Recensione
Chaos;Child
9.0/10
Recensione di Marco Senpai
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Sulla scia di "Chaos;Head", nel 2014 Chiyomaru Shikura torna alla riscossa con "Chaos;Child", quarto capitolo mainline della saga "Science Adventure", sviluppata da 5pb. e Mages.
Seppure l'ordine di visione di una serie non è arbitrario e nemmeno dettato da proprie opinioni personali, come si può evincere dal titolo per poter comprendere la trama è sufficiente recuperare il suo predecessore nella sua versione definitiva, "Chaos;Head Noah", con annesso fan-disc. Il gioco presenta comunque riferimenti di minore e media importanza rispettivamente a "Steins;Gate" e "Robotics;Notes", pertanto se non si vuole perdere nessun collegamento ai titoli citati poc'anzi conviene giocare la serie nell'ordine di rilascio. Tuttavia il titolo è sconsigliato ai deboli di cuore, in quanto sono presenti scene molto macabre al limite dell’umano. Scene disturbanti certamente non mancavano nemmeno nei titoli passati, ma le CG di "Chaos;Child" sono molto crude e esplicite.
Un piccolo accenno alla trama: sei anni dopo un violento terremoto che ha raso al suolo la città, nella Shibuya ricostruita la "New generation Madness" è tornata con una serie di nuovi bizzarri omicidi, che condividono molte analogie con quelli avvenuti nel 2009. Takuru Miyashiro, presidente del club di giornalismo, vuole indagare sul ritorno della "New gen" insieme all'amica d'infanzia Serika. Le premesse sembrano abbastanza semplici, ma nel proseguire delle indagini la storia si complica non poco, raggiungendo dei livelli di drammaticità ma visti prima in altri filoni delle "SciADV". Al momento rappresenta proprio il titolo più cupo delle "Science Adventure".
Il protagonista si caratterizza come un eccellente antieroe. Le sotto trame dei personaggi secondari risultano messe in secondo piano nel percorso predefinito. Quest'ultimi, invece, godono di un proprio spazio nei rispettivi finali. Completate tutte le ruote dei comprimari, il gioco ci consente di accedere al true ending direttamente dal menu. La conclusione effettiva si allontana dai canoni dei capitoli precedenti, mettendo in scena un finale dolceamaro, che si sposa con i temi maturi affrontati dalla visual novel. Il true ending, tuttavia, non chiude in maniera definitiva l'opera, lasciando le strade aperte ad un sequel.
"Chaos;Child" ripropone il sistema di gioco delle Delusion Trigger, che si adatta perfettamente al carattere paranoico del protagonista. In altre parole, possiamo scegliere se vivere un'illusione positiva o negativa, fantasticando ad occhi aperti degli scenari lontani dalla realtà. In rare situazioni, si aziona la modalità More, che permette di ampliare la durata delle illusioni del protagonista. La vera novità è, invece, rappresentata dal Mapping Trigger, che rende il videogiocatore più partecipe nelle indagini del club di giornalismo, permettendo di scegliere la pista da seguire. Nell'eventualità che si commettano degli errori nell'analizzare il caso, a volte si rischia di ottenere un bad ending.
Nonostante qualche novità, "Chaos;Child" a conti fatti non si discosta da "Chaos;Head" quanto "Steins;Gate" e "Robotics;Notes". Non solo in termini di gameplay, ma ritroviamo anche le medesime teorie fantascientifiche affrontate nel primo capitolo della serie e il rispettivo fan-disc. Non si dilunga più di tanto in spiegazioni approfondite di quanto succede, rimandando le spiegazioni al suo predecessore e focalizzandosi principalmente sull'aspetto mistery e psicologico.
Sul versante tecnico, l'opera si difende molto bene. Gli sfondi sono molto curati e gli ottimi modelli dei personaggi risultano estremamente espressivi. Nulla da dire per quanto riguarda la colonna sonora, semplicemente straordinaria. Le OST, realizzate da Takeshi Abo, si abbinano perfettamente ad ogni situazione, che sia gioiosa oppure malinconica.
"Chaos;Child" si dimostra un murder mystery avvincente, in grado di sconvolgere il lettore con i suoi innumerevoli colpi di scena. L'aspetto sci-fi, tuttavia, fa da semplice collante alla trama, che mette in primo piano i raccapriccianti misteri da risolvere e la profonda introspezione dei personaggi. Il sistema di scelte non porta una ventata di aria fresca nel franchise, ma risulta sempre funzionale alla storia raccontata. "Chaos;Child", pur ricalcando determinati aspetti di "Chaos;Head", riesce in ogni caso a ritagliarsi uno spazio di rilievo all'interno della serie delle "Science Adventure", risultando un'esperienza obbligatoria se si ha apprezzato "Chaos;Head".
