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Il termine Harukana è l'unione dei nomi Haruka e Kanata, ovvero le due protagoniste di questo anime spokon che tratta la disciplina del beach volley.

L'anime segue i primi passi nello sport di Haruka, una ragazza molto sportiva ma che non ha mai giocato a beach volley (per quanto abbia giocato per un po' a pallavolo, tra gli altri vari sport), e il lento ritorno sul campo di Kanata, cugina di Haruka ed ex campionessa di beach volley giovanile, ma che ha abbandonato a causa dei complessi che le sono venuti quando si è resa conto di aver smesso di crescere in altezza, rimanendo quindi piuttosto bassa in uno sport dove l'altezza gioca un ruolo importante.

A contorno ci saranno diverse altre ragazze (e solo ragazze... Nell'anime infatti non si trova un singolo personaggio maschile, con tanto di "nonno" delle due protagoniste che ci viene sempre mostrato di sfuggita giocando proprio sul non farne vedere il volto) che avranno il ruolo sia di amiche che di rivali.

Molto spazio viene dato al concetto di "coppia". Il beach volley è infatti uno sport che si gioca a due, e l'intesa con la compagna di squadra ha grande importanza nella riuscita del team. La cosa prende quasi pieghe sentimentali, tanto che più volte ci viene ricordato come una coppia di atlete sia paragonabile ad una coppia di fidanzati o sposi, per quanto la cosa non venga esasperata al punto da dargli connotati sessuali, ma solo a livello strettamente platonico.
Avrà quindi parecchio spazio anche il rapporto tra Kanata e la sua ex compagna di squadra al tempo dei tornei per ragazzine.

A livello di spokon, devo dire che l'opera fa un buon lavoro nell'illustrarci le caratteristiche del beach volley, uno sport che non ha avuto molto spazio negli anime fino ad ora, ed in particolare nelle sue differenze con la pallavolo classica giocata in squadre da 6 ed all'interno di palestre al chiuso.
I match sono abbastanza entusiasmanti, per quanto talvolta un pochino prevedibili.
L'unica pecca è forse la maniera un pochino artificiosa con cui si tiene all'inizio "a bada" il talento di Kanata che gioca male per fattori psicologici a mio parere un tantino forzati (Hai complessi perchè sei bassa, conosci un modo di attaccare che ti permette di superare il muro e l'hai usato spesso in passato, ma ora ti ostini a voler tirare solo schiacciate dirette?).

Il fanservice è intrinseco in un anime in cui le protagoniste passano il 90% del tempo in costume da bagno (cosa comunque inevitabile visto lo sport), ma non calca eccessivamente la mano al di là di questo specifico fattore.

In generale, promuovo comunque la serie. Mi ha fatto divertire ed è stato tempo ben speso. Mezzo punto extra per averlo fatto con uno sport nuovo invece che rigirare la frittata sugli sport tipici di questo genere come baseball e calcio.