Recensione
Shadow Skill TV
5.5/10
Ambientato in un mondo fantasy dominato dalla magia e dalle arti marziali, "Shadow Skill" narra la storia della giovane Elle Ragu e del suo allievo Gau Ban, entrambi guerrieri al servizio del regno di Kuruda.
Senza entrare troppo nel dettaglio della trama, la vicenda è incentrata sull'evoluzione di Elle da semplice combattente a vero "Sevalle", ovvero difensore ufficiale del regno, e sulla maturazione di Gau da giovane praticante di arti marziali a guerriero vero e proprio.
La loro storia si evolve nel mezzo di cospirazioni, tradimenti di corte, nonché minacciose ambizioni di personaggi oscuri intenzionati a spezzare i delicati equilibri di pace fra Kuruda e gli altri regni.
Questa serie TV del 1998 fa seguito a un OAV e a un film usciti rispettivamente tre e due anni prima, ricalcandone in parte la storia (ad esempio l'incontro tra Kyou ed Elle, il combattimento tra quest'ultima e Faury oppure la sfida nell'arena), in parte arricchendola di nuove vicende e personaggi. Elemento centrale della serie è costituito dai combattimenti di arti marziali, con tanto di "epic move" e mosse speciali urlate durante l'esecuzione. Altro elemento ricorrente sono i poteri magici, evocati attraverso l'esibizione di card simili a tarocchi. È apprezzabile il fatto che la magia resti però un elemento di contorno, facendo capolino solo con l'entrata in scena di determinati personaggi ed evitando così di rubare la scena agli scontri fisici.
Parlando dei personaggi principali, Elle e Gau sono i protagonisti e quindi le figure meglio caratterizzate. Il loro doppio rapporto, quello di insegnante-allievo e sorella maggiore-fratello, è certamente uno dei tratti distintivi della loro caratterizzazione, ed è oltretutto una dinamica che si evolve nel tempo.
Altrettanto importante è il rapporto tra Elle e il fratello "vero" Diaz Ragu che, tra quelli secondari, è forse il personaggio più interessante, la cui comparsa in scena spesso coincide con una repentina drammatizzazione dei toni.
Più marginali invece le figure di Faury, la maga che accompagna i ragazzi, e della giovane Kyuo, ragazzina che recita costantemente la parte dell'adolescente insicura e che fa da controcanto alla protagonista Elle, che da buona guerriera è anche una sorta di ragazza "maschiaccio". A parte questi, l'unico altro a meritare una menzione è Scarface, un soggetto ambiguo che si muove nell'ombra senza mai esporsi, mentre i restanti personaggi sono decisamente meno interessanti e tendono ad essere stereotipati, ovvero del tutto buoni o del tutto malvagi, e persino gli antagonisti della storia compaiono in modo tardivo, e comunque alla fine non risultano granché convincenti.
Volendo parlare di stile della narrazione, a differenza dei predecessori qui c'è poca omogeneità dall'inizio alla fine. Nella serie TV infatti troviamo diversi registri, spesso capita che si passi nell'arco di qualche scena da sequenze comiche se non addirittura slapstick (che fanno principalmente perno sull'atteggiamento di Elle e sulla sua cronica propensione ai vizi) ad altre decisamente più seriose e drammatiche. Questi cambi di registro funzionano solo in parte e scompaiono quasi del tutto verso la fine, dove la vicenda assume toni più drammatici se non addirittura cupi, focalizzandosi in particolare sui complotti orditi dai personaggi che gravitano intorno alla corte di Kuruda.
Il comune denominatore resta l'evoluzione, sia in termini di abilità guerriera che soprattutto in termini psicologici, dei giovani personaggi principali, aspetto che lascia intendere come "Shadow Skill" sia rivolto principalmente a un pubblico adolescenziale, anche se nelle scene di combattimento il sangue non manca (pur senza spargerne a fiumi come nei prequel).
