in Giappone, grazie al suo carisma "religioso", a delle profezie sul futuro del mondo e a dei miracoli di levitazione. Il simbolo della setta è l'occhio con la mano con l'indice verso l'alto: quello stesso simbolo era usato da Kenji e i suoi amici da bambini, era lo stemma di cui si fregiavano in nome della pace e della libertà della terra; qualcuno se ne era impossessato indebitamente, qualcuno che necessariamente doveva far parte dell'infanzia di Kenji, e quindi fin da allora poteva essere a conoscenza del simbolo. Durante le sue indagini Kenji rincontra anche Yukiji, l'unica ragazza che faceva parte del suo gruppo di amici da bambini, "la ragazza più forte del mondo", che lavora alla dogana dell'aeroporto di Narita come agente anti droga. Yukiji da bambina era sempre stata innamorata di Kenji, perché nonostante il suo carattere da fannullone e passivo era un grande idealista, sempre mosso da buoni intenti, e perciò il più carismatico tra i suoi coetanei, capace di avere su tutti gli altri una grande influenza senza poi avere chissà che di speciale. Al fianco di Kenji poi c'era sempre Occio, che era la sua spalla destra, l'altra mente del gruppo che assieme a Kenji aveva formulato il "libro delle profezie" con le catastrofi che si sarebbero abbattute sulla terra un giorno. Occio, nel presente degli eventi, è scomparso e se ne sono perse le tracce …
Perciò Kenji, nel 1997, viene a scoprire che l'Amico si è impossessato di quel libro delle profezie, e sta percorrendo le tappe una per una della storia che lui inventò da bambino, con tanto di armi batteriologiche, quelle che causeranno appunto la morte di parecchie persone con grandi emorragie di sangue in diverse città della terra; la situazione sembra essere disperata, perché l'Amico sta attuando questo piano subdolamente, e può contare dalla sua parte dell'appoggio della società giapponese su tutti i livelli, inconsapevole dei crimini di cui si sta macchiando: i suoi adepti infatti, plagiati dalle sue promesse, si sono infiltrati a tutti i livelli della società, anche la politica è stata contagiata dal fenomeno dell'amico, tanto che viene fondato un partito politico che si chiamerà proprio "partito dell'amico"; tutto si fonderà sulla menzogna di questo "Amico", figura carismatica e senza volto, poiché al cospetto dei suoi seguaci, durante le adunate, non mostra mai il suo vero volto, e si nasconde pavidamente dietro una maschera, narra di catastrofi future, che potranno essere sventate solo se si avrà fede nelle sue capacità… Kenji e i suoi amici dunque si preparano ad un'ardua battaglia, poiché sentono una grave responsabilità sulle proprie spalle… La battaglia non mancherà di continui colpi di scena…. sta ai lettori continuare a leggere questa storia spettacolare!
Come già detto sopra, la forza di questo manga è l'intrecciarsi del filone dei rapporti interpersonali di comuni persone con eventi su scala mondiale che possono cambiare le sorti dell'intera umanità: Kenji e i suoi amici sono delle persone comuni che non hanno alcuna autorità, però sono a conoscenza di una verità terribile, e sono gli unici capaci di sventare un piano al limite della follia, portato avanti per gioco da chissà chi, solo per una rivalsa dai tempi dell'infanzia .
Kenji tutto sommato è un "inetto a vivere", un Mattia Pascal giapponese se vogliamo, che nella sua vita non ha fatto che abbandonare tutto ciò di buono che coltivava: però dentro di se ha il potere e il carisma per poter cambiare il mondo, è generoso e mosso da alti ideali, e assieme ai suoi compagni tenterà un impresa impossibile.
Per passare ai giudizi:
Trama: 10
La tecnica narrativa usata da Naoki Urasawa è ricca di flashback, perciò il filo degli eventi si sposta continuamente dal presente al passato, per chiarire volta per volta dei pezzi di puzzle mancanti, che si ricompone magistralmente alla fine dell'opera: all'inizio, quando vediamo tutti quanti questi pezzi del puzzle scomposti non è che ci capiamo gran che, però siamo parecchio curiosi e cerchiamo di metterli insieme, e alla fine non si può che rimanere soddisfatti a parer mio!
La trama non è mai debole, perché alla fine tutte le domande che vengono lanciate trovano volta per volta risposta nei minimi dettagli. Tutta l'opera è poi imperniata di riferimenti culturali e musicali, rispettivamente ai grandi fumettisti che hanno costituito la formazione di Urasawa, come Tezuka ad esempio, e alla grande musica degli anni settanta, da cui prende le mosse il titolo stesso dell'opera: 20th century boys infatti è il titolo della celeberrima ed omonima canzone di Marc Bolan dei T-Rex,, del 1973.
