Recensione
Fire Punch
7.5/10
"Fire Punch", disegnato e scritto da Tatsuki Fujimoto, si presenta sicuramente come un’opera interessante, la quale ci dà diversi spunti di riflessione e discussione che risultano essere molto validi, specialmente nel periodo storico in cui viviamo.
La storia è ambientata in un futuro distopico, dove la “Strega di ghiaccio” ha trasformato tutto il mondo in un posto ricoperto da neve e ghiaccio. In questo mondo sono presenti i “benedetti”, ovvero esseri umani che posseggono un potere speciale. Una trama al quanto semplice, no? Beh, sostanzialmente sì, sembra un qualcosa di già sentito, tranne per il fatto che sono i dettagli a fare la differenza. Parliamo innanzitutto dell’ambientazione. Il mondo innevato, dal punto di vista estetico, risulta essere molto scadente. Gli sfondi in questo manga, infatti, sono quasi inesistenti. Tuttavia, è a livello narrativo che troviamo il massimo delle sue potenzialità, poiché si mette in risalto la naturalezza con cui i personaggi compiono azioni inquietanti e macabre. Per via del freddo ad esempio, i personaggi non si fanno nessuno scrupolo a mangiare parti del corpo per sopravvivere alla fame o a utilizzare i benedetti come risorse energetiche. La crudezza dell’opera intacca quelle che sono le scene di combattimento: parti del corpo usate come armi o avversari di cui rimane solo la testa. Lo stile di disegno è in perfetto stile Fujimoto, con volti disegnati con finezza che si contrappongono alle spruzzate di inchiostro necessarie a disegnare scene splatter e che trovano maggiore risalto grazie proprio alle ambientazioni spoglie già nominate. È interessante notare la presenza di un certo dualismo dove gli avvenimenti possono essere presi, spezzati, e visti dal punto di vista di più personaggi, anche in maniera diametralmente opposta. Il vero punto di forza dell’opera è però nell'utilizzo delle tavole. Senza nessun dialogo, i disegni mostrano il susseguirsi dei fatti frame by frame, proprio come in una sequenza cinematografica. L’autore, infatti, ci spiega l’importanza della dissimulazione (un comportamento diretto a celare il proprio pensiero o le proprie intenzioni) e della recitazione utilizzata per nascondere una verità che il mondo e la comunità non potrebbero mai comprendere.
La vita non è altro che un film, dove tutti recitano e ricoprono il ruolo di un personaggio. L’idea che una persona si fa su di te può essere considerato l’argomento principale di "Fire Punch". Con il giusto aspetto e nelle giuste circostanze, le persone ti etichettano e hanno un’idea di quello che sei, possono elevarti a dio oppure considerarti un diavolo, creando miti o desideri irrealizzabili. È proprio grazie all’apparenza che trasudano lati psicologici del protagonista davvero bizzarri, tanto da farlo autoconvincere di determinati fatti poiché è quello che lui vede fisicamente. "Fire Punch" è un fumetto che vi consiglio? Dipende da voi! Se vi siete stancati di leggere opere dello stesso tipo e volete una bella ventata d’aria fresca nel vostro bagaglio culturale fumettistico, sicuramente questo manga fa al caso vostro. Infatti, per quanto la trama possa sembrare banale e per quanto il manga sembri voler ostentare forzatamente le sue tematiche particolari togliendo quindi la sensazione effimera di ricerca artistica di un’opera, rimane un manga interessante che può stupirvi.
La storia è ambientata in un futuro distopico, dove la “Strega di ghiaccio” ha trasformato tutto il mondo in un posto ricoperto da neve e ghiaccio. In questo mondo sono presenti i “benedetti”, ovvero esseri umani che posseggono un potere speciale. Una trama al quanto semplice, no? Beh, sostanzialmente sì, sembra un qualcosa di già sentito, tranne per il fatto che sono i dettagli a fare la differenza. Parliamo innanzitutto dell’ambientazione. Il mondo innevato, dal punto di vista estetico, risulta essere molto scadente. Gli sfondi in questo manga, infatti, sono quasi inesistenti. Tuttavia, è a livello narrativo che troviamo il massimo delle sue potenzialità, poiché si mette in risalto la naturalezza con cui i personaggi compiono azioni inquietanti e macabre. Per via del freddo ad esempio, i personaggi non si fanno nessuno scrupolo a mangiare parti del corpo per sopravvivere alla fame o a utilizzare i benedetti come risorse energetiche. La crudezza dell’opera intacca quelle che sono le scene di combattimento: parti del corpo usate come armi o avversari di cui rimane solo la testa. Lo stile di disegno è in perfetto stile Fujimoto, con volti disegnati con finezza che si contrappongono alle spruzzate di inchiostro necessarie a disegnare scene splatter e che trovano maggiore risalto grazie proprio alle ambientazioni spoglie già nominate. È interessante notare la presenza di un certo dualismo dove gli avvenimenti possono essere presi, spezzati, e visti dal punto di vista di più personaggi, anche in maniera diametralmente opposta. Il vero punto di forza dell’opera è però nell'utilizzo delle tavole. Senza nessun dialogo, i disegni mostrano il susseguirsi dei fatti frame by frame, proprio come in una sequenza cinematografica. L’autore, infatti, ci spiega l’importanza della dissimulazione (un comportamento diretto a celare il proprio pensiero o le proprie intenzioni) e della recitazione utilizzata per nascondere una verità che il mondo e la comunità non potrebbero mai comprendere.
La vita non è altro che un film, dove tutti recitano e ricoprono il ruolo di un personaggio. L’idea che una persona si fa su di te può essere considerato l’argomento principale di "Fire Punch". Con il giusto aspetto e nelle giuste circostanze, le persone ti etichettano e hanno un’idea di quello che sei, possono elevarti a dio oppure considerarti un diavolo, creando miti o desideri irrealizzabili. È proprio grazie all’apparenza che trasudano lati psicologici del protagonista davvero bizzarri, tanto da farlo autoconvincere di determinati fatti poiché è quello che lui vede fisicamente. "Fire Punch" è un fumetto che vi consiglio? Dipende da voi! Se vi siete stancati di leggere opere dello stesso tipo e volete una bella ventata d’aria fresca nel vostro bagaglio culturale fumettistico, sicuramente questo manga fa al caso vostro. Infatti, per quanto la trama possa sembrare banale e per quanto il manga sembri voler ostentare forzatamente le sue tematiche particolari togliendo quindi la sensazione effimera di ricerca artistica di un’opera, rimane un manga interessante che può stupirvi.