Recensione
Papà Gambalunga
9.5/10
Recensione di Irene Tempesta
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Dopo aver letto manga straordinari come "Il grande sogno di Maya" di Suzue Miuchi e "Candy Candy" del duo Igarashi e Mizuki, mi sono resa conto di una cosa: entrambe le autrici di questi capolavori avevano tratto in parte ispirazione da un romanzo classico americano: "Papà Gambalunga", scritto da Jean Webster nel 1912.
Incuriosita, cercai notizie, trovando ottime recensioni su questo sito, e non posso che aggregarmi ai tanti elogi che sono stati rivolti a questo anime che, posso dirlo, dato che l'ho letto, è addirittura meglio del romanzo originale!
Il libro da cui è tratto è scritto in forma epistolare (tra l'altro a senso unico: quasi tutte le lettere sono scritte da Judy), e questo anime ha varcato i limiti imposti dallo stile narrativo cartaceo per espandersi, donando approfondimenti sulla personalità dei personaggi, migliorando persino il finale del libro stesso, estendendolo e rendendolo assai più emozionante e intenso!
L'anime è classificato come meisaku, un genere che mi sta piacendo parecchio, perché ha come dote la caratterizzazione profonda dei personaggi e la cura per l'ambientazione storica, di solito europea o americana.
Figlio del 1990, i colori e le animazioni sono molto buone per l'epoca, i dialoghi curati e gli episodi ben dosati. I personaggi godono tutti di una caratterizzazione accurata, viene dato spazio e intensità anche ai personaggi secondari, appena accennati nel romanzo, come Julia e Sallie, o Jimmie, il fratello di quest'ultima.
La trama parte con "quel terribile mercoledì di ogni mese", il giorno in cui le autorità e i membri del consiglio fanno la loro ispezione all'orfanotrofio John Grier, dove la nostra protagonista, Judy Abbott, quattordici anni, si occupa di pulire e aiutare a sistemare i bimbi più piccoli. Quel mercoledì la direttrice Lippett darà a Judy una insperata notizia: il suo tema dal titolo "quel terribile mercoledì" ha colpito molto uno dei consiglieri più facoltosi, che ha deciso di farle da tutore legale, pagarle tutti gli studi per la scuola superiore Abramo Lincoln, con in aggiunta un assegno mensile che le permetterà di vivere come le sue compagne di scuola. Per Judy questo è un miracolo!
Il consigliere, che si fa chiamare John Smith, ha posto solo due condizioni: rimanere anonimo; ricevere da lei ogni mese una lettera dove lo terrà informato sui suoi progressi scolastici. (Non vi viene in mente "Candy Candy", l'orfanella cresciuta in orfanotrofio e poi adottata da un nobile misterioso Zio William, la cui identità è segreta fino alla fine? Oppure un certo Masumi Hayami, ricco produttore, che donò rose scarlatte come ammiratore super segreto alla piccola Maya Kitajima nella sua carriera di attrice, arrivandole poi per amore a pagarle gli studi nel manga "La maschera di Vetro"?)
Per Judy il signor John Smith sarà molto di più di un tutore legale: sarà un'ancora di salvezza, un accesso al riscatto sociale, una figura paterna a cui fare sempre riferimento, nonostante l'anonimato, e verrà battezzato come "Papà Gambalunga" (l'unica volta che lo vide la luce accecante dei fari proiettò la sua ombra sul muro dell'atrio, un'ombra con gambe e braccia che non finivano più). Judy scoprirà cosa vuol dire convivere tra ragazze abituate al lusso, alla superficialità, dando per scontata la famiglia, i genitori, e il divario tra ricchi e poveri.
L'America è una terra dove viene proclamata uguaglianza e libertà, ma sarà davvero così? Judy si sente inizialmente a disagio tra le altre ragazze altolocate dell'istituto e, vergognandosi delle sue umili e miserevoli origini, nasconderà il suo passato alle amiche, raccontando di aver perso i genitori (che invece l'hanno abbandonata) e che un tutore legale la mantiene agli studi, quest'ultima parte vera.
Il personaggio di Judy è meravigliosamente accurato, con la sua gioia di vivere, la sua socievolezza, i complessi sul suo passato, il desiderio di essere uguale a tutte le altre, e poi il desiderio di trovare la propria indipendenza e la propria vocazione ne fanno un personaggio davvero profondo, umano, con i suoi difetti e le sue paure. Papà Gambalunga diventa per lei anche un confidente, unica persona a conoscerla davvero. "Non puoi immaginare l'amarezza in orfanotrofio di dover indossare abiti usati scartati dalle altre ragazze. Grazie a te ho potuto comprarmi per la prima volta un vestito nuovo! Solo mio! Incredibile!"