La storia a mio avviso ha alti e bassi in termini di qualità, nei ventisei episodi assistiamo al susseguirsi di diverse mini-vicende, che poco aggiungono alla trama principale (vedi ad esempio l'episodio delle due archeologhe), tanto da trasmettere la sensazione che, per almeno metà della sua durata, la serie TV sia costituita da un collage di episodi poco legati tra loro.
Questa sensazione di eccessiva frammentazione è alimentata anche dallo stile grafico: in generale "Shadow Skill" si attesta su livelli di qualità appena discreti, lo stile però varia visibilmente dall'inizio, dove i disegni sono più tondeggianti e meno curati (mi verrebbe da dire più "televisivi"), alla fine, dove i lineamenti dei personaggi si fanno più affusolati e stilizzati, nonché più simili a quelli dell'OAV originale. Questo non è necessariamente un male, intendiamoci, ma lascia l'impressione che in episodi diversi ci sia la mano di artisti diversi, aumentando la sensazione generale di "collage".
Per tutte queste ragioni, cercare di dare un giudizio univoco su quest'opera risulta abbastanza complicato.
I due protagonisti nel complesso funzionano e lo stesso vale per l'ambientazione pseudo-fantasy (anche se personalmente preferivo le atmosfere cupe degli OAV), spesso però si tende a perdere il filo della narrazione principale e il ritmo è spezzato da sequenze puramente "filler" che non aggiungono nulla, e anzi spesso abbassano il livello complessivo di interesse.
Ora la domanda inevitabile per un'opera che risale alla fine degli anni '90: "Shadow Skill" resiste alla prova del tempo ed è ancora godibile a qualche decennio di distanza? Facendo la somma degli addendi, direi di no, almeno non da tutti: le vicende di Elle e Gau sono consigliate solo a chi sa apprezzare lo stile degli anime anni '90 (ragione per cui l'ho guardato) e non disprezza le lunghe sequenze di combattimento a suon di colpi che spaccano anche le rocce, ma questo a patto di saper sorvolare pazientemente sulle lunghe pause narrative e su qualche evidente mancanza nella sceneggiatura.
Ecco, per tutti questi coraggiosi, recitando un meme ricorsivo di "Shadow Skill", "comincia il linguaggio dell'arte marziale".
Senza entrare troppo nel dettaglio della trama, la vicenda è incentrata sull'evoluzione di Elle da semplice combattente a vero "Sevalle", ovvero difensore ufficiale del regno, e sulla maturazione di Gau da giovane praticante di arti marziali a guerriero vero e proprio.
La loro storia si evolve nel mezzo di cospirazioni, tradimenti di corte, nonché minacciose ambizioni di personaggi oscuri intenzionati a spezzare i delicati equilibri di pace fra Kuruda e gli altri regni.
Questa serie TV del 1998 fa seguito a un OAV e a un film usciti rispettivamente tre e due anni prima, ricalcandone in parte la storia (ad esempio l'incontro tra Kyou ed Elle, il combattimento tra quest'ultima e Faury oppure la sfida nell'arena), in parte arricchendola di nuove vicende e personaggi. Elemento centrale della serie è costituito dai combattimenti di arti marziali, con tanto di "epic move" e mosse speciali urlate durante l'esecuzione. Altro elemento ricorrente sono i poteri magici, evocati attraverso l'esibizione di card simili a tarocchi. È apprezzabile il fatto che la magia resti però un elemento di contorno, facendo capolino solo con l'entrata in scena di determinati personaggi ed evitando così di rubare la scena agli scontri fisici.
Parlando dei personaggi principali, Elle e Gau sono i protagonisti e quindi le figure meglio caratterizzate. Il loro doppio rapporto, quello di insegnante-allievo e sorella maggiore-fratello, è certamente uno dei tratti distintivi della loro caratterizzazione, ed è oltretutto una dinamica che si evolve nel tempo.
Altrettanto importante è il rapporto tra Elle e il fratello "vero" Diaz Ragu che, tra quelli secondari, è forse il personaggio più interessante, la cui comparsa in scena spesso coincide con una repentina drammatizzazione dei toni.
