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    Attenzione: la recensione contiene spoiler

    Credo sia la prima volta che mi capita di vedere un anime che riscuote un consenso molto elevato in termini negativi da parte degli spettatori. E ritengo che tali giudizi negativi siano più che corretti.
    “I sette sensi della Re’Union” è un anime ridicolo.

    Partiamo dalla trama. Ci sono sei ragazzini delle elementari (dovrebbero avere dieci-undici anni circa) che giocano ad un gioco online che si chiama1 [ continua a leggere]

    7.0/10
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    La seconda serie di "Fire Force" entra più nel dettaglio della narrazione: l’ottava brigata scopre delle connessioni tra i nemici, le cosiddette cappe bianche al seguito dell’Evangelista, e diverse brigate della Fire Force.

    Ci sono degli scheletri nell’armadio della chiesa del sacro Sol, ma anche in quello delle industrie Haijima e i panni sporchi finiscono per venire alla luce. L’ottava brigata stringe dei rapporti con i capitani ed i membri1 [ continua a leggere]

    6.5/10
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    Quando ho deciso di guardare "Fire Force" ero molto curiosa, conoscendo già il lavoro di Atsushi Ōkubo da "Soul Eater". Il soggetto sembrava interessante e da amante degli shonen con battaglie e magia non potevo che vederlo. La prima serie introduce l'argomento e porta in luce i personaggi principali della storia.
    In un mondo post catastrofico in cui alcune persone hanno sviluppato dei poteri inerenti alla creazione ed al controllo del fuoco, c1 [ continua a leggere]

    4.0/10
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    Se avete problemi di insonnia questo è l'anime che fa per voi: considerata la noiosità della trama il sonno vi coglierà senza che neanche ve ne rendiate conto.

    Questo anime presenta a mio avviso diversi problemi:
    1) Lo spettatore vi si approccia convinto che vedrà una storia in cui si parla di come si realizza un dizionario, quindi immagina che si affronteranno le difficoltà della redazione di un tale volume, si spiegherà anche la procedura che1 [ continua a leggere]

    4.0/10
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    Se dovessi descrivere questo anime con una sola parola, userei deludente.
    La storia sembra partire bene, ha dei presupposti interessanti, un soggetto originale; ti viene da dire: “Chissà come si evolve, chissà che trovate ci saranno nelle puntate successive!” E poi invece tutte le aspettative colano a picco nel giro di qualche puntata.

    La trama parla di queste ombre che vivono in un palazzo del casato degli Shadow, che ricevono una bambola vive1 [ continua a leggere]
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    Attenzione: la recensione contiene spoiler

    Un’indagine statistica da me effettuata, che mette a confronto il consumo di fazzoletti durante la visione di “Voglio mangiare il tuo pancreas” e “Your Name.”, ha messo in evidenza che i due film se la giocano davvero per pochi soffi di naso e lacrime versate.
    Un film che parte già con un funerale ti prepara all’inevitabile: finirà male. Molto male. Però sei pronto psicologicamente. Il problema, se cos1 [ continua a leggere]
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    Attenzione: la recensione contiene spoiler

    Dopo aver visto anche altre storie di Makoto Shinkai, posso affermare che per il momento questa è quella che mi piace di meno.
    Si articola in tre episodi e racconta le vicende di Tōno Takaki, dedicando un episodio alla sua infanzia, uno alla sua adolescenza e uno alla sua età adulta. Il fulcro della narrazione sono i sentimenti che Tōno prova per Shinohara Akari. Da bambini vanno alla stessa scuola, ma1 [ continua a leggere]
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    Shin e Kotori sono compagni di scuola. Shin ha perso la madre per una morte improvvisa quando era bambino, Kotori à la figlia del capo del padre di Shin e gli sta sempre accanto, perché Shin ha bisogno di lei. I due sono innamorati e, finalmente, decidono di uscire insieme. Ma durante l’appuntamento Kotori riceve una telefonata dal padre che la informa che il padre di Shin è morto, anche lui per una morte improvvisa. Sono strane queste morti imp1 [ continua a leggere]
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    Attenzione: la recensione contiene spoiler

    Nel guardare "Il giardino delle parole", ci si rende conto che la storia è completata e perfettamente integrata dalla colonna sonora.
    Il suono malinconico del pianoforte si intreccia al cadere della pioggia che fa da cornice alla vicenda. Anzi, la pioggia è una coprotagonista. Perché è nei giorni di pioggia che Takao, il protagonista del film, salta la scuola per andare in un giardino tipico giapponese1 [ continua a leggere]

    7.0/10
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    Ho visto "Horimiya" perché volevo svagarmi un po'. Cercavo qualcosa che fosse poco impegnativo e conclusivo in poche puntate e l'ho trovato.
    In questi tredici episodi viene raccontata la storia di Hori Kyoko e Miyamura Izumi, che si sviluppa durante l'ultimo anno del liceo. Nonostante i due siano in classe insieme non si conoscono e l'occasione per parlare arriva per un incontro fortuito: Izumi trova per strada il fratellino di Kyoko, che è cadu1 [ continua a leggere]
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    "The Case Study of Vanitas" è una serie da guardare se si desidera qualcosa di non impegnativo. Le aspettative al riguardo devo mantenersi sul medio-basso, o si rischia di rimanere delusi. Se si affronta con spirito leggero e senza troppe pretese, può risultare anche piacevole.

    Ambientata a fine XIX secolo in un universo cyberpunk, racconta la storia di Noè e Vanitas. Il primo è un vampiro, il secondo un umano che si autoproclama medico dei vam1 [ continua a leggere]

    8.5/10
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    Attenzione: la recensione contiene spoiler

    Tante volte, scorrendo la lista delle serie TV e film anime su Prime, ho visto questo titolo, ma non mi ci sono mai soffermata. Oggi, dopo aver letto la trama, ho deciso di vederlo.

    Partiamo proprio dalla trama.
    Mitsuha, una liceale che vive in montagna, nel villaggio di Itomori, ha dei vuoti di memoria. Non ricorda cosa ha fatto il giorno prima e al dire di amici e parenti era piuttosto strana. Allo1 [ continua a leggere]