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"Sengoku Basara" è un nome che, tra quelli che lo conoscono, è immancabilmente associato all'omonimo videogioco di combattimenti, ambientato appunto nel periodo Sengoku (1478-1605), dove ritroviamo i grandi personaggi storici impegnati in una aspra (e colma all'inverosimile di "effetti speciali", se così possiamo chiamare i poteri e le armi di molti di loro...) guerra per il controllo del Giappone.
È dal videogioco infatti che sono state tratte sia le serie animate che i fumetti, di cui qui recensisco questa serie.
Taglierò subito la testa al toro: è un manga che ha evidentemente come destinazione editoriale chi già si è appassionato al videogioco, e dunque conosce a menadito i personaggi e le loro caratteristiche.
Mi rendo conto che per l'autore riuscire a condensare in appena 3 volumetti una storia che ne meriterebbe molti di più non sarebbe stato facile in ogni caso, però ritengo che solo ad una persona già fervente sostenitrice della serie originale questo anime possa realmente dire qualcosa. E non è comunque detto che lo apprezzi (io stesso ho giocato al videogioco e mi piace un sacco, quindi penso di aver voce in capitolo).
Certo, può essere encomiabile il tentativo di cambiare un po' le carte in tavola per offrire qualcosa che non sia un semplice riassunto delle vicende già ampiamente note alle persone di cui stiamo parlando, però secondo me il risultato è stato ampiamente deludente: a parte il doversi necessariamente concentrare solo sui due personaggi più importanti, Sanada Yukimura e Date Masamune, che sono ancora più in evidenza rispetto a quanto erano in principio, l'esito è stato la mortificazione secondo me di quello che era l'aspetto più apprezzato della serie, ovvero la follia dei combattimenti.
Qui, salvo pochi accenni, l'alone di "assurdo" che volteggia praticamente ovunque manca, e gli stessi combattimenti durano secondo me "troppo poco" (specie quello finale). Si finisce inoltre col perdere la caratterizzazione di tanti personaggi che avrebbero meritato di più (che finiscono dunque con l'essere insipidi ad un neofita).

Veniamo alla realizzazione tecnica. I disegni sono generalmente molto belli, in particolare le armature dei soldati, che sono davvero fatte bene. Anche la resa dei singoli personaggi è molto bella. La nota dolente -e aggiungo un purtroppo- è però proprio quella che avrebbe dovuto, a mio avviso, essere il punto di forza di questo manga: i combattimenti. Perché non appena iniziano le danze il tratto, prima così nitido e chiaro, si fa confuso e abbozzato, manco si alzasse la nebbia! Ad ogni scena di lotta bisogna faticare molto prima di comprendere bene che è successo, col risultato che la tensione si abbassa.

Insomma, una delusione. Ed è un peccato perché di potenziale ce n'era davvero tanto. Volendo se ne potrebbe trarre uno shonen di combattimenti superiore a molto del materiale in circolazione...