Recensione
Il film guarda da lontano l’anime più bello di molto, sviluppato in una dozzina di episodi. Qui è il sunto che però taglia molto la costruzione del climax degli episodi. La regina Olimpiade è un bell’esempio di come follia e peccati capitali siano uniti tutti in un unico ruolo, sicuramente ben delineato nell’anime, ma un po’ limitato nel film per questioni narrative (il poco tempo). Tuttavia mette paura una regina del genere e bene le riprese ce la rendono per quello che è :la madre del distruttore, ma il montaggio taglia troppe scene e dialoghi e monologhi importanti che le ruotano attorno. Il disegno caratteriale dei personaggi è quello di peter chung, dove il verde della natura è estinto e quest’aridità alberga nei cuori dei dominatori come ALESSANDRO. Un significato molto chiaro e apposta voluto e ricercato. Il duello incontro scontro tra Platone e Aristotele poi passa tra Aristotele e Diogene in un bel mix di stili forti e taglienti ma sempre con la pecca del montatore. Ottima tuttavia la fotografia. Quel solido platonico non si smaschera mai nei dialoghi però il fuori campo e un attore invisibile ce ne parlano continuamente narrandolo come chiave di svolta per l’opera del dominatore guerriero. Buon film ma confronto l’anime sprofonda. Meglio gli episodi.