Recensione
''Shiro - Una vita insieme a un gatto'' è uno josei, scritto e disegnato da Keiko Nishi, volume unico edito da Dynit Manga, editore notoriamente un po' caro, infatti anche questo volume non è propriamente economico, comunque piacevole da leggere e sfogliare anche per il grande formato che valorizza le tavole.
Opera dal tratto particolare, essenziale e stilizzato, si avvale di un segno quasi elementare molto pulito, con pochi chiaroscuri, solo qualche contrasto piuttosto netto tra neri, grigi e bianchi, che rendono tutto piuttosto espressivo.
Storia dalla forte impronta realistica, parla della vita di una comune famiglia giapponese, gli Osawa, padre, madre e due figli, vissuta per 17 anni accanto a Shiro, un gatto bianco scorbutico, non troppo 'bello' né simpatico, trovato dal piccolo Wataru Osawa all'età di cinque anni.
Shiro non è propriamente il protagonista, - questa non è la storia di un gatto e delle sue avventure - lui è più che altro un testimone silenzioso della vita di questa famiglia e dei suoi componenti, mentre si delinea il rapporto tra i genitori, e i figli crescono e maturano, avviandosi per la loro strada fatta di esperienze, delusioni, fallimenti.
Shiro vi passa accanto col suo sguardo perennemente torvo, più legato forse a Wataru che agli altri membri della famiglia; un padre anaffettivo dalla mentalità antiquata, ha una doppia vita, ed è carico di aspettative verso i figli; una madre attenta, premurosa, figura di donna che rispetta un vecchio archetipo di madre e moglie casalinga mantenuta dal marito, sembra una donna ingenua, ma sa molto più di quel che mostra; Mami, la primogenita è una ragazza che scopre verità scomode e suo fratello minore sceglie da solo la sua strada, a dispetto delle aspettative familiari.
Passano gli anni 10, 15, 17 scanditi da capitoli che si chiudono con qualcosa di sospeso e indefinibile, forse il tempo che cambia cose e persone, e Shiro invecchia mentre i figli cambiano scuola, lavoro, ambienti; amici e fidanzati vanno e vengono, ci sono matrimoni e divorzi, visti sempre dalla sua prospettiva particolarissima, distaccata in apparenza, ma il nostro micio, ormai vecchio e malato, è sicuramente legato a queste persone che restano unite a dispetto di tutto, e nessuno di loro vuole vederlo soffrire.
In conclusione, un manga che riesce a commuovere, eppure ci regala una visione realistica un po' amara e disincantata della vita di una famiglia, con i suoi alti e bassi, con le menzogne, i tradimenti, gli errori che si pagano... eppure quello che resta alla fine della lettura è l'immagine della famiglia come 'nido' in cui si può sempre fare ritorno.
Opera dal tratto particolare, essenziale e stilizzato, si avvale di un segno quasi elementare molto pulito, con pochi chiaroscuri, solo qualche contrasto piuttosto netto tra neri, grigi e bianchi, che rendono tutto piuttosto espressivo.
Storia dalla forte impronta realistica, parla della vita di una comune famiglia giapponese, gli Osawa, padre, madre e due figli, vissuta per 17 anni accanto a Shiro, un gatto bianco scorbutico, non troppo 'bello' né simpatico, trovato dal piccolo Wataru Osawa all'età di cinque anni.
Shiro non è propriamente il protagonista, - questa non è la storia di un gatto e delle sue avventure - lui è più che altro un testimone silenzioso della vita di questa famiglia e dei suoi componenti, mentre si delinea il rapporto tra i genitori, e i figli crescono e maturano, avviandosi per la loro strada fatta di esperienze, delusioni, fallimenti.
Shiro vi passa accanto col suo sguardo perennemente torvo, più legato forse a Wataru che agli altri membri della famiglia; un padre anaffettivo dalla mentalità antiquata, ha una doppia vita, ed è carico di aspettative verso i figli; una madre attenta, premurosa, figura di donna che rispetta un vecchio archetipo di madre e moglie casalinga mantenuta dal marito, sembra una donna ingenua, ma sa molto più di quel che mostra; Mami, la primogenita è una ragazza che scopre verità scomode e suo fratello minore sceglie da solo la sua strada, a dispetto delle aspettative familiari.
Passano gli anni 10, 15, 17 scanditi da capitoli che si chiudono con qualcosa di sospeso e indefinibile, forse il tempo che cambia cose e persone, e Shiro invecchia mentre i figli cambiano scuola, lavoro, ambienti; amici e fidanzati vanno e vengono, ci sono matrimoni e divorzi, visti sempre dalla sua prospettiva particolarissima, distaccata in apparenza, ma il nostro micio, ormai vecchio e malato, è sicuramente legato a queste persone che restano unite a dispetto di tutto, e nessuno di loro vuole vederlo soffrire.
In conclusione, un manga che riesce a commuovere, eppure ci regala una visione realistica un po' amara e disincantata della vita di una famiglia, con i suoi alti e bassi, con le menzogne, i tradimenti, gli errori che si pagano... eppure quello che resta alla fine della lettura è l'immagine della famiglia come 'nido' in cui si può sempre fare ritorno.