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7.5/10
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L’originale “Outrun” uscito nel 1986 fu un gioco fenomenale per i suoi tempi, con un gameplay fantastico, una struttura di gioco innovativa e un comparto audiovisivo meraviglioso. Questo nuovo capitolo, uscito originariamente nel 1989 e chiamato “Turbo Outrun” ne riprendeva buona parte delle caratteristiche, rivelandosi complessivamente buono, seppur ovviamente molto meno impattante per lo scenario dei videogiochi dell’epoca.

In sostanza, si tratta di un’esperienza estremamente simile, con qualche aggiunta di rilievo, ma anche con alcune perdite significative. Partendo dalle novità ben implementate, c’è da segnalare ovviamente la comparsa del turbo, il quale permette delle accelerate improvvise in grado di aumentare rapidamente la velocità della nostra auto, a patto di essere utilizzato con criterio nei tratti di strada più congrui. Fortunatamente si è evitato l’abuso di questo potenziamento grazie ad una barra che, riempiendosi dopo svariati utilizzi, non ci consentirà l’uso di questo strumento per un certo periodo di tempo. Le altre novità mi sono piaciute meno o mi hanno lasciato indifferente. È scomparsa purtroppo la struttura a bivi del capitolo originale che permetteva di scegliere vari percorsi da fare, anche in base alla difficoltà desiderata, favorendo un’esperienza più lineare. Il che non è per forza un fattore negativo, ma è sicuramente un approccio più tradizionale e meno peculiare. A far destare maggiori perplessità è però il traffico, questa volta fin troppo invadente e con la polizia che spesso ci tallonerà facendoci fare talvolta qualche incidente ingiusto. Il gioco fa un passo indietro anche sul piano estetico, visto che gli scenari americani di questo capitolo sono sinceramente meno ispirati, seppur comunque gradevoli, rispetto a quelli europei del suo predecessore e anche le musiche non sono memorabili come le vecchie.
Nonostante questi passi indietro, forse anche scontati vista la grande qualità dell’originale, questo “Turbo Outrun” riesce comunque a essere molto divertente e accattivante grazie al fattore più importante che, in contro tendenza rispetto ad altri, si è mantenuto alla perfezione: il gameplay. Il gioco infatti riesce a essere estremamente divertente e, sul piano della giocabilità, ancora avanti anni luce rispetto ad alcuni coetanei. Anche graficamente il titolo si rivela ottimo per l’epoca e le animazioni anche questa volta sono state una garanzia.

Nel complesso, questo “Turbo Outrun” non poteva e probabilmente non voleva, risultare innovativo e impattante quanto l’originale e si sente un po’ la mancanza di quella struttura a bivi e la bellezza di alcune musiche iconiche, tuttavia, il divertimento alla guida è rimasto intatto e l’aggiunta del turbo è stata apprezzabile. Coloro che avevano amato l’originale, ameranno anche questo sequel che, esattamente come il predecessore, ha mantenuto nel corso degli anni un’ottima giocabilità e tanto divertimento da offrire.