Recensione
Sentouin, Hakenshimasu!
5.0/10
“Sentouin Hakenshimasu!” (letteralmente “I combattenti saranno dispiegati”) è la trasposizione anime di parte dell’omonima light novel scritta da Natsume Akatsuki, autore del più celebre “KonoSuba!” È evidente che i produttori abbiano preso un nuovo soggetto da un autore che ha già azzeccato il colpo, sperando così di replicare il successo. Bisogna però anche tener conto del fatto che le ciambelle non riescono sempre col buco...
Al centro, almeno all’inizio, della vicenda sta l’organizzazione malvagia Kisaragi, che, dopo aver lavorato per conquistare la Terra, vuole espandersi anche nello spazio. Per fare ciò spedisce (letteralmente) il suo agente N°6 (Rokugo) su un pianeta sconosciuto. Il suddetto tanghero, accompagnato dall’efficiente androide Alice, si trova catapultato in un mondo desertico in cui ci sono vari regni in lotta contro il solito esercito demoniaco. Non passa molto tempo che il Rokugo si troverà a comandare una sorta di armata Brancaleone insieme ad altre compagne abbastanza sopra le righe: la comandante Snow, bella ma anche avida e arrivista; l’ingenua e famelica chimera Rose; la pazza e foriera di macumbe sacerdotessa del male Grimm.
Dopo aver fatto quasi una satira dell’isekai fantasy in “KonoSuba!”, l’autore Akatsuki con questo “Sentouin Hakenshimasu!” passa a ironizzare sulla fantascienza. Le due opere hanno infatti molto in comune per quanto riguarda lo stile. Anche il protagonista Rokugo è, se vogliamo, un Kazuma in peggio molto più incline alle azioni riprovevoli (del resto è facente parte di una organizzazione malvagia), anche se alla fine non è un vero e proprio cattivo, semmai un antieroe abbastanza fetente, ma comunque non abbastanza carismatico. La Snow, invece, pare una strana fusione tra Aqua e Darkness, da un lato come outfit e colori, e come fisico e comportamenti deviati dall’altro, tuttavia non riesce ad essere altrettanto divertente. Probabilmente il personaggio meglio riuscito è l’androide Alice, dalle fattezze di una bionda bimba saccente, che è quasi una voce fuoricampo critica e un po’ caustica verso quanto succede. Grimm e Rose invece sono personaggi di contorno destinati al compito ingrato di rendere la vita difficile a Rokugo con situazioni improbabili (cringe, si direbbe oggi).
La così formata armata (Brancaleone) è varia e variopinta, ma sembra funzionare fino a un certo punto. Un po’ perché la comicità stavolta ha uno stampo più greve, e oserei dire sciocco, un po’ perché l’intreccio si svolge in modo abbastanza episodico, che non favorisce uno sviluppo in crescendo. Tra l’altro anche qui a tre quarti della serie c’è un episodio che spezza il ritmo, senza che ce ne fosse il bisogno di farlo. Oltretutto, tal episodio, che riguarda le avvenenti leader dell’organizzazione con una delle due che ha una cotta per Rokugo, risulta noioso, eccessivamente parlato e degno di promozione solo per il fanservice ecchi.
Il lato tecnico è rapidamente classificabile con un “senza infamia e senza lode” sia dal lato visivo che dal lato musicale. Non giova all’insieme l’avere un’ambientazione monotematicamente desertica, che poca ispirazione sembra avere offerto ai grafici.
Secondo me, “Sentouin Hakenshimasu” rimane troppo a metà strada su tutti i fronti, non riuscendo del tutto né come serie di fantascienza né come avventuroso né come tranquilla parodia a episodi, prendendo sia qualcosa di buono che qualcosa di negativo da tutte le sue fonti di ispirazione. Il ritmo narrativo non troppo sostenuto e anche un po’ scostante, personaggi anche troppo sopra le righe (qualcuno è anche un po’ sgradevole) e una comicità un po’ rozza non giovano di certo all’insieme.
