Recensione
"The iDOLM@STER Cinderella Girls" – da qui in poi semplicemente "Cinderella Girls" – è un anime del 2015, composto da venticinque episodi totali che è stato però diviso in due parti, la prima trasmessa nella stagione invernale e la seconda in quella estiva.
Spin-off del più famoso – e apprezzato – "The iDOLM@STER", "Cinderella Girls" cavalca l’onda del successo degli anime sulle idol.
Ma partiamo con la recensione.
La storia è molto semplice e vede quattordici ragazze cercare di sfondare nel mondo delle idol. Non è nulla di troppo originale, ma si sa che in questo genere di anime il vero perno è un altro: i personaggi.
Che in questo caso sono tantissimi. C’è però da dire che le protagoniste sono state caratterizzate molto bene. Alcune hanno più spazio di altre, le New Generation in primis, mentre, ad esempio, Minami nella seconda parte è quasi invisibile. Bisogna però ammettere che i primi tredici episodi fanno un eccellente lavoro a presentarle, illustrando pregi e difetti di ognuna, comprese difficoltà e complessi. Ognuna è unica e indimenticabile.
Poi, come se le quattordici protagoniste non bastassero, vengono aggiunte in questo mondo moltissime altre idol facenti parte della stessa compagnia, la 346Pro. La maggior parte viene appena abbozzata, ma alcune – come Mika, Nana o Natsuki – hanno molto spazio. La seconda parte infatti è dedicata alla presentazione di queste altre idol e soprattutto a come si rapportano con le nostre protagoniste.
Tornando alla storia, la divisione nelle due parti è davvero azzeccata. Non tanto per l’introduzione di Mishiro e ciò che ne deriva, ma per il cambiamento di narrazione. La prima metà si concentra sul gruppo grazie anche alla formazione delle unit, a come il gruppo si rapporta con se stesso e con l’esterno. Inoltre, come già detto, questa è la parte in cui si sviluppano principalmente le idol del Cinderella Project.
La seconda parte, al contrario, si concentra sul singolo, sui nuovi progetti che il singolo vuole affrontare, sulle difficoltà che il singolo deve affrontare e ovviamente a come il singolo si rapporta con gli altri. Come già detto prima, infatti, la presentazione delle idol esterne al project è utile soprattutto per mostrarne la relazione con le protagoniste.
Per quel che riguarda il fronte “nuovi progetti”, è una cosa che ho apprezzato davvero tanto perché si cerca di indurre il pubblico a non tirarsi indietro davanti alle nuove prospettive, nonostante possano spaventare. Sono nuove avventure.
Dal lato tecnico, abbiamo una grafica che non sempre è al top, spesso i disegni sono appena abbozzati, le distorsioni sono tantissime, ma a questo si contrappongono scene con animazioni spettacolari. I balletti soprattutto mi hanno emozionata molto.
Le musiche sono di alto livello, sia le OST che le canzoni. In particolare ho apprezzato la ending del penultimo episodio, "S(mile)ING!" cantata da Uzuki, e la opening del primo, "Onegai Cinderella!"
Però, la verità è che comunque questo anime ha un enorme difetto di cui in realtà ho già parlato: il numeroso – a dir poco – cast di personaggi. Mentre le protagoniste sono ben sviluppate, anche se alcune finiscono nel dimenticatoio, e alcune idol sono comunque caratterizzate bene, ce ne sono altre inserite per far felici i fan del gioco e basta.
In conclusione, il difetto più grande di questo anime è l’aver voluto comprimere il più alto numero possibile di idol in venticinque episodi. Un vero peccato.
Si rivela quindi, un anime forse non ottimo, ma sicuramente buono, che merita il suo 7 e 1/2.
Tra l’altro credo di essere una delle poche persone che ha preferito la seconda metà… Vedere le ragazze incamminarsi su strade diverse è stato triste, ma molto motivante e ti viene voglia di augurare il meglio ad ognuna di loro.
Spin-off del più famoso – e apprezzato – "The iDOLM@STER", "Cinderella Girls" cavalca l’onda del successo degli anime sulle idol.
Ma partiamo con la recensione.
La storia è molto semplice e vede quattordici ragazze cercare di sfondare nel mondo delle idol. Non è nulla di troppo originale, ma si sa che in questo genere di anime il vero perno è un altro: i personaggi.
Che in questo caso sono tantissimi. C’è però da dire che le protagoniste sono state caratterizzate molto bene. Alcune hanno più spazio di altre, le New Generation in primis, mentre, ad esempio, Minami nella seconda parte è quasi invisibile. Bisogna però ammettere che i primi tredici episodi fanno un eccellente lavoro a presentarle, illustrando pregi e difetti di ognuna, comprese difficoltà e complessi. Ognuna è unica e indimenticabile.
Poi, come se le quattordici protagoniste non bastassero, vengono aggiunte in questo mondo moltissime altre idol facenti parte della stessa compagnia, la 346Pro. La maggior parte viene appena abbozzata, ma alcune – come Mika, Nana o Natsuki – hanno molto spazio. La seconda parte infatti è dedicata alla presentazione di queste altre idol e soprattutto a come si rapportano con le nostre protagoniste.
Tornando alla storia, la divisione nelle due parti è davvero azzeccata. Non tanto per l’introduzione di Mishiro e ciò che ne deriva, ma per il cambiamento di narrazione. La prima metà si concentra sul gruppo grazie anche alla formazione delle unit, a come il gruppo si rapporta con se stesso e con l’esterno. Inoltre, come già detto, questa è la parte in cui si sviluppano principalmente le idol del Cinderella Project.
La seconda parte, al contrario, si concentra sul singolo, sui nuovi progetti che il singolo vuole affrontare, sulle difficoltà che il singolo deve affrontare e ovviamente a come il singolo si rapporta con gli altri. Come già detto prima, infatti, la presentazione delle idol esterne al project è utile soprattutto per mostrarne la relazione con le protagoniste.
Per quel che riguarda il fronte “nuovi progetti”, è una cosa che ho apprezzato davvero tanto perché si cerca di indurre il pubblico a non tirarsi indietro davanti alle nuove prospettive, nonostante possano spaventare. Sono nuove avventure.
Dal lato tecnico, abbiamo una grafica che non sempre è al top, spesso i disegni sono appena abbozzati, le distorsioni sono tantissime, ma a questo si contrappongono scene con animazioni spettacolari. I balletti soprattutto mi hanno emozionata molto.
Le musiche sono di alto livello, sia le OST che le canzoni. In particolare ho apprezzato la ending del penultimo episodio, "S(mile)ING!" cantata da Uzuki, e la opening del primo, "Onegai Cinderella!"
Però, la verità è che comunque questo anime ha un enorme difetto di cui in realtà ho già parlato: il numeroso – a dir poco – cast di personaggi. Mentre le protagoniste sono ben sviluppate, anche se alcune finiscono nel dimenticatoio, e alcune idol sono comunque caratterizzate bene, ce ne sono altre inserite per far felici i fan del gioco e basta.
In conclusione, il difetto più grande di questo anime è l’aver voluto comprimere il più alto numero possibile di idol in venticinque episodi. Un vero peccato.
Si rivela quindi, un anime forse non ottimo, ma sicuramente buono, che merita il suo 7 e 1/2.
Tra l’altro credo di essere una delle poche persone che ha preferito la seconda metà… Vedere le ragazze incamminarsi su strade diverse è stato triste, ma molto motivante e ti viene voglia di augurare il meglio ad ognuna di loro.