Recensione
Angelic Layer
6.5/10
Misaki Suzuhara, si trasferisce a Tokyo e rimane subito attirata da bambole che combattono in televisione. Scoprirà ben presto che si tratta del gioco "Angelic Layer", e dopo essere stata approcciata da un individuo sospetto, comprerà la sua prima bambola, si allenerà poi a utilizzarle (le bambole vengono comandate tramite un visore e ricevono impulsi tramite il pensiero) e comincerà a partecipare a vari tornei.
La trama non ha niente di particolare se non l'avere questa ambientazione particolare in cui esistono queste bambole. Se non fosse che in 5 volumi si conclude tutta la storia, che a mio avviso poteva durare anche di più, sarebbe anche una storia leggibile, ma, a parte le bambole non c'è nulla di originale, anche il modo di utilizzarle e/o governarle non ha nulla di particolare, non vi è una fase in cui la protagonista si allena costantemente, semplicemente partecipa a dei tornei e fa direttamente esperienza sul campo, i personaggi secondari fanno solo da contorno e non si ha proprio modo di conoscerli meglio, semplicemente è un susseguirsi di battaglie.
Se a questa opera si aggiunge un disegno spoglio, senza particolari, dal tratto direi quasi "banale"; viene fuori un'opera sufficiente, non degna delle CLAMP.
La trama non ha niente di particolare se non l'avere questa ambientazione particolare in cui esistono queste bambole. Se non fosse che in 5 volumi si conclude tutta la storia, che a mio avviso poteva durare anche di più, sarebbe anche una storia leggibile, ma, a parte le bambole non c'è nulla di originale, anche il modo di utilizzarle e/o governarle non ha nulla di particolare, non vi è una fase in cui la protagonista si allena costantemente, semplicemente partecipa a dei tornei e fa direttamente esperienza sul campo, i personaggi secondari fanno solo da contorno e non si ha proprio modo di conoscerli meglio, semplicemente è un susseguirsi di battaglie.
Se a questa opera si aggiunge un disegno spoglio, senza particolari, dal tratto direi quasi "banale"; viene fuori un'opera sufficiente, non degna delle CLAMP.