Seppure l'ordine di visione di una serie non è arbitrario e nemmeno dettato da proprie opinioni personali, come si può evincere dal titolo per poter comprendere la trama è sufficiente recuperare il suo predecessore nella sua versione definitiva, "Chaos;Head Noah", con annesso fan-disc. Il gioco presenta comunque riferimenti di minore e media importanza rispettivamente a "Steins;Gate" e "Robotics;Notes", pertanto se non si vuole perdere nessun collegamento ai titoli citati poc'anzi conviene giocare la serie nell'ordine di rilascio. Tuttavia il titolo è sconsigliato ai deboli di cuore, in quanto sono presenti scene molto macabre al limite dell’umano. Scene disturbanti certamente non mancavano nemmeno nei titoli passati, ma le CG di "Chaos;Child" sono molto crude e esplicite.
Un piccolo accenno alla trama: sei anni dopo un violento terremoto che ha raso al suolo la città, nella Shibuya ricostruita la "New generation Madness" è tornata con una serie di nuovi bizzarri omicidi, che condividono molte analogie con quelli avvenuti nel 2009. Takuru Miyashiro, presidente del club di giornalismo, vuole indagare sul ritorno della "New gen" insieme all'amica d'infanzia Serika. Le premesse sembrano abbastanza semplici, ma nel proseguire delle indagini la storia si complica non poco, raggiungendo dei livelli di drammaticità ma visti prima in altri filoni delle "SciADV". Al momento rappresenta proprio il titolo più cupo delle "Science Adventure".
Il protagonista si caratterizza come un eccellente antieroe. Le sotto trame dei personaggi secondari risultano messe in secondo piano nel percorso predefinito. Quest'ultimi, invece, godono di un proprio spazio nei rispettivi finali. Completate tutte le ruote dei comprimari, il gioco ci consente di accedere al true ending direttamente dal menu. La conclusione effettiva si allontana dai canoni dei capitoli precedenti, mettendo in scena un finale dolceamaro, che si sposa con i temi maturi affrontati dalla visual novel. Il true ending, tuttavia, non chiude in maniera definitiva l'opera, lasciando le strade aperte ad un sequel.
"Chaos;Child" ripropone il sistema di gioco delle Delusion Trigger, che si adatta perfettamente al carattere paranoico del protagonista. In altre parole, possiamo scegliere se vivere un'illusione positiva o negativa, fantasticando ad occhi aperti degli scenari lontani dalla realtà. In rare situazioni, si aziona la modalità More, che permette di ampliare la durata delle illusioni del protagonista. La vera novità è, invece, rappresentata dal Mapping Trigger, che rende il videogiocatore più partecipe nelle indagini del club di giornalismo, permettendo di scegliere la pista da seguire. Nell'eventualità che si commettano degli errori nell'analizzare il caso, a volte si rischia di ottenere un bad ending.
Nonostante qualche novità, "Chaos;Child" a conti fatti non si discosta da "Chaos;Head" quanto "Steins;Gate" e "Robotics;Notes". Non solo in termini di gameplay, ma ritroviamo anche le medesime teorie fantascientifiche affrontate nel primo capitolo della serie e il rispettivo fan-disc. Non si dilunga più di tanto in spiegazioni approfondite di quanto succede, rimandando le spiegazioni al suo predecessore e focalizzandosi principalmente sull'aspetto mistery e psicologico.
Sul versante tecnico, l'opera si difende molto bene. Gli sfondi sono molto curati e gli ottimi modelli dei personaggi risultano estremamente espressivi. Nulla da dire per quanto riguarda la colonna sonora, semplicemente straordinaria. Le OST, realizzate da Takeshi Abo, si abbinano perfettamente ad ogni situazione, che sia gioiosa oppure malinconica.
"Chaos;Child" si dimostra un murder mystery avvincente, in grado di sconvolgere il lettore con i suoi innumerevoli colpi di scena. L'aspetto sci-fi, tuttavia, fa da semplice collante alla trama, che mette in primo piano i raccapriccianti misteri da risolvere e la profonda introspezione dei personaggi. Il sistema di scelte non porta una ventata di aria fresca nel franchise, ma risulta sempre funzionale alla storia raccontata. "Chaos;Child", pur ricalcando determinati aspetti di "Chaos;Head", riesce in ogni caso a ritagliarsi uno spazio di rilievo all'interno della serie delle "Science Adventure", risultando un'esperienza obbligatoria se si ha apprezzato "Chaos;Head".