Recensione
Il genere dark fantasy solitamente non rientra tra i miei preferiti ed anzi ,quando possibile, cerco di dirigere le mie attenzioni altrove, seppur di illustri eccezioni ne possa annoverare diverse, vedesi Berserk, vedesi Claymore e vedesi Blade of the Phantom Master!
Quest'opera vide la luce qui in Italia per la prima volta nel 2005, col nome di Shin Angyo Onshi, grazie alle pagine di Shogun, rivista contenitore (purtroppo) miseramente fallita nel giro di poco tempo. Se non fosse stato per questa rivista non credo sarei mai venuto a conoscenza di questo piccolo grande capolavoro che a suo tempo veniva per l'appunto accostato al ben più noto Berserk. Io stesso, fan sfegatato di Berserk, presi con immensa diffidenza tale accostamento ma, all'atto pratico, mi son dovuto ricredere! Berserk e Blade of the Phantom Master hanno in comune solo il genere di appartenenza e dunque scontri a suon di spade e cavalieri e forze oscure e malvagie. Le trame non si assomigliano per niente, prendono due strade totalmente diverse ma ugualmente valide tanto che personalmente sono arrivato al punto di credere che entrambe le opere come minimo si equivalgano anche se, dovessi esprimere una singola preferenza, questa andrebbe senz'altro a Blade of The Phantom Master.
La Trama:
Nel regno di Jushin, ormai caduto in rovina, vi era il centro della civiltà attorno alla quale ruotano le vicende narrate in quest'opera. Epocali sono le guerre e le vicende che hanno portato questo regno alla sua fine e le scopriremo mano a mano che proseguiremo con la narrazione andando via via a scoprire anche nuovi e fantastici personaggi, tutti accuratamente realizzati, tutti con un certo carisma e con un passato importante da sviscerare.
Il primo personaggio che andremo a scoprire sarà (ovviamente) il protagonista dell'opera, ossia l'ex generale delle truppe armate di Jushin ora divenuto un Angyo Onshi.
Cos'erano gli Angyo Onshi? Si trattava di figure particolari, una sorta di paladini che vagavano per i regni circostanti portando ordine e giustizia sfruttando i poteri magici contenuti nel loro Mahai, un medaglione capace di richiamare al proprio servizio veri e propri eserciti "fantasma".
Con la caduta di Jushin, di Angyo Onshi non ce ne sono più...o perlomeno così dovrebbe essere ma Munsu vaga ancora in cerca di una personale vendetta. Scopriremo lentamente la storia e il carattere di quest'uomo che inizialmente non sembra avere affatto la caratterizzazione del tipico "benefattore". Munsu è una persona con una profonda ferita da sanare ed un carattere a dir poco pragmatico, per raggiungere lo scopo non è il tipo di persona che possa fermarsi a riflettere su dettagli etici o morali va avanti per la sua strada inesorabilmente. La caratterizzazione di questo personaggio è incredibilmente riuscita e assolutamente intrigante. Ma non sarà certo l'unico ad aver goduto di una caratterizzazione tanto interessante e dettagliata.
Stessa cosa potremmo dire per gli eventi che accompagneranno il cammino di Munsu all'interno della storia, specialmente i fatti iniziali sapranno catturare sin da subito il lettore ma, come se non bastasse, anche le fasi narrative finali sono di ottimo livello.
E' difficile riuscire ad accontentarmi con i finali dei manga, poche volte sono rimasto pienamente soddisfatto a fine lettura e Blade of The Phantom master è una di queste!
Vi è solo una fase dell'opera che personalmente ho trovato piuttosto pesantuccia e noiosetta, si basa su un lungo e tedioso flashback tuttavia fine allo scopo di far conoscere il passato di Munsu e di Jushin. Io avrei scelto un'altra strada per fornire queste informazioni al lettore ma si tratta di una "breve" parentesi. In compenso potremmo parlare dei disegni, bellissimi, ricchi di dettagli e curatissimi nonché una nota positiva per l'edizione by J-Pop, munita di sovraccopertina, dotata di una rilegatura robusta e di una carta di ottima qualità.
Per finire, nota di merito anche per il diciottesimo volumetto dell'opera, il Gaiden, ossia un approfondimento sul passato di alcuni protagonisti tramite una manciata di storie brevi ma decisamente interessanti. Non è indispensabile possederlo ma senza ombra di dubbio, se diverrete amanti di questa splendida storia , non ne vorrete più fare a meno e ne resterete soddisfatti.
