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    Prima serie di tre per il personaggio Kojiro.
    Sinceramente, questa serie non è particolarmente bella. Il tratto di Michi Himeno e Shingo Araki è meno bello che in “Saint Seiya” e appare inutile, perché compaiono tanti personaggi che rimangono sulla scena cinque minuti per poi morire. Non hanno niente che li faccia ricordare.

    Ambientato negli anni ’80, nel mondo odierno in cui esistono ancora i ninja, troviamo questi shinobi non più al servizio1 [ continua a leggere]
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    “Legend of Lemnear” è un classico fantasy con tante tette al vento... le animazioni sono fluide, la trama leggermente banale, buona la musica, ma il motivo per cui uno lo guarda sono le ‘zizze de fora’.
    Il problema? Il problema è che, da come mi era stato presentato anni fa (e il motivo per cui l’ho guardato adesso), doveva essere un ‘pornazzo’. Mi avevano detto così: per vincere il malvagio guerriero d’oro, argento e bronzo si uniscono insieme1 [ continua a leggere]

    6.0/10
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    Attenzione: la recensione contiene spoiler

    A quest’anime do la sufficienza in quanto l’avventura è carina, ma il finale lascia un senso di incompletezza: chi sconfiggerà Oda Nabunaga? Chi ha preso possesso del suo corpo? Da dove arrivano le navi spaziali e le armi?
    In questo OAV queste domande sono ignorate: vediamo solo la lotta degli shinobi di Iga e di Koga contro il ninja immortale Jinnai. Il più deciso nella lotta è Shishimaru, il protagon1 [ continua a leggere]
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    Attenzione: la recensione contiene spoiler

    Dopo aver visto “Ping Pong - The Animation”, ho letto “Number 5” di Taiyo Matsumoto ed è stata una delusione. Però “Ping Pong - The Animation” mi era piaciuto tanto, così mi sono voluto vedere qualcosa tratto da un manga di questo autore: la scelta è caduta su questo “TekkonKinkreet”. Mi è stato spiegato che il titolo si riferisce a “cemento armato”, la sostanza di cui sono fatte le città, ma anche una1 [ continua a leggere]

    7.0/10
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    Quarto film di Mamoru Hosoda che guardo. Il primo mi era piaciuto tantissimo: sto parlando di "Summer Wars". Il secondo mi ha convinto sicuramente: era "The Beast and the boy". Anche il terzo mi era piaciuto anche se a distanza di anni non ricordo più perché: mi riferisco a "Mirai".

    E questo film, "Belle" mi è piaciuto, a caldo.
    Poi ho riflettuto che ci sono buchi e stranezze; 120 minuti non bastano per chiarire tutto: forse c’era bisogno di u1 [ continua a leggere]

    8.0/10
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    Gli sport non mi piacciono né dal vivo né in televisione, ma mi piacciono invece molto gli anime o i manga che trattano di sport. Forse questo discorso l’ho già fatto recensendo qualche capolavoro. Lo faccio nuovamente: “Redline” non è un capolavoro, ma comunque lo trovo bello con i suoi cento minuti di adrenalina.
    La leggenda vuole che non si è utilizzata la CGI, ma ci sono voluti centomila disegni fatti a mano con una lavorazione durata sette1 [ continua a leggere]
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    Di solito pensiamo: Studio Ghibli = Hayao Miyazaki, equazione troppo semplice e a volte sbagliata.
    Lo studio Ghibli è una grande realtà in cui lavorano artisti con i contro-fiocchi: se Hayao è il frontrunner, non dobbiamo dimenticare gli altri che collaborano per la sceneggiatura, il chara, le musiche e tante altre cose. Hiromane Yonebayashi, il regista di questo film, è uno dei tanti collaboratori dello studio Ghibli che è partito dagli interca1 [ continua a leggere]
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    Ormai sto recuperando tutto il materiale uscito dallo studio Ghibli, e quindi non poteva mancare “Ponyo sulla scogliera”, opera molto divisiva del grande maestro Miyazaki.
    Alcuni hanno bocciato quest’opera perché, vedendola, sono stati delusi dal fatto che è diretta ai bambini, e di conseguenza tratta le tematiche importanti con leggerezza, e non caratterizza a sufficienza i personaggi.
    Ora, che le varie tematiche, in primis l’ecologismo relativ1 [ continua a leggere]
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    Premetto che mi è piaciuto.
    Premetto che il mio voto è nove.
    Premetto che - nonostante quanto detto prima - parlerò più male che bene di quest’opera che parla di cinema in modo troppo idealizzato: i film possono essere belli, ma chi li produce spesso il male di vivere conosce. Non parlerò di chi è dipendente da droghe, alcol o sesso, la violenza dietro ad una vita che sembra da sogno. Parlerò della difficoltà di prendere questo film come oro c1 [ continua a leggere]

    8.5/10
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    Dopo “Paranoia Agent”, “Tokyo Godfathers” e “Paprika” sono finalmente riuscito a vedere “Perfect Blue” di Satoshi Kon, e devo ammettere che è diventata la mia opera preferita dell’autore. Rispetto a “Paranoia Agent” e “Paprika” credo che quest’opera si ritrova nel mondo del possibile e credo che (se viene bene) un’opera realistica supera un’opera fantastica.
    Eppure i temi sviluppati da Satoshi Kon qui hanno molto in comune con le sue opere fanta1 [ continua a leggere]

    8.5/10
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    Un ninja vagabondo, Jubei, un agente segreto del governo, Dakuan, e una shinobi, Kagero, si incontreranno, e per motivi diversi lotteranno contro lo shogun del buio e i suoi sottoposti, gli otto demoni di Kimon, otto ninja dai poteri spaventosi.
    Ambientato con ogni probabilità all’inizio dell’epoca Tokugawa, quando qualche sopravvissuto del clan che fu fondato da Hideyoshi Toyotomi spera ancora di far crollare le fondamenta del governo del clan1 [ continua a leggere]

    6.0/10
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    Attenzione: la recensione contiene spoiler

    Da Akihiro Hino, lo scenografo, non sapevo cosa aspettarmi, perché praticamente è il suo primo lavoro in questo ruolo. Dal regista Yoshiyuki Momose mi aspettavo di più, avendo apprezzato poche settimane fa la sua ultima fatica, “L’immaginario”, ma ogni opera in fondo è qualcosa a sé stante e che segue la sua stella. La stella di “Ni no Kuni” è quella della mediocrità, una stella che ti fa dire “Non è b1 [ continua a leggere]