Ormai non si contano più i pareri di presunti esperti o educatori nei confronti dei videogiochi; in molti li attaccano, qualcuno li difende, o perlomeno non li demonizza. Ogni tanto però salta fuori una nuova analisi ad appoggiare questo o quel parere ed è questo il caso del sito CBC, che all'interno dell'indagine Inside the Classroom, ha parlato con insegnanti ed educatori anche dell'impatto che i videogiochi hanno sul carattere e sulla personalità degli studenti.
Da queste interviste i videogames non ne escono bene, considerato che secondo molti professori i bambini/ragazzi ne traggono solo strascichi negativi.
"Sono troppo stanchi per imparare ... possono addormentarsi in classe, possono essere agitati, sono irritabili. Non riescono a concentrarsi su quello che avviene in classe." dice Kymberly Field, un’insegnante di scuola elementare con alunni evidentemente troppo liberi di rimanere svegli tutta la notte a giocare.
Joe Santos, che invece insegna alle superiori, dichiara che in concomitanza con l'uscita di un gioco molto atteso, l'attenzione in classe cala vertiginosamente.
Non manca ovviamente il solito parere a proposito dei videogiochi violenti (per i quali, lo ricordiamo, esiste un sistema di rating che ne dovrebbe inibire l'uso al di sotto di certe soglie di età), che questa volta viene da una consulente scolastica di Terranova, Angela Wilmott: "continuare a giocare a titoli di guerra per ore ogni giorno, avrà un certo tipo di impatto su come il cervello reagisce a certi stimoli, in particolare ansia e stress". Parere espresso nonostante scientificamente non ci sia alcuna prova della correlazione tra videogames e disordini psicologici nei bambini/ragazzi.
Infine il discorso verte sul linguaggio scurrile, che i bambini possono apprendere giocando online a titoli come Call of Duty e GTA (in questo caso il discorso varrebbe anche per l'offline, dato che all'interno della storia non fioccano linguaggi propriamente aulici), dove la possibilità che i loro compagni di gioco siano adulti senza freni è molto alta.
Ci piacerebbe sentire il vostro parere a riguardo. Il nostro è che se un bambino ha la libertà di stare sveglio tutta la notte a giocare, se gli viene concesso di avere GTA ad un'età in cui chiaramente non dovrebbe farlo e se non riceve il controllo e la supervisione che normalmente i genitori dovrebbero dare al proprio figlio, forse i videogiochi non sono che un appiglio, per dei problemi educativi decisamente ben più importanti.
Fonte Consultata
Da queste interviste i videogames non ne escono bene, considerato che secondo molti professori i bambini/ragazzi ne traggono solo strascichi negativi.
"Sono troppo stanchi per imparare ... possono addormentarsi in classe, possono essere agitati, sono irritabili. Non riescono a concentrarsi su quello che avviene in classe." dice Kymberly Field, un’insegnante di scuola elementare con alunni evidentemente troppo liberi di rimanere svegli tutta la notte a giocare.
Joe Santos, che invece insegna alle superiori, dichiara che in concomitanza con l'uscita di un gioco molto atteso, l'attenzione in classe cala vertiginosamente.
Non manca ovviamente il solito parere a proposito dei videogiochi violenti (per i quali, lo ricordiamo, esiste un sistema di rating che ne dovrebbe inibire l'uso al di sotto di certe soglie di età), che questa volta viene da una consulente scolastica di Terranova, Angela Wilmott: "continuare a giocare a titoli di guerra per ore ogni giorno, avrà un certo tipo di impatto su come il cervello reagisce a certi stimoli, in particolare ansia e stress". Parere espresso nonostante scientificamente non ci sia alcuna prova della correlazione tra videogames e disordini psicologici nei bambini/ragazzi.
Infine il discorso verte sul linguaggio scurrile, che i bambini possono apprendere giocando online a titoli come Call of Duty e GTA (in questo caso il discorso varrebbe anche per l'offline, dato che all'interno della storia non fioccano linguaggi propriamente aulici), dove la possibilità che i loro compagni di gioco siano adulti senza freni è molto alta.
Ci piacerebbe sentire il vostro parere a riguardo. Il nostro è che se un bambino ha la libertà di stare sveglio tutta la notte a giocare, se gli viene concesso di avere GTA ad un'età in cui chiaramente non dovrebbe farlo e se non riceve il controllo e la supervisione che normalmente i genitori dovrebbero dare al proprio figlio, forse i videogiochi non sono che un appiglio, per dei problemi educativi decisamente ben più importanti.
Fonte Consultata
"Sono troppo stanchi per imparare ... possono addormentarsi in classe, possono essere agitati, sono irritabili. Non riescono a concentrarsi su quello che avviene in classe."
Verissimo ma magari il problema fosse semplicemente che stanno svegli fino a tardi per giocare! I bambini sono sfiancati dalla stessa scuola. Entrano al mattino, escono alle 2, pranzano e poi di nuovo sotto a fare compiti, a volte così tanti che stanno sui libri fino alle 8 di sera (non è che tutti sono del tipo "leggo e ho già imparato"). Non hanno il tempo di giocare o di liberare un po' il corpo facendo movimento, a volte per fare i compiti devono rinunciare alle loro attività extrascolastiche e tutto questo perché i professori (alle elementari la cosa non mi pare eccessiva) lasciano compiti per casa a non finire, organizzano malissimo le verifiche e hanno una fretta assurda di finire i programmi (più di una ragazzina di prima media ha già quasi completato il libro di questa o quella materia...a Febbraio... ma è normale?).
"continuare a giocare a titoli di guerra per ore ogni giorno, avrà un certo tipo di impatto su come il cervello reagisce a certi stimoli, in particolare ansia e stress"
Anche qui, io l'ansia e lo stress li vedo per tutt'altri motivi.
in concomitanza con l'uscita di un gioco molto atteso, l'attenzione in classe cala vertiginosamente.
Ma magari per ogni cosa che ruba i loro pensieri l'attenzione diminuisce?! Il fidanzatino/a, la partita di calcio, il ritorno a casa di papà dopo settimane di assenza, la gita scolastica... -_-
Infine il discorso verte sul linguaggio scurrile, che i bambini possono apprendere giocando online a titoli come Call of Duty e GTA
ottimo esempio: una mia alunna di 11 anni è una fervente giocatrice di Call of duty (e lo so che non dovrebbe, io glielo dico pure e lo sa pure lei ma io che alla sua età giocavo a Mortal Kombat non posso fare troppo la paternale), non dice mai una parola fuori posto, mai! Perché è comunque una bambina educatissima, se dice qualcosa, censurandosi... indovina? E' roba che prende da qualche canzone! -_-
Ovviamente è vero che si può imparare ad utilizzare un linguaggio scurrile, ma con i videogiochi così come a casa, a scuola o guardando un video random su youtube (e comunque la frase più quotata dopo un rimprovero per una parolaccia resta sempre "ma a casa i miei genitori la dicono sempre", a volte con conferma, in tono goliardico, degli stessi genitori).
Insomma, lo so che la cosa non è facilmente liquidabile né in un senso né nell'altro ma i problemi dei ragazzini/bambini sono molto più profondi e radicati e ovviamente non dipendono da un'unica componente della loro vita (tra l'altro i videogiochi spesso sono la cosa a cui riescono a dedicare meno tempo).
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