Quest'opera vide la luce qui in Italia per la prima volta nel 2005, col nome di Shin Angyo Onshi, grazie alle pagine di Shogun, rivista contenitore (purtroppo) miseramente fallita nel giro di poco tempo. Se non fosse stato per questa rivista non credo sarei mai venuto a conoscenza di questo piccolo grande capolavoro che a suo tempo veniva per l'appunto accostato al ben più noto Berserk. Io stesso, fan sfegatato di Berserk, presi con immensa diffidenza tale accostamento ma, all'atto pratico, mi son dovuto ricredere! Berserk e Blade of the Phantom Master hanno in comune solo il genere di appartenenza e dunque scontri a suon di spade e cavalieri e forze oscure e malvagie. Le trame non si assomigliano per niente, prendono due strade totalmente diverse ma ugualmente valide tanto che personalmente sono arrivato al punto di credere che entrambe le opere come minimo si equivalgano anche se, dovessi esprimere una singola preferenza, questa andrebbe senz'altro a Blade of The Phantom Master.
La Trama:
Nel regno di Jushin, ormai caduto in rovina, vi era il centro della civiltà attorno alla quale ruotano le vicende narrate in quest'opera. Epocali sono le guerre e le vicende che hanno portato questo regno alla sua fine e le scopriremo mano a mano che proseguiremo con la narrazione andando via via a scoprire anche nuovi e fantastici personaggi, tutti accuratamente realizzati, tutti con un certo carisma e con un passato importante da sviscerare.
Il primo personaggio che andremo a scoprire sarà (ovviamente) il protagonista dell'opera, ossia l'ex generale delle truppe armate di Jushin ora divenuto un Angyo Onshi.
Cos'erano gli Angyo Onshi? Si trattava di figure particolari, una sorta di paladini che vagavano per i regni circostanti portando ordine e giustizia sfruttando i poteri magici contenuti nel loro Mahai, un medaglione capace di richiamare al proprio servizio veri e propri eserciti "fantasma".
Con la caduta di Jushin, di Angyo Onshi non ce ne sono più...o perlomeno così dovrebbe essere ma Munsu vaga ancora in cerca di una personale vendetta. Scopriremo lentamente la storia e il carattere di quest'uomo che inizialmente non sembra avere affatto la caratterizzazione del tipico "benefattore". Munsu è una persona con una profonda ferita da sanare ed un carattere a dir poco pragmatico, per raggiungere lo scopo non è il tipo di persona che possa fermarsi a riflettere su dettagli etici o morali va avanti per la sua strada inesorabilmente. La caratterizzazione di questo personaggio è incredibilmente riuscita e assolutamente intrigante. Ma non sarà certo l'unico ad aver goduto di una caratterizzazione tanto interessante e dettagliata.
Stessa cosa potremmo dire per gli eventi che accompagneranno il cammino di Munsu all'interno della storia, specialmente i fatti iniziali sapranno catturare sin da subito il lettore ma, come se non bastasse, anche le fasi narrative finali sono di ottimo livello.
E' difficile riuscire ad accontentarmi con i finali dei manga, poche volte sono rimasto pienamente soddisfatto a fine lettura e Blade of The Phantom master è una di queste!
Vi è solo una fase dell'opera che personalmente ho trovato piuttosto pesantuccia e noiosetta, si basa su un lungo e tedioso flashback tuttavia fine allo scopo di far conoscere il passato di Munsu e di Jushin. Io avrei scelto un'altra strada per fornire queste informazioni al lettore ma si tratta di una "breve" parentesi. In compenso potremmo parlare dei disegni, bellissimi, ricchi di dettagli e curatissimi nonché una nota positiva per l'edizione by J-Pop, munita di sovraccopertina, dotata di una rilegatura robusta e di una carta di ottima qualità.
Per finire, nota di merito anche per il diciottesimo volumetto dell'opera, il Gaiden, ossia un approfondimento sul passato di alcuni protagonisti tramite una manciata di storie brevi ma decisamente interessanti. Non è indispensabile possederlo ma senza ombra di dubbio, se diverrete amanti di questa splendida storia , non ne vorrete più fare a meno e ne resterete soddisfatti.