Recensione
Fune wo Amu
4.0/10
Recensione di Godaime Hokage
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Se avete problemi di insonnia questo è l'anime che fa per voi: considerata la noiosità della trama il sonno vi coglierà senza che neanche ve ne rendiate conto.
Questo anime presenta a mio avviso diversi problemi:
1) Lo spettatore vi si approccia convinto che vedrà una storia in cui si parla di come si realizza un dizionario, quindi immagina che si affronteranno le difficoltà della redazione di un tale volume, si spiegherà anche la procedura che si affronta in tale creazione. Invece di tutto ciò si vede molto, molto poco. La storia della redazione del dizionario, che sembra importantissima nel primo e secondo episodio, viene poi relegata a sfondo della vicenda. Quindi la storia raccontata è ben altro rispetto a ciò che ci si attenderebbe.
2) La storia effettiva è un conglomerato di situazioni messe insieme con una logica che ancora non ho capito. Il protagonista va a lavorare per il reparto editoriale del dizionario, ma poi quello che viene raccontato è come si innamora di una donna (peraltro tale storia evolve molto rapidamente nell'arco di tre o quattro puntate e non si capisce gran che di come la relazione si sia sviluppata). Tale protagonista è una persona incolore come poche. Si capisce che gli vengono delle crisi tipo mistiche dove vede i kanji che gli vengono addosso sotto forma di mare per sommergerlo. Un tipo alquanto ansioso, incapace di relazionarsi con il resto del mondo in modo normale (basti vedere come scrive una lettera d'amore: quindici pagine di cose incomprensibili che neanche la destinataria capisce, e per giunta ha il dubbio che si tratti davvero di una lettera di quel tipo), che non si sa come si fidanza con la nipote della sua padrona di casa.
3) Nel bel mezzo della storia si assiste ad un salto temporale di 13 anni! E la cosa non è neanche indicata nella puntata: che ne so, costava molto mettere a inizio puntata una scritta "13 anni dopo"? Uno se ne accorge per caso, perché di punto in bianco il protagonista ha la fede (ma io per vedere sto particolare ho dovuto rivedere la puntata da capo) e si fa un accenno al tempo passato nel bel mezzo della puntata. Quindi non si sa che sia successo in questi benedetti 13 anni, non si capisce come il lavoro sia stato portato avanti, non si sa come quando e perché il protagonista si sia sposato (e come lui anche un altro personaggio, tale Nishioka, che a mio parere è l'unico personaggio che si salva tra tutti).
Sono arrivata alla fine della serie per dovere di cronaca, volendo scriverne la recensione. Ma da spettatore qualsiasi l'avrei mollata a neanche metà storia.
Oltre al fatto che nel complesso il tutto era incomprensibile, pesante e piatto, devo dire che neanche i disegni mi hanno colpito gran che. Più volte i particolari latitano, ti ritrovi a fissare visi letteralmente vuoti, senza neanche un'espressione di circostanza.
Nel complesso trovo che sia stato un grande spreco di tempo e denaro, anche per chi l'ha realizzata. L'argomento a mio parere poteva essere sfruttato molto meglio e non doveva essere relegato ad un mero sfondo sui cui specchi si arrampicano i personaggi, senza capo né coda.
Pertanto, come già scritto all'inizio, ne consiglio la visione solo a chi abbia problemi di sonno.
Voto 4.
Questo anime presenta a mio avviso diversi problemi:
1) Lo spettatore vi si approccia convinto che vedrà una storia in cui si parla di come si realizza un dizionario, quindi immagina che si affronteranno le difficoltà della redazione di un tale volume, si spiegherà anche la procedura che si affronta in tale creazione. Invece di tutto ciò si vede molto, molto poco. La storia della redazione del dizionario, che sembra importantissima nel primo e secondo episodio, viene poi relegata a sfondo della vicenda. Quindi la storia raccontata è ben altro rispetto a ciò che ci si attenderebbe.
2) La storia effettiva è un conglomerato di situazioni messe insieme con una logica che ancora non ho capito. Il protagonista va a lavorare per il reparto editoriale del dizionario, ma poi quello che viene raccontato è come si innamora di una donna (peraltro tale storia evolve molto rapidamente nell'arco di tre o quattro puntate e non si capisce gran che di come la relazione si sia sviluppata). Tale protagonista è una persona incolore come poche. Si capisce che gli vengono delle crisi tipo mistiche dove vede i kanji che gli vengono addosso sotto forma di mare per sommergerlo. Un tipo alquanto ansioso, incapace di relazionarsi con il resto del mondo in modo normale (basti vedere come scrive una lettera d'amore: quindici pagine di cose incomprensibili che neanche la destinataria capisce, e per giunta ha il dubbio che si tratti davvero di una lettera di quel tipo), che non si sa come si fidanza con la nipote della sua padrona di casa.
3) Nel bel mezzo della storia si assiste ad un salto temporale di 13 anni! E la cosa non è neanche indicata nella puntata: che ne so, costava molto mettere a inizio puntata una scritta "13 anni dopo"? Uno se ne accorge per caso, perché di punto in bianco il protagonista ha la fede (ma io per vedere sto particolare ho dovuto rivedere la puntata da capo) e si fa un accenno al tempo passato nel bel mezzo della puntata. Quindi non si sa che sia successo in questi benedetti 13 anni, non si capisce come il lavoro sia stato portato avanti, non si sa come quando e perché il protagonista si sia sposato (e come lui anche un altro personaggio, tale Nishioka, che a mio parere è l'unico personaggio che si salva tra tutti).
Sono arrivata alla fine della serie per dovere di cronaca, volendo scriverne la recensione. Ma da spettatore qualsiasi l'avrei mollata a neanche metà storia.
Oltre al fatto che nel complesso il tutto era incomprensibile, pesante e piatto, devo dire che neanche i disegni mi hanno colpito gran che. Più volte i particolari latitano, ti ritrovi a fissare visi letteralmente vuoti, senza neanche un'espressione di circostanza.
Nel complesso trovo che sia stato un grande spreco di tempo e denaro, anche per chi l'ha realizzata. L'argomento a mio parere poteva essere sfruttato molto meglio e non doveva essere relegato ad un mero sfondo sui cui specchi si arrampicano i personaggi, senza capo né coda.
Pertanto, come già scritto all'inizio, ne consiglio la visione solo a chi abbia problemi di sonno.
Voto 4.