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A volte ti trovi davanti a una serie che non è bella né originale né sorprendente, è piena di cliché, dialoghi banali e prevedibili, trama lineare senza colpi di scena, eppure non riesci a volerle male, perché in fondo non ha alcuna pretesa, se non quella di farti passare venti minuti tranquilli in relax.
È questo “Studio Apartment”.

La storia è stravista: ragazzo normale conosce ragazza carina, poi una seconda, una terza, finché non si crea un harem di ragazze che gli ronzano intorno, tutte incomprensibilmente attratte da lui. La particolarità è che quasi tutte queste ragazze hanno origini ultraterrene (la prima è un angelo).

La trama va avanti così, tra classici cliché (festival estivo, vacanze, spiaggia, ecc.), imbarazzi, gote che arrossiscono e così via. Nonostante siano tutte cose già viste, devo dire che le puntate scorrono via piacevoli, perché in fondo i personaggi sono tutti simpatici, le ragazze sono carine e gentili anche tra di loro, alcune un po’ strambe, per strapparti un piccolo sorriso. Non c’è alcun drama, ma un festival di buoni sentimenti con qualche scena ecchi ogni tanto, per chi gradisce.

Non aspettatevi profondità o chissà quali evoluzioni di trama, è un confort show per rasserenarvi alla fine di una giornata lavorativa, né più né meno. Ma in questo il suo lavoro lo fa bene.