L'evoluzione caratteriale negli anni in istituto (soprattutto sul personaggio di Julia) si riflette sul piano fisico, mostrando inizialmente giovani ragazze maturare e diventare infine giovani donne. Presto l'amicizia con le compagne di stanza Julia Pendleton e Sallie Mc Bride diventerà solida, profonda, la passione per la scrittura diventerà stimolo per il futuro, e un nuovo sentimento sboccerà nei confronti di un uomo di ben quattordici anni più grande di lei... tante esperienze ed emozioni rivoluzioneranno la vita di Judy fino all'entusiasmante finale.
Una differenza notevole tra libro e anime è l'età dei protagonisti: nel libro Judy ha inizialmente diciassette anni e John Smith la mantiene all'università, mentre nell'anime Judy è appena adolescente e viene mandata in un facoltoso liceo fino alla maggiore età.
Attenzione: il seguente paragrafo contiene spoiler
Dati gli ultimi due intensi episodi e il bellissimo finale, migliore del libro da cui è tratto, avrei dato 10 come voto, ma la forzatura con cui è stata creata la coppia Julia/Jimmie mi ha davvero deluso: per tutta la serie è chiaro che l'amore di Julia non è corrisposto, non si può dall'oggi al domani farli mettere a forza insieme e farli sposare! Per il resto, nulla da dire.
Fine paragrafo contenente spoiler
Il doppiaggio è fantastico, le voci sono quelle della mia infanzia e mi ha fatto una certa nostalgia risentirle, gli attori sono tutti bravissimi e perfettamente azzeccati per i ruoli: una fantastica Debora Magnaghi a interpretare Judy, Emanuela Pacotto nella viziata e superficiale Julia, Donatella Fanfani nel ruolo della dolce Sallie, Diego Sabre in Jimmie, e il fenomenale Marco Balzarotti nel ruolo importante di Jervis Pendleton, che farà battere il cuore alla nostra protagonista.
Insomma, un anime bellissimo, godibile a tutte le età, anche da un pubblico adulto, e che col passare del tempo invecchia bene, conserva la sua bellezza. Suggerirei di leggere prima il libro, scorrevolissimo e di poche pagine, che permette di apprezzare meglio la versione animata.
Consigliatissimo.
Incuriosita, cercai notizie, trovando ottime recensioni su questo sito, e non posso che aggregarmi ai tanti elogi che sono stati rivolti a questo anime che, posso dirlo, dato che l'ho letto, è addirittura meglio del romanzo originale!
Il libro da cui è tratto è scritto in forma epistolare (tra l'altro a senso unico: quasi tutte le lettere sono scritte da Judy), e questo anime ha varcato i limiti imposti dallo stile narrativo cartaceo per espandersi, donando approfondimenti sulla personalità dei personaggi, migliorando persino il finale del libro stesso, estendendolo e rendendolo assai più emozionante e intenso!
L'anime è classificato come meisaku, un genere che mi sta piacendo parecchio, perché ha come dote la caratterizzazione profonda dei personaggi e la cura per l'ambientazione storica, di solito europea o americana.
Figlio del 1990, i colori e le animazioni sono molto buone per l'epoca, i dialoghi curati e gli episodi ben dosati. I personaggi godono tutti di una caratterizzazione accurata, viene dato spazio e intensità anche ai personaggi secondari, appena accennati nel romanzo, come Julia e Sallie, o Jimmie, il fratello di quest'ultima.
La trama parte con "quel terribile mercoledì di ogni mese", il giorno in cui le autorità e i membri del consiglio fanno la loro ispezione all'orfanotrofio John Grier, dove la nostra protagonista, Judy Abbott, quattordici anni, si occupa di pulire e aiutare a sistemare i bimbi più piccoli. Quel mercoledì la direttrice Lippett darà a Judy una insperata notizia: il suo tema dal titolo "quel terribile mercoledì" ha colpito molto uno dei consiglieri più facoltosi, che ha deciso di farle da tutore legale, pagarle tutti gli studi per la scuola superiore Abramo Lincoln, con in aggiunta un assegno mensile che le permetterà di vivere come le sue compagne di scuola. Per Judy questo è un miracolo!
