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"Lupin III" è un franchise enorme, che affonda le sue radici nel 1967, e che ancora oggi non accenna a morire. Nel corso degli anni, sono usciti innumerevoli film e serie, e altrettanto numerosi sono gli artisti che, con la loro visione, hanno plasmato questa figura e l'hanno resa un'icona pop. Il mio primo approccio con esso è stato uno dei film più noti e apprezzati: "Il castello di Cagliostro", diretto dal celebre Hayao Miyazaki nel 1979.
Dopo una prima visione che, a causa della mia inesperienza, non mi ha permesso di apprezzarlo più di tanto, ho colto l'occasione dell'uscita della pellicola su Prime Video per riguardarla, e sono molto contento di averlo fatto.

Il ritmo, a parer mio, eccessivamente lento e pesante, non mi ha comunque permesso di godermelo appieno, soprattutto nella prima mezz'ora. Tuttavia, superato questo ostacolo, mi sono trovato davanti a un bellissimo film, ricco di azione, divertimento, ambientazioni affascinanti e medievali, e piani molto ben strutturati, che si uniscono alla perfezione a momenti poetici e magici, marchio di fabbrica del regista Miyazaki.

Personalmente non apprezzo particolarmente le opere del veterano Hayao, proprio per la pesantezza menzionata prima, ma, in questo film, egli ha svolto un lavoro egregio, il suo stile fantastico, che dà vita a una storia dalle tinte fiabesche, si unisce all'azione e alla comicità di Lupin, un connubio grazie al quale si alternano momenti di pura avventura ad altri emozionanti, poetici e indimenticabili, tant'è che sono una delle poche cose che ricordavo prima del rewatch.

Questo dualismo è ulteriormente enfatizzato dalle musiche meravigliose, uno dei dettagli che più apprezzo; infatti, a movimentate composizioni jazz ne succedono altre più calme, magiche e malinconiche.

Dal punto di vista tecnico, il livello rimane piuttosto alto, con una background art stupenda e curata nei minimi dettagli, e un'animazione buffa e realistica con numerosi picchi.
Parlando dell'animazione di "Lupin III", non si può ignorare Yasuo Otsuka, personalità che, in qualità di animation director, key animator e character designer, si è rivelata fondamentale nella creazione dell'identità del Lupin animato. Il compianto Otsuka presenta uno stile particolarmente improntato sul realismo, specialmente nelle scene con automobili e veicoli (la sua grande passione), che sono molto ben curate, a lui dobbiamo la presenza dell'iconica 500 all'interno del film e delle serie.

I personaggi, invece, sono caratterialmente uguali a quelli della seconda parte della prima serie, quindi quella in mano a Takahata e Miyazaki: un Lupin molto più addolcito e romantico, una Fujiko che, pur mantenendo la sua aria da 'femme fatale', è molto più vicina a Lupin, Jigen è il serio e abile braccio destro del ladro gentiluomo, Zenigata il buffo ispettore che non acciuffa mai Lupin, che condivide con esso un rapporto di amore e odio, e infine Goemon il solitario, distaccato e modesto spadaccino.