Recensione
Fatal Fury (1993)
7.0/10
E' abbastanza facile trasporre il primo "Fatal Fury" in un medium diverso dall'originale videogioco, data l'estrema semplicità della trama e dei personaggi. Questo adattamento ad opera di Yuji Hosoi è fedele al gioco originale pressoché in ogni aspetto e presenta, dunque, una storia molto semplice (la vendetta dei due fratelli Bogard, che insieme all'amico Joe partecipano a un torneo di arti marziali col tentativo di raggiungere e uccidere il boss finale, responsabile della morte del loro padre) usata come scusa per creare una lunga serie di combattimenti.
Pochi preamboli e tante botte per un manga semplice, diretto e scorrevole, che si legge tutto d'un fiato senza troppi problemi.
Gli amanti del gioco originale troveranno qui tutti i personaggi (nel primo gioco sono ancora pochi, quindi perfettamente gestibili in un adattamento di pochi volumi come questo), le ambientazioni e le mosse caratteristiche. Il grosso è dedicato, ovviamente, ai combattimenti (al punto che il termine del combattimento finale è anche il termine del manga, che si chiude senza troppi fronzoli, lasciando all'immaginazione del lettore quel che sarà il futuro dei personaggi), ma non manca di esplorare delle ambientazioni sufficientemente variegate come luna park, ristoranti, scogliere e strade.
E' molto buona, nella sua semplicità, la caratterizzazione dei personaggi, che riescono a farsi ricordare, oltre che per l'estetica, le mosse o lo stile di combattimento, anche per i rapporti che intrattengono fra loro e la piccola crescita personale di alcuni di essi. Tra una mossa di arti marziali e l'altra, infatti, il manga lascia dei bei messaggi di amicizia, lealtà e correttezza.
Molto semplice, con qualche eco di Masami Kurumada qua e là, lo stile di disegno utilizzato, che però riesce a caratterizzare bene a livello visivo le scene di combattimento e l'estetica dei personaggi.
Questo adattamento del primo Fatal Fury è un manga poco impegnativo, diretto ad un pubblico infantile e unicamente incentrato su una serie di combattimenti ben rappresentati. La complessità narrativa e il gran cast di personaggi dei capitoli successivi della serie sono ancora lontani (per dirne una, qui manca la celebre Mai Shiranui, introdotta nel secondo episodio della serie), ma già da qui Fatal Fury porta chi ci si approccia nel suo affascinante mondo di scontri e vendette ormai d'altri tempi, che sicuramente regalerà un'emozione nostalgica a chi ha vissuto il periodo dei picchiaduro da sala giochi.
Pochi preamboli e tante botte per un manga semplice, diretto e scorrevole, che si legge tutto d'un fiato senza troppi problemi.
Gli amanti del gioco originale troveranno qui tutti i personaggi (nel primo gioco sono ancora pochi, quindi perfettamente gestibili in un adattamento di pochi volumi come questo), le ambientazioni e le mosse caratteristiche. Il grosso è dedicato, ovviamente, ai combattimenti (al punto che il termine del combattimento finale è anche il termine del manga, che si chiude senza troppi fronzoli, lasciando all'immaginazione del lettore quel che sarà il futuro dei personaggi), ma non manca di esplorare delle ambientazioni sufficientemente variegate come luna park, ristoranti, scogliere e strade.
E' molto buona, nella sua semplicità, la caratterizzazione dei personaggi, che riescono a farsi ricordare, oltre che per l'estetica, le mosse o lo stile di combattimento, anche per i rapporti che intrattengono fra loro e la piccola crescita personale di alcuni di essi. Tra una mossa di arti marziali e l'altra, infatti, il manga lascia dei bei messaggi di amicizia, lealtà e correttezza.
Molto semplice, con qualche eco di Masami Kurumada qua e là, lo stile di disegno utilizzato, che però riesce a caratterizzare bene a livello visivo le scene di combattimento e l'estetica dei personaggi.
Questo adattamento del primo Fatal Fury è un manga poco impegnativo, diretto ad un pubblico infantile e unicamente incentrato su una serie di combattimenti ben rappresentati. La complessità narrativa e il gran cast di personaggi dei capitoli successivi della serie sono ancora lontani (per dirne una, qui manca la celebre Mai Shiranui, introdotta nel secondo episodio della serie), ma già da qui Fatal Fury porta chi ci si approccia nel suo affascinante mondo di scontri e vendette ormai d'altri tempi, che sicuramente regalerà un'emozione nostalgica a chi ha vissuto il periodo dei picchiaduro da sala giochi.