Forse si è cercato di campare di rendita, scommettendo sull’autore e sulla sua opera precedente. Non è detto che chi ha gradito prima apprezzerà anche dopo.
Al centro, almeno all’inizio, della vicenda sta l’organizzazione malvagia Kisaragi, che, dopo aver lavorato per conquistare la Terra, vuole espandersi anche nello spazio. Per fare ciò spedisce (letteralmente) il suo agente N°6 (Rokugo) su un pianeta sconosciuto. Il suddetto tanghero, accompagnato dall’efficiente androide Alice, si trova catapultato in un mondo desertico in cui ci sono vari regni in lotta contro il solito esercito demoniaco. Non passa molto tempo che il Rokugo si troverà a comandare una sorta di armata Brancaleone insieme ad altre compagne abbastanza sopra le righe: la comandante Snow, bella ma anche avida e arrivista; l’ingenua e famelica chimera Rose; la pazza e foriera di macumbe sacerdotessa del male Grimm.
Dopo aver fatto quasi una satira dell’isekai fantasy in “KonoSuba!”, l’autore Akatsuki con questo “Sentouin Hakenshimasu!” passa a ironizzare sulla fantascienza. Le due opere hanno infatti molto in comune per quanto riguarda lo stile. Anche il protagonista Rokugo è, se vogliamo, un Kazuma in peggio molto più incline alle azioni riprovevoli (del resto è facente parte di una organizzazione malvagia), anche se alla fine non è un vero e proprio cattivo, semmai un antieroe abbastanza fetente, ma comunque non abbastanza carismatico. La Snow, invece, pare una strana fusione tra Aqua e Darkness, da un lato come outfit e colori, e come fisico e comportamenti deviati dall’altro, tuttavia non riesce ad essere altrettanto divertente. Probabilmente il personaggio meglio riuscito è l’androide Alice, dalle fattezze di una bionda bimba saccente, che è quasi una voce fuoricampo critica e un po’ caustica verso quanto succede. Grimm e Rose invece sono personaggi di contorno destinati al compito ingrato di rendere la vita difficile a Rokugo con situazioni improbabili (cringe, si direbbe oggi).
La così formata armata (Brancaleone) è varia e variopinta, ma sembra funzionare fino a un certo punto. Un po’ perché la comicità stavolta ha uno stampo più greve, e oserei dire sciocco, un po’ perché l’intreccio si svolge in modo abbastanza episodico, che non favorisce uno sviluppo in crescendo. Tra l’altro anche qui a tre quarti della serie c’è un episodio che spezza il ritmo, senza che ce ne fosse il bisogno di farlo. Oltretutto, tal episodio, che riguarda le avvenenti leader dell’organizzazione con una delle due che ha una cotta per Rokugo, risulta noioso, eccessivamente parlato e degno di promozione solo per il fanservice ecchi.
Il lato tecnico è rapidamente classificabile con un “senza infamia e senza lode” sia dal lato visivo che dal lato musicale. Non giova all’insieme l’avere un’ambientazione monotematicamente desertica, che poca ispirazione sembra avere offerto ai grafici.
Secondo me, “Sentouin Hakenshimasu” rimane troppo a metà strada su tutti i fronti, non riuscendo del tutto né come serie di fantascienza né come avventuroso né come tranquilla parodia a episodi, prendendo sia qualcosa di buono che qualcosa di negativo da tutte le sue fonti di ispirazione. Il ritmo narrativo non troppo sostenuto e anche un po’ scostante, personaggi anche troppo sopra le righe (qualcuno è anche un po’ sgradevole) e una comicità un po’ rozza non giovano di certo all’insieme.
Forse si è cercato di campare di rendita, scommettendo sull’autore e sulla sua opera precedente. Non è detto che chi ha gradito prima apprezzerà anche dopo.