I temi trattati sono originali e attuali, perché trattano della politica senza queste grandi pretese velleitarie, e delle conseguenze malvagie che essa può portare se non viene amministrata secondo un modello democratico: la censura, la tecnica del terrore dominano le persone, che si rendono mansuete e sottomesse ad un capo politico che diventa una sorta di divinità; perché in fondo è insito nella natura umana la ricerca di qualcuno che ci domini, paradossalmente l'uomo si sente al sicuro se c'è qualcuno da cui può essere controllato rigidamente, perché è come se si liberasse di una preoccupazione individuale; ma allora ci interessa davvero il libero arbitrio?
Il finale stavolta, a differenza ad esempio di un opera come "Monster", mi sembra tracciato meglio, forse perché i volumetti di 21st century boys hanno dato la possibilità ad Urasawa di spiegare meglio parecchi retroscena che ancora rimanevano in sospeso. La metafora del "boom del bowling", che deve ancora arrivare, è una chiara indicazione dell'umanità libera e che può tornare a sperare, finalmente, in un futuro di pace.
Personaggi: 10
I personaggi sono tutti delineati nei minimi dettagli, non è che ci siano i buoni che valgono più dei cattivi, tutti hanno un loro personale bagaglio e una loro personale coscienza dettate da esperienze personali. I flashback, vengono spesso realizzati immedesimandosi nei pensieri di ciascuno dei personaggi, quindi questo ci consente di leggere nelle loro menti e capire intimamente da cosa sono mossi: con questo espediente Urasawa riesce a caratterizzarli alla perfezione, nelle loro paure, nei loro intenti, nelle loro convinzioni.
Kenji è l'eroe/ anti-eroe, perché non è fisicamente dotato, e in quanto uomo comune è debole e non può un gran che contro un sistema precostituito e radicato in tutte le istituzioni della società: ma la forza degli ideali può superare tutte le barriere, il suo carisma è contagioso, perché la rivoluzione pacifica è molto più semplice di quella armata, basta solo che gli uomini lo capiscano ed il gioco è fatto. Kenji più volte quando deve affrontare le difficoltà ha paura, ma non si ferma davanti a nulla, perché è determinato a salvare l'umanità
Occio vive un percorso di formazione interiore e fisico molto travagliato, anche lui è in un certo qual senso un anti eroe, perché non si fregia dei classici clichè dell'eroe, agisce nell'ombra ma è l'artefice di tante azioni positive.
In generale il ruolo di eroi fuori dal comune è assunto anche dagli altri personaggi di Maruo e Yoshitsune, la loro forza non è mai fisica, ma intellettuale e spirituale.
Kana e Yukiji potrebbero forse essere definite personaggi "tsundere", secondo quel filone di personaggi femminili un po arroganti e burberi ma dotati di grande personalità e carisma, capaci di smuovere le coscienze.
Stare ad elencare tutti i personaggi ora sarebbe inutile ,ma la loro bellezza sta proprio nel fatto che la loro caratterizzazione non finisce mai, e non si sa mai cosa ci possono riservare.
Grafica: 10
Se la storia scorre in maniera fluida e senza intoppi è anche perché i disegni sono lineari ma ben caratterizzati. Lo stile di Urasawa, che per grandi linee potremmo anche paragonare a quello di Miyazaki se vogliamo, delinea dei volti puliti ma con grande caratterizzazione psicologica e drammatica. L'espressione che assume il volto del personaggio combacia perfettamente con l'idea che il magaka vuole dare, i gesti o le azione che compie sono perfettamente coordinati alla storia; magari può sembrare stupido quanto detto ma non è così scontato in un manga, quanti ce ne sono di statici e piatti; il manga è veramente fluido, quasi fosse animato! E che bello se davvero ne facessero anche un animazione!
Che dire, non posso che dare il massimo dei voti ad un opera così completa, che lascia così tanto da riflettere ed è quanto di più attuale al giorno d'oggi, in cui ognuno di noi è chiuso nel suo guscio, guidato dall'arrivismo personale e dall'egoismo. Se solo si unissero le forze e si collaborasse pacificamente per il bene comune il mondo sarebbe diverso; il bene è insito nell'uomo , il male invece è una conseguenza del materialismo dilagante. I mezzi per fare le cose bene ce le abbiamo, il tutto sta nella volontà e nella forza degli ideali. E nella fiducia e nella fede tra le persone.