Recensione
Battle Club
8.0/10
Battle Club, più o meno come accade in Ikkitousen, sfrutta il pretesto dei combattimenti per presentarci qualcosa di ben diverso: in pratica è un grosso agglomerato di fanservice ed ecchi ad un livello tale da sfiorare l'hentai, e di tante, tantissime gag esilaranti. Al suo interno troviamo disegni di ottima fattura e donne tra le più sexy che si possano trovare in un manga. Del resto il paragone con Ikkitousen è supportato non solo dalla tipologia dell'opera, ma anche dal fatto che l'autore delle due serie è il medesimo, Yuji Shiozaki, che in quanto a disegnare corpi femminili può essere tranquillamente definito tra i migliori mangaka in assoluto.
Potremmo dire che Ikkitousen è più incentrato sui combattimenti mentre Battle Club riesce a far ridere di gusto molto più frequentemente con scenette assurde, divertentissime, spesso ben oltre la verosimilità e abbracciando frequentemente fasi no sense. Oltre a questo, per quanto possa sembrare impossibile, in Battle Club i corpi femminili vengono mostrati e denudati ancor più di quanto non accada in Ikkitousen! Alcune scene potrebbero apparire persino “volgarotte”, ma sono inserite in un contesto principalmente ironico.
Dal punto di vista di Mokichi è lui ad essere il protagonista del manga, ma sono solo le "misere" fantasie di un personaggio secondario con troppe ambizioni. Mokichi è un ragazzetto desideroso di mettersi in mostra nel suo nuovo liceo e di conquistarsi con la "forza" una posizione di prestigio ma, beh, le cose non andranno proprio come immaginava… Nel vano tentativo di acquisire maggior forza, s'iscrive al club di lotta della scuola dove farà la conoscenza delle splendide e fortissime protagoniste dell'opera, che lo trascineranno nelle loro folli imprese. Mokichi se ne farà una ragione, non sarà lui ad attirare l'interesse dei lettori (ne tantomeno quello del mangaka) ma si rivelerà senza ombra di dubbio l'elemento cardine di tante tra le situazioni più esilaranti e, alla fin fine (forse), riuscirà anche a togliersi qualche soddisfazione!
La serie si era conclusa inizialmente con il sesto volumetto ma lasciava già trasparire chiaramente le intenzioni di crearne un seguito. E così è stato con l'uscita di Battle Club 2nd Stage: sono solo tre volumetti, ma proprio grazie a loro l'opera si completa, visto e considerato che i fatti narrati in Battle Club restavano perlopiù inconclusi.
L'edizione ha il solito ottimo standard della J-Pop tranne forse per una rilegatura più delicata della norma.
Potremmo dire che Ikkitousen è più incentrato sui combattimenti mentre Battle Club riesce a far ridere di gusto molto più frequentemente con scenette assurde, divertentissime, spesso ben oltre la verosimilità e abbracciando frequentemente fasi no sense. Oltre a questo, per quanto possa sembrare impossibile, in Battle Club i corpi femminili vengono mostrati e denudati ancor più di quanto non accada in Ikkitousen! Alcune scene potrebbero apparire persino “volgarotte”, ma sono inserite in un contesto principalmente ironico.
Dal punto di vista di Mokichi è lui ad essere il protagonista del manga, ma sono solo le "misere" fantasie di un personaggio secondario con troppe ambizioni. Mokichi è un ragazzetto desideroso di mettersi in mostra nel suo nuovo liceo e di conquistarsi con la "forza" una posizione di prestigio ma, beh, le cose non andranno proprio come immaginava… Nel vano tentativo di acquisire maggior forza, s'iscrive al club di lotta della scuola dove farà la conoscenza delle splendide e fortissime protagoniste dell'opera, che lo trascineranno nelle loro folli imprese. Mokichi se ne farà una ragione, non sarà lui ad attirare l'interesse dei lettori (ne tantomeno quello del mangaka) ma si rivelerà senza ombra di dubbio l'elemento cardine di tante tra le situazioni più esilaranti e, alla fin fine (forse), riuscirà anche a togliersi qualche soddisfazione!
La serie si era conclusa inizialmente con il sesto volumetto ma lasciava già trasparire chiaramente le intenzioni di crearne un seguito. E così è stato con l'uscita di Battle Club 2nd Stage: sono solo tre volumetti, ma proprio grazie a loro l'opera si completa, visto e considerato che i fatti narrati in Battle Club restavano perlopiù inconclusi.
L'edizione ha il solito ottimo standard della J-Pop tranne forse per una rilegatura più delicata della norma.