Il consigliere, che si fa chiamare John Smith, ha posto solo due condizioni: rimanere anonimo; ricevere da lei ogni mese una lettera dove lo terrà informato sui suoi progressi scolastici. (Non vi viene in mente "Candy Candy", l'orfanella cresciuta in orfanotrofio e poi adottata da un nobile misterioso Zio William, la cui identità è segreta fino alla fine? Oppure un certo Masumi Hayami, ricco produttore, che donò rose scarlatte come ammiratore super segreto alla piccola Maya Kitajima nella sua carriera di attrice, arrivandole poi per amore a pagarle gli studi nel manga "La maschera di Vetro"?)
Per Judy il signor John Smith sarà molto di più di un tutore legale: sarà un'ancora di salvezza, un accesso al riscatto sociale, una figura paterna a cui fare sempre riferimento, nonostante l'anonimato, e verrà battezzato come "Papà Gambalunga" (l'unica volta che lo vide la luce accecante dei fari proiettò la sua ombra sul muro dell'atrio, un'ombra con gambe e braccia che non finivano più). Judy scoprirà cosa vuol dire convivere tra ragazze abituate al lusso, alla superficialità, dando per scontata la famiglia, i genitori, e il divario tra ricchi e poveri.
L'America è una terra dove viene proclamata uguaglianza e libertà, ma sarà davvero così? Judy si sente inizialmente a disagio tra le altre ragazze altolocate dell'istituto e, vergognandosi delle sue umili e miserevoli origini, nasconderà il suo passato alle amiche, raccontando di aver perso i genitori (che invece l'hanno abbandonata) e che un tutore legale la mantiene agli studi, quest'ultima parte vera.
Il personaggio di Judy è meravigliosamente accurato, con la sua gioia di vivere, la sua socievolezza, i complessi sul suo passato, il desiderio di essere uguale a tutte le altre, e poi il desiderio di trovare la propria indipendenza e la propria vocazione ne fanno un personaggio davvero profondo, umano, con i suoi difetti e le sue paure. Papà Gambalunga diventa per lei anche un confidente, unica persona a conoscerla davvero. "Non puoi immaginare l'amarezza in orfanotrofio di dover indossare abiti usati scartati dalle altre ragazze. Grazie a te ho potuto comprarmi per la prima volta un vestito nuovo! Solo mio! Incredibile!"
L'evoluzione caratteriale negli anni in istituto (soprattutto sul personaggio di Julia) si riflette sul piano fisico, mostrando inizialmente giovani ragazze maturare e diventare infine giovani donne. Presto l'amicizia con le compagne di stanza Julia Pendleton e Sallie Mc Bride diventerà solida, profonda, la passione per la scrittura diventerà stimolo per il futuro, e un nuovo sentimento sboccerà nei confronti di un uomo di ben quattordici anni più grande di lei... tante esperienze ed emozioni rivoluzioneranno la vita di Judy fino all'entusiasmante finale.
Una differenza notevole tra libro e anime è l'età dei protagonisti: nel libro Judy ha inizialmente diciassette anni e John Smith la mantiene all'università, mentre nell'anime Judy è appena adolescente e viene mandata in un facoltoso liceo fino alla maggiore età.
Attenzione: il seguente paragrafo contiene spoiler
Dati gli ultimi due intensi episodi e il bellissimo finale, migliore del libro da cui è tratto, avrei dato 10 come voto, ma la forzatura con cui è stata creata la coppia Julia/Jimmie mi ha davvero deluso: per tutta la serie è chiaro che l'amore di Julia non è corrisposto, non si può dall'oggi al domani farli mettere a forza insieme e farli sposare! Per il resto, nulla da dire.
Fine paragrafo contenente spoiler
Il doppiaggio è fantastico, le voci sono quelle della mia infanzia e mi ha fatto una certa nostalgia risentirle, gli attori sono tutti bravissimi e perfettamente azzeccati per i ruoli: una fantastica Debora Magnaghi a interpretare Judy, Emanuela Pacotto nella viziata e superficiale Julia, Donatella Fanfani nel ruolo della dolce Sallie, Diego Sabre in Jimmie, e il fenomenale Marco Balzarotti nel ruolo importante di Jervis Pendleton, che farà battere il cuore alla nostra protagonista.
Insomma, un anime bellissimo, godibile a tutte le età, anche da un pubblico adulto, e che col passare del tempo invecchia bene, conserva la sua bellezza. Suggerirei di leggere prima il libro, scorrevolissimo e di poche pagine, che permette di apprezzare meglio la versione animata.
Consigliatissimo.