Recensione
Life is Strange
9.0/10
Era dai tempi di “Final Fantasy X” che non mi sentivo tanto coinvolto dalla trama di un videogioco, non a caso l’opera della Dontnod ha ricevuto il premio BAFTA per la migliore storia.
Il disegno dei personaggi, l’interpretazione dei doppiatori, la colonna sonora e le meccaniche di gioco, contribuiscono a rendere unica e indimenticabile questa esperienza di narrazione interattiva.
Si potrebbe dire moltissimo sulla struttura, sullo stile e sulle influenze riscontrabili nella sceneggiatura di Jean-Luc Cano.
Personalmente la prima cosa a cui ho pensato all’inizio del gioco è stata: "Donnie Darko!", ma l’opera è disseminata di citazioni e riferimenti che ne rivelano le numerosissime fonti di ispirazione.
Si potrebbe dire moltissimo, appunto, ma forse è meglio non dire nulla e lasciare che quest’opera d’arte si racconti da sola.
Il disegno dei personaggi, l’interpretazione dei doppiatori, la colonna sonora e le meccaniche di gioco, contribuiscono a rendere unica e indimenticabile questa esperienza di narrazione interattiva.
Si potrebbe dire moltissimo sulla struttura, sullo stile e sulle influenze riscontrabili nella sceneggiatura di Jean-Luc Cano.
Personalmente la prima cosa a cui ho pensato all’inizio del gioco è stata: "Donnie Darko!", ma l’opera è disseminata di citazioni e riferimenti che ne rivelano le numerosissime fonti di ispirazione.
Si potrebbe dire moltissimo, appunto, ma forse è meglio non dire nulla e lasciare che quest’opera d’arte si racconti da sola.