Recensione
GianniGreed
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“Purple Haze Feedback” è un romanzo scritto da Kohei Kadono, ambientato nel mondo de “Le Bizzarre Avventure di Jojo”, la famosa e longeva serie manga di Hirohiko Araki. Più precisamente, il libro è basato su quella che è la quinta serie del fumetto, quella chiamata “Vento Aureo”, cui fa da seguito diretto.
Per parlare della storia del libro, è quindi necessario parlare anche del finale del manga su cui è basato, ma cercherò di limitare gli spoiler.
Il protagonista di “Purple Haze Feedback”, com’è facile intuire per i fan già dal titolo, è Fugo Pannacotta, un membro del gruppo di Bruno Bucciarati, che con Leone Abbacchio, Narancia Ghirga e Guido Mista, lavora per l’organizzazione criminale chiamata “Passione”. Con l’arrivo nel gruppo di Giorno Giovanna, per la squadra di Bucciarati inizia una rapida ascesa nei ranghi dell’organizzazione, che li porta a ricevere un’importante missione dal misterioso boss di Passione: scortare sua figlia da Napoli a Venezia. Quando però Bucciarati scopre il vero intento del boss, il ragazzo decide di tradire l’organizzazione. I suoi compagni sono pronti a seguirlo in quest’apparente missione suicida. Tutti tranne uno, Fugo, che non se la sente.
Da quel giorno sono passati sei mesi, molte cose sono cambiate, Passione ha un nuovo boss ma Fugo è ancora in preda ai dubbi. Il ragazzo riceve però una nuova missione: deve dimostrare la sua fedeltà al nuovo boss, e per farlo deve eliminare la “squadra narcotici” della vecchia Passione. Si tratta di pericolosi criminali che si occupavano di spacciare la droga con la quale il vecchio boss si è arricchito.
Fugo si ritrova così con nuovi compagni ad attraversare l’Italia, da Milano fino a Siracusa, combattendo con nuovi nemici dotati di pericolosi Stand dai poteri più disparati.
“Purple Haze Feedback” è lungo otto capitoli, e la cosa più particolare è che i titoli dei capitoli sono in dialetto napoletano, anche nella versione originale giapponese.
La storia procede velocemente e la lettura è sempre interessante e piacevole, grazie ai molti momenti di azione presenti, soprattutto i combattimenti tra i protagonisti e i loro avversari dotati di Stand. La scrittura dell’autore, infatti, permette quasi di visualizzare tutte le azioni compiute, grazie ad una dovizia di particolari e descrizioni, sia per quel che riguarda l’aspetto fisico dei personaggi, che dei luoghi dove tali eventi si svolgono. La stessa cura è usata anche per descrivere sensazioni e pensieri dei personaggi, cosa che dona loro una certa profondità, in particolare ai nuovi comprimari e nemici. Oltre a questo, nel libro sono presenti diverse parti, narrate come flashback di Fugo, che rivelano nuovi particolari e ampliano la sua storia e quella dei suoi compagni di avventura, come ad esempio il primo incontro tra lui e Bucciarati, o con Narancia.
Di contro va detto che, esattamente come succedeva nel manga di Araki, l’autore cade qualche volta in alcuni stereotipi legati all’Italia, come quando ad esempio spiega dei collegamenti tra gli scioperi dei mezzi di trasporto e la mafia, o di come in Italia sia normale l’abusivismo edilizio. La cosa non rovina chiaramente la lettura, ma ad alcuni potrebbe dare leggermente fastidio.
Tra un capitolo e l’altro del libro, sono presenti alcune illustrazioni inedite realizzate dal maestro Araki, che rappresentano i nuovi personaggi e i loro Stand introdotti nella storia. Sono immagini molto semplici, ma per i fan è sempre bello poter godere di nuovi disegni, e inoltre servono a dare un volto ai nuovi personaggi.
Il romanzo, come detto all’inizio, è un vero e proprio sequel di “Vento Aureo”, e pertanto è rivolto solo a chi ha letto il manga o visto la serie anime fino alla fine. Nel libro sono inoltre presenti anche altri rimandi alle serie precedenti, come la quarta e in particolare la prima.
Segnalo infine che, il romanzo è per ora inedito fuori dal Giappone, ma ne esiste una versione tradotta dai fan in inglese, che è quella che ho letto io.
Dunque, vale la pena leggere “Purple Haze Feedback”?
Se siete fan di Jojo, e in particolare di “Vento Aureo”, la risposta non può che essere sì. La storia del libro, per quanto non scritta da Araki in persona, è ben scritta, avvincente, e coerente con il mondo da lui creato. I rimandi presenti al suo interno alle serie precedenti, ma soprattutto le tante parti aggiuntive che ampliano la storia di “Vento Aureo” sono imprescindibili per chi è appassionato dell’opera.