Più marginali invece le figure di Faury, la maga che accompagna i ragazzi, e della giovane Kyuo, ragazzina che recita costantemente la parte dell'adolescente insicura e che fa da controcanto alla protagonista Elle, che da buona guerriera è anche una sorta di ragazza "maschiaccio". A parte questi, l'unico altro a meritare una menzione è Scarface, un soggetto ambiguo che si muove nell'ombra senza mai esporsi, mentre i restanti personaggi sono decisamente meno interessanti e tendono ad essere stereotipati, ovvero del tutto buoni o del tutto malvagi, e persino gli antagonisti della storia compaiono in modo tardivo, e comunque alla fine non risultano granché convincenti.
Volendo parlare di stile della narrazione, a differenza dei predecessori qui c'è poca omogeneità dall'inizio alla fine. Nella serie TV infatti troviamo diversi registri, spesso capita che si passi nell'arco di qualche scena da sequenze comiche se non addirittura slapstick (che fanno principalmente perno sull'atteggiamento di Elle e sulla sua cronica propensione ai vizi) ad altre decisamente più seriose e drammatiche. Questi cambi di registro funzionano solo in parte e scompaiono quasi del tutto verso la fine, dove la vicenda assume toni più drammatici se non addirittura cupi, focalizzandosi in particolare sui complotti orditi dai personaggi che gravitano intorno alla corte di Kuruda.
Il comune denominatore resta l'evoluzione, sia in termini di abilità guerriera che soprattutto in termini psicologici, dei giovani personaggi principali, aspetto che lascia intendere come "Shadow Skill" sia rivolto principalmente a un pubblico adolescenziale, anche se nelle scene di combattimento il sangue non manca (pur senza spargerne a fiumi come nei prequel).
La storia a mio avviso ha alti e bassi in termini di qualità, nei ventisei episodi assistiamo al susseguirsi di diverse mini-vicende, che poco aggiungono alla trama principale (vedi ad esempio l'episodio delle due archeologhe), tanto da trasmettere la sensazione che, per almeno metà della sua durata, la serie TV sia costituita da un collage di episodi poco legati tra loro.
Questa sensazione di eccessiva frammentazione è alimentata anche dallo stile grafico: in generale "Shadow Skill" si attesta su livelli di qualità appena discreti, lo stile però varia visibilmente dall'inizio, dove i disegni sono più tondeggianti e meno curati (mi verrebbe da dire più "televisivi"), alla fine, dove i lineamenti dei personaggi si fanno più affusolati e stilizzati, nonché più simili a quelli dell'OAV originale. Questo non è necessariamente un male, intendiamoci, ma lascia l'impressione che in episodi diversi ci sia la mano di artisti diversi, aumentando la sensazione generale di "collage".
Per tutte queste ragioni, cercare di dare un giudizio univoco su quest'opera risulta abbastanza complicato.
I due protagonisti nel complesso funzionano e lo stesso vale per l'ambientazione pseudo-fantasy (anche se personalmente preferivo le atmosfere cupe degli OAV), spesso però si tende a perdere il filo della narrazione principale e il ritmo è spezzato da sequenze puramente "filler" che non aggiungono nulla, e anzi spesso abbassano il livello complessivo di interesse.
Ora la domanda inevitabile per un'opera che risale alla fine degli anni '90: "Shadow Skill" resiste alla prova del tempo ed è ancora godibile a qualche decennio di distanza? Facendo la somma degli addendi, direi di no, almeno non da tutti: le vicende di Elle e Gau sono consigliate solo a chi sa apprezzare lo stile degli anime anni '90 (ragione per cui l'ho guardato) e non disprezza le lunghe sequenze di combattimento a suon di colpi che spaccano anche le rocce, ma questo a patto di saper sorvolare pazientemente sulle lunghe pause narrative e su qualche evidente mancanza nella sceneggiatura.
Ecco, per tutti questi coraggiosi, recitando un meme ricorsivo di "Shadow Skill", "comincia il linguaggio dell'arte marziale".