Recensione
Momo
7.0/10
Recensione di Ransie Carter
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"Momo" è uno di quei manga che non sono il top dei Top, ma che comunque risultano essere originali e molto scorrevoli. È stata una piacevolissima sorpresa scoprirlo, e una lettura divertente, a modo suo.
Della durata di sette volumi, "Momo", ci presenta la storia di un'ordinaria studentessa: Yume, che non eccelle negli studi, non è particolarmente capace negli sport e non è la più amata della sua scuola. È una ragazza come tante, e questo è un grosso peso per la giovane, però tutto cambierà il giorno del suo sedicesimo compleanno, quando salverà una bambina che si rivelerà essere il Grande Demone, distruttore di pianeti, Momo. La bambina offrirà a Yume la possibilità di salvare il proprio pianeta dalla distruzione, se le offrirà almeno sette buoni motivi per lasciare intatta la Terra.
Momo è affiancata da due servitori, Nanagi, un ragazzo che a suo tempo era stato nelle stesse condizioni di Yume (è un alieno, ma ha preso un aspetto umano), e Sanagi, di cui si sa gran poco.
I primi cinque volumetti mi hanno molto colpita, sembra banale come storia, ma in realtà è molto originale, e ben trattata, appunto per i primi cinque/sei volumi, dopodiché sembra che il tutto sia stato scritto in fretta e furia, e purtroppo la cosa pesa negativamente sul tutto.
Non ci sono moltissimi personaggi di spicco, ma quei pochi sono ben caratterizzati, in particolare Nanagi, che è il mio preferito, e la stessa Momo, uno dei personaggi più belli di quelli in cui mi sono imbattuta di recente.
La protagonista non è stereotipata, e già questo è un grande pregio. Non è particolare come ragazza, ma non è insignificante, lagnosa o eccessivamente buona. È un buon personaggio, non carismatico, ma che nel suo piccolo ti colpisce favorevolmente, almeno fino agli ultimi volumi.
Il finale mi ha delusa un po', non è per nulla scontato, posso metterci le mani sul fuoco, ma non per questo son contenta. Le scelte prese dal sesto volume non mi hanno convinta fino in fondo. Inoltre... le famiglie allargate della mulino bianco mi sanno di finto e di forzato.
È una buona lettura, e gli splendidi disegni ti invogliano ad andare avanti. Sono molto dettagliati e curati. Credo che terrò ancora in considerazione quest'autrice proprio per questo.
Come voto finale un sette mi pare meritato, per me l'ultima parte ha gravissime pecche. Pecche sulle quali non transigo, il tutto sembra troppo esagerato, troppo forzato, e soprattutto troppo affrettato. Se si fosse lasciato spazio ad altre cose, allungando il tutto di anche un solo volume, per me il risultato sarebbe stato migliore e in linea con il resto dello splendido fumetto.
Della durata di sette volumi, "Momo", ci presenta la storia di un'ordinaria studentessa: Yume, che non eccelle negli studi, non è particolarmente capace negli sport e non è la più amata della sua scuola. È una ragazza come tante, e questo è un grosso peso per la giovane, però tutto cambierà il giorno del suo sedicesimo compleanno, quando salverà una bambina che si rivelerà essere il Grande Demone, distruttore di pianeti, Momo. La bambina offrirà a Yume la possibilità di salvare il proprio pianeta dalla distruzione, se le offrirà almeno sette buoni motivi per lasciare intatta la Terra.
Momo è affiancata da due servitori, Nanagi, un ragazzo che a suo tempo era stato nelle stesse condizioni di Yume (è un alieno, ma ha preso un aspetto umano), e Sanagi, di cui si sa gran poco.
I primi cinque volumetti mi hanno molto colpita, sembra banale come storia, ma in realtà è molto originale, e ben trattata, appunto per i primi cinque/sei volumi, dopodiché sembra che il tutto sia stato scritto in fretta e furia, e purtroppo la cosa pesa negativamente sul tutto.
Non ci sono moltissimi personaggi di spicco, ma quei pochi sono ben caratterizzati, in particolare Nanagi, che è il mio preferito, e la stessa Momo, uno dei personaggi più belli di quelli in cui mi sono imbattuta di recente.
La protagonista non è stereotipata, e già questo è un grande pregio. Non è particolare come ragazza, ma non è insignificante, lagnosa o eccessivamente buona. È un buon personaggio, non carismatico, ma che nel suo piccolo ti colpisce favorevolmente, almeno fino agli ultimi volumi.
Il finale mi ha delusa un po', non è per nulla scontato, posso metterci le mani sul fuoco, ma non per questo son contenta. Le scelte prese dal sesto volume non mi hanno convinta fino in fondo. Inoltre... le famiglie allargate della mulino bianco mi sanno di finto e di forzato.
È una buona lettura, e gli splendidi disegni ti invogliano ad andare avanti. Sono molto dettagliati e curati. Credo che terrò ancora in considerazione quest'autrice proprio per questo.
Come voto finale un sette mi pare meritato, per me l'ultima parte ha gravissime pecche. Pecche sulle quali non transigo, il tutto sembra troppo esagerato, troppo forzato, e soprattutto troppo affrettato. Se si fosse lasciato spazio ad altre cose, allungando il tutto di anche un solo volume, per me il risultato sarebbe stato migliore e in linea con il resto dello splendido fumetto.