Per parlare della storia del libro, è quindi necessario parlare anche del finale del manga su cui è basato, ma cercherò di limitare gli spoiler.
Il protagonista di “Purple Haze Feedback”, com’è facile intuire per i fan già dal titolo, è Fugo Pannacotta, un membro del gruppo di Bruno Bucciarati, che con Leone Abbacchio, Narancia Ghirga e Guido Mista, lavora per l’organizzazione criminale chiamata “Passione”. Con l’arrivo nel gruppo di Giorno Giovanna, per la squadra di Bucciarati inizia una rapida ascesa nei ranghi dell’organizzazione, che li porta a ricevere un’importante missione dal misterioso boss di Passione: scortare sua figlia da Napoli a Venezia. Quando però Bucciarati scopre il vero intento del boss, il ragazzo decide di tradire l’organizzazione. I suoi compagni sono pronti a seguirlo in quest’apparente missione suicida. Tutti tranne uno, Fugo, che non se la sente.
Da quel giorno sono passati sei mesi, molte cose sono cambiate, Passione ha un nuovo boss ma Fugo è ancora in preda ai dubbi. Il ragazzo riceve però una nuova missione: deve dimostrare la sua fedeltà al nuovo boss, e per farlo deve eliminare la “squadra narcotici” della vecchia Passione. Si tratta di pericolosi criminali che si occupavano di spacciare la droga con la quale il vecchio boss si è arricchito.
Fugo si ritrova così con nuovi compagni ad attraversare l’Italia, da Milano fino a Siracusa, combattendo con nuovi nemici dotati di pericolosi Stand dai poteri più disparati.
“Purple Haze Feedback” è lungo otto capitoli, e la cosa più particolare è che i titoli dei capitoli sono in dialetto napoletano, anche nella versione originale giapponese.
La storia procede velocemente e la lettura è sempre interessante e piacevole, grazie ai molti momenti di azione presenti, soprattutto i combattimenti tra i protagonisti e i loro avversari dotati di Stand. La scrittura dell’autore, infatti, permette quasi di visualizzare tutte le azioni compiute, grazie ad una dovizia di particolari e descrizioni, sia per quel che riguarda l’aspetto fisico dei personaggi, che dei luoghi dove tali eventi si svolgono. La stessa cura è usata anche per descrivere sensazioni e pensieri dei personaggi, cosa che dona loro una certa profondità, in particolare ai nuovi comprimari e nemici. Oltre a questo, nel libro sono presenti diverse parti, narrate come flashback di Fugo, che rivelano nuovi particolari e ampliano la sua storia e quella dei suoi compagni di avventura, come ad esempio il primo incontro tra lui e Bucciarati, o con Narancia.
Di contro va detto che, esattamente come succedeva nel manga di Araki, l’autore cade qualche volta in alcuni stereotipi legati all’Italia, come quando ad esempio spiega dei collegamenti tra gli scioperi dei mezzi di trasporto e la mafia, o di come in Italia sia normale l’abusivismo edilizio. La cosa non rovina chiaramente la lettura, ma ad alcuni potrebbe dare leggermente fastidio.
Tra un capitolo e l’altro del libro, sono presenti alcune illustrazioni inedite realizzate dal maestro Araki, che rappresentano i nuovi personaggi e i loro Stand introdotti nella storia. Sono immagini molto semplici, ma per i fan è sempre bello poter godere di nuovi disegni, e inoltre servono a dare un volto ai nuovi personaggi.
Il romanzo, come detto all’inizio, è un vero e proprio sequel di “Vento Aureo”, e pertanto è rivolto solo a chi ha letto il manga o visto la serie anime fino alla fine. Nel libro sono inoltre presenti anche altri rimandi alle serie precedenti, come la quarta e in particolare la prima.
Segnalo infine che, il romanzo è per ora inedito fuori dal Giappone, ma ne esiste una versione tradotta dai fan in inglese, che è quella che ho letto io.
Dunque, vale la pena leggere “Purple Haze Feedback”?
Se siete fan di Jojo, e in particolare di “Vento Aureo”, la risposta non può che essere sì. La storia del libro, per quanto non scritta da Araki in persona, è ben scritta, avvincente, e coerente con il mondo da lui creato. I rimandi presenti al suo interno alle serie precedenti, ma soprattutto le tante parti aggiuntive che ampliano la storia di “Vento Aureo” sono imprescindibili per chi è appassionato dell’opera.