Recensione
Clannad - After Story
10.0/10
Recensione di Marco Senpai
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Immaginatevi un anime, in cui tutti i protagonisti sono riusciti a raggiungere i loro sogni, o per lo meno portare a termine i loro obbiettivi, che si erano prefissati. Potremmo definirlo, quindi, un vero e proprio lieto fine. Ma, ovviamente, non è così nella realtà, la vita dei personaggi prosegue e non si chiude, di certo, lì. Il sequel di "Clannad", anime scolastico, prodotto da Kyoto Animation e tratto da una Visual Novel, parte proprio da queste ottime premesse e non a caso prende il nome di "After Story"
Inizialmente, tuttavia, questo seguito sente molto l'influenza del suo predecessore, in particolare nei primi episodi dell'opera, che si sviluppano ancora in diversi archi narrativi autonomi l'uno dall'altro, dedicati ad un singolo personaggio. Se si conosce il mondo delle Visual Novel, però, si nota subito che sono piuttosto insoliti e poco convenzionali, in quanto, tra questi, ne abbiano uno che si concentra su un personaggio maschile, abbastanza atipico per un serie con una forte componente harem, e i restanti su personaggi femminili di supporto e che, stranamente, non dimostrano alcun interesse amoroso verso il protagonista, a differenza della prima stagione e della stragrande maggioranza di anime del genere, come ad esempio il recente "Seishun Buta Yarō".
Conclusa questa prima parte, in ogni caso molto particolare, inizia il vero e proprio "After Story", in questo punto la serie evolve, diventando qualcosa di completamente diverso e unico, dove le avventure scolastiche, addirittura caratterizzate da un pizzico di soprannaturale e eventi fuori dall'ordinario, sono ormai un vago ricordo. Infatti vediamo il protagonista Okazaki Tomoya fare il suo ingresso nella società e nel mondo del lavoro, affrontando molte difficoltà e ostacoli che la vita gli pone davanti. Quella parte oscura della storia, che molti harem, oppure romanzi visivi di questo stampo, si rifiutano di raccontare, lasciandoci solamente con un lieto fine illusorio, in cui il protagonista si dichiara all'eroina che ama.
Allo stesso tempo, questo sequel risolve degli interrogativi rimasti irrisolti della precedente stagione, come ad esempio la teoria del "mondo nascosto" e la vera origine della storia de "la fantasia invernale", che Nagisa e Okazaki conoscono. Si tratta, comunque, di una serie di carattere soprannaturale, che quindi non può dare risposte razionali agli eventi avvolti nel mistero, presenti nell'opera, come nella realtà non possiamo dare una risposta a certi quesiti. Nonostante ciò, mi ha colpito come le vicende si collegassero in modo coerente a determinate scene, mostrate nel primo adattamento animato di "Clannad", rendendo la serie affascinante anche sotto l'aspetto soprannaturale.
Attenzione: questa parte contiene spoiler
"After Story" riconferma il cast stellare della prima stagione, approfondendo personaggi come Sunohara, che in realtà era già più che un ottimo personaggio per il ruolo che rivestiva nella precedente stagione, per l'appunto viene approfondito il suo legame con la sorella e Tomoya. Uno dei punti, che difficilmente dimenticherò di questa serie e chi mi hanno parecchio commosso sono, invece, gli episodi dedicati ad Ushio e il padre di Tomoya. In particolare, mi riferisco agli episodi 18 e 19, forse tra i più commoventi e intensi che abbia visto in una serie animata e, a mio avviso, le vette più alte raggiunte dalla serie. Infatti più che la morte di determinati personaggi, sono rimasto colpito profondamente da come il protagonista abbia risanato i rapporti difficili, a distanza di anni, con questi ultimi due membri importantissimi della sua famiglia. Anche solo per queste due puntate, la serie vale assolutamente la visione, ma in generale penso che "Clannad" vanti uno dei cast migliori, che abbia visto.
Molto criticato, invece il finale, che dopo tanta tristezza e sofferenza sfocia in una conclusione, apparentemente positiva. Anche se ciò che è più importante non è il finale in quanto tale, bensì il viaggio e la crescita psicologica del protagonista. In secondo luogo, è comunque simbolico e sensato, di fatti mette in evidenza quello che, a mio avviso, è il messaggio cardine della serie: nonostante nel tempo la propria famiglia subirà, inevitabilmente, dei cambiamenti, rimarrai sempre legato ad essa. In terzo luogo, risulta inaspettato e poco prevedibile, considerando quanto siano drammatici gli episodi precedenti.
