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8.5/10
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Un ninja vagabondo, Jubei, un agente segreto del governo, Dakuan, e una shinobi, Kagero, si incontreranno, e per motivi diversi lotteranno contro lo shogun del buio e i suoi sottoposti, gli otto demoni di Kimon, otto ninja dai poteri spaventosi.
Ambientato con ogni probabilità all’inizio dell’epoca Tokugawa, quando qualche sopravvissuto del clan che fu fondato da Hideyoshi Toyotomi spera ancora di far crollare le fondamenta del governo del clan rivale: per far ciò, ha bisogno anche del potere dell’oro e tiene segreta una miniera... il programma dello shogun del buio è di comprare armi da fuoco dagli spagnoli, mentre il capo dei demoni vorrebbe creare un esercito di ninja. D’altronde, ha già tradito in passato...

Azione, amore, sesso, tutto è mescolato da Yoshiaki Kawajiri, il regista, in modo ottimale, e non lo dico da ammiratore di questo maestro: in precedenza ho avuto modo di criticare il suo “La città demoniaca Shinijuku”, che non mi era piaciuto, e gli ingredienti (compreso il fantastico che qui in “Ninja scroll” si manifesta nel potere dei ninja) erano i medesimi, ma i risultati sono divergenti.
“Ninja Scroll” è infatti un prodotto che colpisce in positivo, una storia di cappa e spada, con una trama un po’ prevedibile ma solida. Con personaggi in grado di creare empatia, con cattivi almeno un po’ abbozzati e non lì senza motivo.

Per questo mi sento di dargli lo stesso voto che ho dato al più recente “Vampire Hunter D - Bloodlust” (sempre dell’accoppiata Kawajiri - Madhouse, 2001). Dopo di allora Kawajiri si è impegnato soprattutto negli storyboard.
Comunque, a chi non disprezza gore, horror e sesso quest’opera piacerà, a più di trent’anni dall’uscita in Giappone.