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Attenzione: la recensione contiene spoiler

Allora, parto subito dicendo che la grafica a mio avviso è molto bella, ma, data la mia personale incapacità nel valutare una grafica anni '90, prendete con le pinze l'opinione tecnica.

Parliamo di quello che conta: l'anime viene servito come un "romantico sentimentale", ma a mio avviso è un grosso errore valutarlo in tal modo. I personaggi non solo sono poco caratterizzati (tipico di questi film da basso minutaggio), ma non ti lasciano nulla, nessuna emozione, niente di niente, è solo la storia di un ragazzo che giudica questa ragazza di città (Tokyo), che resta in disparte e ha ottimi voti, oltre ad essere bella fisicamente, per poi infine innamorarsene, sebbene la cosa sia abbastanza forzata.
Lei sembra abbastanza lunatica, deve infatti affrontare in una città che "odia" il divorzio dei suoi genitori che abitano a Tokyo, e cerca di schierarsi in questa disputa dalla parte del padre, che non sembra avere molta considerazione di lei; il tutto ovviamente deve essere dedotto, perché non vengono fornite adeguate spiegazioni. Lei cerca di trascinare un'amica a Tokyo per trovare suo padre, ma alla fine ci va il protagonista. Qui con una serie di scene abbastanza strane si arriva a comprendere quanto lei sia lunatica e quanto lui abbia fatto un viaggio da incubo a Tokyo. Sebbene tutto ciò, lui rientra e fa comprendere alla ragazza come questo viaggio abbia giovato alla sua reputazione, ma lei non sembra molto interessata a ciò: così si potrebbe riassumere questo "Si sente il mare", che tenta inutilmente di spiegare che, se una ragazza ti dice che sei il peggiore, in realtà è perché prova qualcosa per te, e a mio avviso è un'orrenda traduzione delle emozioni femminili. Lui che in realtà non sembrava interessato emotivamente a lei alla fine "si innamora", ed è qui che si cade nel ridicolo, poiché da un film per ragazzi si arriva a un sentimentale, in realtà è solo un inutile tentativo di arrivare al sentimentale.

Non mi sento di consigliare quest'anime, perché dello stesso decennio ce ne sono di carini.