Recensione
Assassins Pride
5.0/10
"Assassin's pride" è una serie composta da dodici episodi, di genere fantasy e action, trasposizione della omonima light novel, da cui è stata tratta anche una serie manga.
Il plot iniziale riguarda il rapporto tra maestro e allieva, che si istaura tra i due principali comprimari, contornato in un world building ben delineato.
L'autore a inizio della storia, riesce a incastonare nel racconto, ben specifiche regole, che definiscono e danno stabilità alla trama, e tra cui annida, uno dei misteri cardine della serie, cioè l'ereditarietà del potere cardine dell'anime, il "mana", un privilegio esclusivo alla sola nobiltà.
Purtroppo quanto di buono costruito nei primi episodi, andrà rapidamente a ramengo, di saga in saga, diventando sempre più monotono e scontato, e si perderà rapidamente il piglio iniziale, con situazioni banali, scialbe, e che specialmente, non portano quasi mai avanti la trama di fondo, al contrario, aggiungeranno personaggi di contorno, e informazioni che all'economia dell'opera, servono poco o nulla, se non a ribadire e a accentuare, fino alla noia, la caratterizzazione e il rapporto, fra i nostri due principali comprimari.
I personaggi saranno prevalentemente impalpabili, escludendo i due protagonisti, che al contrario, soffriranno di una particolare sovraesposizione, tra scenette pseudo romantiche e imbarazzanti, che dovrebbero farli avvicinare, e rendere il loro legame, sempre più stretto e intenso, quando al contrario, non saranno che i soliti siparietti pseudo romantici, cliché di momenti imbarazzanti, e che non fanno altro che ribadire l'ovvio, e non porteranno quasi mai, nulla di nuovo. In tal modo, paradossalmente, la personalità dei protagonisti, risulterà in parte piatta e stereotipata, nonostante tutto il tempo speso in scene del genere, e che non faranno altro, che dare un senso di perdita di tempo, nello spettatore.
Graficamente la serie, parte in maniera molto accattivante, con dei colori accesi, ben definiti, e dei personaggi ben delineati e particolareggiati, purtroppo tutto ciò, scemerà abbastanza rapidamente, facendo ben presto mostrare il fianco, al comparto tecnico della serie, con sempre più errori di imprecisione, e sempre meno particolari e minuzie, che coadiuvati dalla impalpabilità della trama, non potranno che far storcere, ancora maggiormente, il naso allo spettatore, per aver tradito le ottime premesse iniziali, anche per il comparto grafico.
Per l'aspetto sonoro, l'opening è veramente molto bella, frizzante e accattivante, sia per l'animazione, che per la canzone in sé, che ben presto diventerà un motivetto, nella testa dello spettatore, che difficilmente non si potrà apprezzare, idem per l'ending, che mantiene gli stessi standard di qualità, ma al contrario sarà molto più pacifica e fiabesca, e che personalmente, ho apprezzato molto.
In conclusione, purtroppo "Assasin's pride" parte con dei buoni presupposti, con una trama iniziale ben definita, e che vorrebbe poggiare le fondamenta, per intrattenere lo spettatore sui propri personaggi, ma nonostante l'intento di renderli ben definiti e particolareggiati, al contrario si mimetizzeranno sullo sfondo, omologandosi a un racconto che episodio dopo episodio, risulterà sempre più dimenticabile e di ben poco spessore.
Unico fattore di pregio, le due sigle, che almeno smorzeranno l'implacabile senso di delusione e insoddisfazione, per gli ottimi presupposti, traditi malamente.
Il plot iniziale riguarda il rapporto tra maestro e allieva, che si istaura tra i due principali comprimari, contornato in un world building ben delineato.
L'autore a inizio della storia, riesce a incastonare nel racconto, ben specifiche regole, che definiscono e danno stabilità alla trama, e tra cui annida, uno dei misteri cardine della serie, cioè l'ereditarietà del potere cardine dell'anime, il "mana", un privilegio esclusivo alla sola nobiltà.
Purtroppo quanto di buono costruito nei primi episodi, andrà rapidamente a ramengo, di saga in saga, diventando sempre più monotono e scontato, e si perderà rapidamente il piglio iniziale, con situazioni banali, scialbe, e che specialmente, non portano quasi mai avanti la trama di fondo, al contrario, aggiungeranno personaggi di contorno, e informazioni che all'economia dell'opera, servono poco o nulla, se non a ribadire e a accentuare, fino alla noia, la caratterizzazione e il rapporto, fra i nostri due principali comprimari.
I personaggi saranno prevalentemente impalpabili, escludendo i due protagonisti, che al contrario, soffriranno di una particolare sovraesposizione, tra scenette pseudo romantiche e imbarazzanti, che dovrebbero farli avvicinare, e rendere il loro legame, sempre più stretto e intenso, quando al contrario, non saranno che i soliti siparietti pseudo romantici, cliché di momenti imbarazzanti, e che non fanno altro che ribadire l'ovvio, e non porteranno quasi mai, nulla di nuovo. In tal modo, paradossalmente, la personalità dei protagonisti, risulterà in parte piatta e stereotipata, nonostante tutto il tempo speso in scene del genere, e che non faranno altro, che dare un senso di perdita di tempo, nello spettatore.
Graficamente la serie, parte in maniera molto accattivante, con dei colori accesi, ben definiti, e dei personaggi ben delineati e particolareggiati, purtroppo tutto ciò, scemerà abbastanza rapidamente, facendo ben presto mostrare il fianco, al comparto tecnico della serie, con sempre più errori di imprecisione, e sempre meno particolari e minuzie, che coadiuvati dalla impalpabilità della trama, non potranno che far storcere, ancora maggiormente, il naso allo spettatore, per aver tradito le ottime premesse iniziali, anche per il comparto grafico.
Per l'aspetto sonoro, l'opening è veramente molto bella, frizzante e accattivante, sia per l'animazione, che per la canzone in sé, che ben presto diventerà un motivetto, nella testa dello spettatore, che difficilmente non si potrà apprezzare, idem per l'ending, che mantiene gli stessi standard di qualità, ma al contrario sarà molto più pacifica e fiabesca, e che personalmente, ho apprezzato molto.
In conclusione, purtroppo "Assasin's pride" parte con dei buoni presupposti, con una trama iniziale ben definita, e che vorrebbe poggiare le fondamenta, per intrattenere lo spettatore sui propri personaggi, ma nonostante l'intento di renderli ben definiti e particolareggiati, al contrario si mimetizzeranno sullo sfondo, omologandosi a un racconto che episodio dopo episodio, risulterà sempre più dimenticabile e di ben poco spessore.
Unico fattore di pregio, le due sigle, che almeno smorzeranno l'implacabile senso di delusione e insoddisfazione, per gli ottimi presupposti, traditi malamente.