Fine parte contenente spoiler
In conclusione, nel complesso "Clannad" si è rivelato un anime scolastico tutt'altro che convenzionale. Infatti decostruisce, soprattutto nella parte "After Story", tutti quei prodotti harem, in cui il protagonista vive in un mondo da sogni, circondato da miriadi di ragazze, che hanno bisogno del suo aiuto, senza mai mostrare le difficoltà, che il protagonista dovrà affrontare in futuro, al di fuori delle avventure scolastiche al limite dell'impossibile, che ha vissuto.
Inizialmente, tuttavia, questo seguito sente molto l'influenza del suo predecessore, in particolare nei primi episodi dell'opera, che si sviluppano ancora in diversi archi narrativi autonomi l'uno dall'altro, dedicati ad un singolo personaggio. Se si conosce il mondo delle Visual Novel, però, si nota subito che sono piuttosto insoliti e poco convenzionali, in quanto, tra questi, ne abbiano uno che si concentra su un personaggio maschile, abbastanza atipico per un serie con una forte componente harem, e i restanti su personaggi femminili di supporto e che, stranamente, non dimostrano alcun interesse amoroso verso il protagonista, a differenza della prima stagione e della stragrande maggioranza di anime del genere, come ad esempio il recente "Seishun Buta Yarō".
Conclusa questa prima parte, in ogni caso molto particolare, inizia il vero e proprio "After Story", in questo punto la serie evolve, diventando qualcosa di completamente diverso e unico, dove le avventure scolastiche, addirittura caratterizzate da un pizzico di soprannaturale e eventi fuori dall'ordinario, sono ormai un vago ricordo. Infatti vediamo il protagonista Okazaki Tomoya fare il suo ingresso nella società e nel mondo del lavoro, affrontando molte difficoltà e ostacoli che la vita gli pone davanti. Quella parte oscura della storia, che molti harem, oppure romanzi visivi di questo stampo, si rifiutano di raccontare, lasciandoci solamente con un lieto fine illusorio, in cui il protagonista si dichiara all'eroina che ama.
Allo stesso tempo, questo sequel risolve degli interrogativi rimasti irrisolti della precedente stagione, come ad esempio la teoria del "mondo nascosto" e la vera origine della storia de "la fantasia invernale", che Nagisa e Okazaki conoscono. Si tratta, comunque, di una serie di carattere soprannaturale, che quindi non può dare risposte razionali agli eventi avvolti nel mistero, presenti nell'opera, come nella realtà non possiamo dare una risposta a certi quesiti. Nonostante ciò, mi ha colpito come le vicende si collegassero in modo coerente a determinate scene, mostrate nel primo adattamento animato di "Clannad", rendendo la serie affascinante anche sotto l'aspetto soprannaturale.
Attenzione: questa parte contiene spoiler
"After Story" riconferma il cast stellare della prima stagione, approfondendo personaggi come Sunohara, che in realtà era già più che un ottimo personaggio per il ruolo che rivestiva nella precedente stagione, per l'appunto viene approfondito il suo legame con la sorella e Tomoya. Uno dei punti, che difficilmente dimenticherò di questa serie e chi mi hanno parecchio commosso sono, invece, gli episodi dedicati ad Ushio e il padre di Tomoya. In particolare, mi riferisco agli episodi 18 e 19, forse tra i più commoventi e intensi che abbia visto in una serie animata e, a mio avviso, le vette più alte raggiunte dalla serie. Infatti più che la morte di determinati personaggi, sono rimasto colpito profondamente da come il protagonista abbia risanato i rapporti difficili, a distanza di anni, con questi ultimi due membri importantissimi della sua famiglia. Anche solo per queste due puntate, la serie vale assolutamente la visione, ma in generale penso che "Clannad" vanti uno dei cast migliori, che abbia visto.
Molto criticato, invece il finale, che dopo tanta tristezza e sofferenza sfocia in una conclusione, apparentemente positiva. Anche se ciò che è più importante non è il finale in quanto tale, bensì il viaggio e la crescita psicologica del protagonista. In secondo luogo, è comunque simbolico e sensato, di fatti mette in evidenza quello che, a mio avviso, è il messaggio cardine della serie: nonostante nel tempo la propria famiglia subirà, inevitabilmente, dei cambiamenti, rimarrai sempre legato ad essa. In terzo luogo, risulta inaspettato e poco prevedibile, considerando quanto siano drammatici gli episodi precedenti.
Fine parte contenente spoiler
In conclusione, nel complesso "Clannad" si è rivelato un anime scolastico tutt'altro che convenzionale. Infatti decostruisce, soprattutto nella parte "After Story", tutti quei prodotti harem, in cui il protagonista vive in un mondo da sogni, circondato da miriadi di ragazze, che hanno bisogno del suo aiuto, senza mai mostrare le difficoltà, che il protagonista dovrà affrontare in futuro, al di fuori delle avventure scolastiche al limite dell'impossibile, che ha vissuto.