Recensione
Spin-off della più nota serie "Inuyasha", "Yashahime" ne riprende alcuni tratti caratteristici, pur discostandosene in aspetti importanti, fino a diventare un'opera originale e autonoma.
La storia ruota intorno alle due "principesse" mezzodemone del titolo, nonché a una simpatica ragazza "demone per un quarto", i cui rapporti di parentela con i personaggi della serie principale verranno chiariti nel corso della stagione.
Anche qui ritroviamo il tema del viaggio nel tempo, della ricerca di sfere dai poteri immensi, di rapporti interpersonali non sempre semplici. Forse proprio in questo secondo aspetto, "Yashahime" insiste particolarmente: la famiglia, le relazioni che ne legano i membri, le scelte dure che si è portati a compiere al suo interno sono tutti topoi che vengono introdotti e - solo parzialmente, trattandosi della prima stagione - approfonditi.
Un altro elemento interessante è la caratterizzazione dei personaggi, con un risalto particolare alle sfumature: non esistono personaggi completamente positivi, così come anche i "cattivi" hanno le loro sfumature. Questo rende i protagonisti assai interessanti e, di conseguenza, lo spettatore molto partecipe delle loro vicende.
Infine, abbiamo il tema della crescita: non solo fisica, ma anche psicologica delle tre protagoniste; non solo nel loro relazionarsi con il mondo esterno, ma anche all'interno del loro stesso gruppo.
La trama, pur non essendo al livello di "Inuyasha", è assolutamente godibile e ricca di discreti colpi di scena. Posto che, come è ovvio, ci sono episodi più riusciti di altri, è molto difficile annoiarsi.
Molto furba la scelta di iniziare la stagione con un super "effetto nostalgia" zeppo dei personaggi di "Inuyasha": una furbizia positiva, comunque, considerando che - a poco a poco - le ragazze (e la serie) impareranno a camminare sulle proprie gambe.
Mi piace molto anche il character design, che riprende bene lo stile della Takahashi (che infatti ha collaborato all'opera) e le sigle, soprattutto le opening: diventeranno, almeno per gli addetti ai lavori, un tormentone.
Nel complesso, "Yashahime" risulta un prodotto assolutamente godibile, nella fascia medio-alta degli anime in circolazione. Lo consiglio assolutamente ai fan di "Inuyasha", per i quali è imperdibile, ma anche a chi cerca un anime al tempo stesso leggero eppure ricco di spunti.
La storia ruota intorno alle due "principesse" mezzodemone del titolo, nonché a una simpatica ragazza "demone per un quarto", i cui rapporti di parentela con i personaggi della serie principale verranno chiariti nel corso della stagione.
Anche qui ritroviamo il tema del viaggio nel tempo, della ricerca di sfere dai poteri immensi, di rapporti interpersonali non sempre semplici. Forse proprio in questo secondo aspetto, "Yashahime" insiste particolarmente: la famiglia, le relazioni che ne legano i membri, le scelte dure che si è portati a compiere al suo interno sono tutti topoi che vengono introdotti e - solo parzialmente, trattandosi della prima stagione - approfonditi.
Un altro elemento interessante è la caratterizzazione dei personaggi, con un risalto particolare alle sfumature: non esistono personaggi completamente positivi, così come anche i "cattivi" hanno le loro sfumature. Questo rende i protagonisti assai interessanti e, di conseguenza, lo spettatore molto partecipe delle loro vicende.
Infine, abbiamo il tema della crescita: non solo fisica, ma anche psicologica delle tre protagoniste; non solo nel loro relazionarsi con il mondo esterno, ma anche all'interno del loro stesso gruppo.
La trama, pur non essendo al livello di "Inuyasha", è assolutamente godibile e ricca di discreti colpi di scena. Posto che, come è ovvio, ci sono episodi più riusciti di altri, è molto difficile annoiarsi.
Molto furba la scelta di iniziare la stagione con un super "effetto nostalgia" zeppo dei personaggi di "Inuyasha": una furbizia positiva, comunque, considerando che - a poco a poco - le ragazze (e la serie) impareranno a camminare sulle proprie gambe.
Mi piace molto anche il character design, che riprende bene lo stile della Takahashi (che infatti ha collaborato all'opera) e le sigle, soprattutto le opening: diventeranno, almeno per gli addetti ai lavori, un tormentone.
Nel complesso, "Yashahime" risulta un prodotto assolutamente godibile, nella fascia medio-alta degli anime in circolazione. Lo consiglio assolutamente ai fan di "Inuyasha", per i quali è imperdibile, ma anche a chi cerca un anime al tempo stesso leggero eppure ricco di spunti.