Recensione
Questo di cui vi accingete a leggere la recensione è il primo, il solo, l'unico, l'inimitabile anime sull'ASMR. Cos'è l'ASMR? Si tratta di un acronimo anglosassone che sta per Autonomous Sensory Meridian Response, che tradotto nella nostra lingua significa: risposta autonoma del meridiano sensoriale. In soldoni, ci sono certi stimoli sonori e visivi (chiamati trigger) in grado di provocare una piacevolissima sensazione, spesso accompagnata da brividi o formicolio, localizzata molto frequentemente nella zona della nuca, tanto che spesso l'ASMR viene rappresentato come una sorta di "orgasmo mentale".
Sebbene ciascuna persona abbia una sensibilità specifica a certi trigger, sembra che questa sensazione autonoma o automatica scatti in presenza soprattutto di specifiche situazioni. A titolo non esaustivo: ricevere attenzioni empatiche da parte di qualcuno, carezze, sussurri, stropiccii, graffi, fruscii, ecc.
Questa cosa che forse molti di voi hanno sperimentato senza saper darle un nome è stata come al solito scoperta, catalogata e monetizzata su Internet, soprattutto grazie alla produzione di video di youtuber. Talvolta, coinvolgendo il trigger che si basa sul sussurro, alcuni video hanno evidenziato anche un certo potenziale erotico: cosa scontata, vista l'intimità che il sussurro stesso presuppone.
Arriviamo così al nostro anime. Si tratta di una serie di otto corti da tre minuti (o 180 secondi, come recita il titolo) in cui vengono esplorati specifici trigger, con una impostazione che non disdegna di mettere in luce la carica erotica implicita nella ricerca dell'ASMR, specie per il grande ricorso alla pratica del sussurro.
Ciascun episodio ha come protagonista una o due ragazze alle prese con un microfono particolare simile a un cranio umano il quale, collegabile a delle cuffie, può restituire una serie di suoni trigger, come il cotton fiocc nelle orecchie (il cranio ha i lobi auricolari), il sussurro a uno specifico orecchio, il suono della crema spalmata, il sospiro, le voci sussurrate in contemporanea da due persone diverse.
Oltre ai trigger sopra accennati, nel corso degli episodi, ci sono anche il frizzare delle bibite gassate e i cubetti di ghiaccio che tintinnano contro il vetro di un bicchiere. Le protagoniste sono tutte femminili (qualche voce è più suadente e piacevole rispetto alle altre) e spaziano dalle classiche liceali giapponesi alla mammina amorevole, dalla sorellona prosperosa alle giovanissime gemelline pestifere. Unica eccezione: l'ultimo episodio, dove l'unico protagonista maschile fa sfoggio di una bella voce calda.
Come accennato, l'anime non disdegna piccole incursioni nell'erotico, tanto che con la scusa dell' "orgasmo mentale" varie protagoniste femminili si esibiscono in gemiti un po' fuori luogo con l'idea di relax che l'ASMR dovrebbe trasmettere, ma non con il piccolo business sexy che è scaturito dall'idea originaria legata al rilassamento. È in fondo azzeccata l'idea di adattare l'elemento roleplay tipico dell'ASMR a certe classiche figure dell'immaginario anime, e perfino la scelta di solleticare qualche istinto un po' pruriginoso.
Tuttavia, per chi scrive, rispondere alla domanda del titolo ("Riusciremo a far felici le tue orecchie in 180 secondi?") comporta il ricorso a un tiepido "ni". L'anime è sicuramente rilassante ed è un'esperienza sensoriale diversa dal solito, ma tre minuti sono pochi, e alla fin fine la volontà di inserire a tutti i costi un minimo di narrazione si traduce in un titolo un po' surreale e lontano dall'obiettivo di far raggiungere agli appassionati di questa nicchia l'agognato "orgasmo mentale". Infine, se escludiamo i curiosi del genere "ecchi" nelle sue varianti più bizzarre, si tratta di un anime sostanzialmente trascurabile.
Sebbene ciascuna persona abbia una sensibilità specifica a certi trigger, sembra che questa sensazione autonoma o automatica scatti in presenza soprattutto di specifiche situazioni. A titolo non esaustivo: ricevere attenzioni empatiche da parte di qualcuno, carezze, sussurri, stropiccii, graffi, fruscii, ecc.
Questa cosa che forse molti di voi hanno sperimentato senza saper darle un nome è stata come al solito scoperta, catalogata e monetizzata su Internet, soprattutto grazie alla produzione di video di youtuber. Talvolta, coinvolgendo il trigger che si basa sul sussurro, alcuni video hanno evidenziato anche un certo potenziale erotico: cosa scontata, vista l'intimità che il sussurro stesso presuppone.
Arriviamo così al nostro anime. Si tratta di una serie di otto corti da tre minuti (o 180 secondi, come recita il titolo) in cui vengono esplorati specifici trigger, con una impostazione che non disdegna di mettere in luce la carica erotica implicita nella ricerca dell'ASMR, specie per il grande ricorso alla pratica del sussurro.
Ciascun episodio ha come protagonista una o due ragazze alle prese con un microfono particolare simile a un cranio umano il quale, collegabile a delle cuffie, può restituire una serie di suoni trigger, come il cotton fiocc nelle orecchie (il cranio ha i lobi auricolari), il sussurro a uno specifico orecchio, il suono della crema spalmata, il sospiro, le voci sussurrate in contemporanea da due persone diverse.
Oltre ai trigger sopra accennati, nel corso degli episodi, ci sono anche il frizzare delle bibite gassate e i cubetti di ghiaccio che tintinnano contro il vetro di un bicchiere. Le protagoniste sono tutte femminili (qualche voce è più suadente e piacevole rispetto alle altre) e spaziano dalle classiche liceali giapponesi alla mammina amorevole, dalla sorellona prosperosa alle giovanissime gemelline pestifere. Unica eccezione: l'ultimo episodio, dove l'unico protagonista maschile fa sfoggio di una bella voce calda.
Come accennato, l'anime non disdegna piccole incursioni nell'erotico, tanto che con la scusa dell' "orgasmo mentale" varie protagoniste femminili si esibiscono in gemiti un po' fuori luogo con l'idea di relax che l'ASMR dovrebbe trasmettere, ma non con il piccolo business sexy che è scaturito dall'idea originaria legata al rilassamento. È in fondo azzeccata l'idea di adattare l'elemento roleplay tipico dell'ASMR a certe classiche figure dell'immaginario anime, e perfino la scelta di solleticare qualche istinto un po' pruriginoso.
Tuttavia, per chi scrive, rispondere alla domanda del titolo ("Riusciremo a far felici le tue orecchie in 180 secondi?") comporta il ricorso a un tiepido "ni". L'anime è sicuramente rilassante ed è un'esperienza sensoriale diversa dal solito, ma tre minuti sono pochi, e alla fin fine la volontà di inserire a tutti i costi un minimo di narrazione si traduce in un titolo un po' surreale e lontano dall'obiettivo di far raggiungere agli appassionati di questa nicchia l'agognato "orgasmo mentale". Infine, se escludiamo i curiosi del genere "ecchi" nelle sue varianti più bizzarre, si tratta di un anime sostanzialmente trascurabile.