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6.5/10
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Dopo "Cyborg 009" del 1964 e "Sabu & Ichi" del 1966 mi dedico alla lettura di questo "Robot Keiji", del 1972, conosciuto anche come "Robot Detective".
Ho citato quei due fumetti e non ad esempio Ryu, perché Robot Keiji riprende molto di "Cyborg 009" e di "Sabu & Ichi": del primo riprende la storia di esseri diventati macchine ma che hanno conservato un cuore umano, cosa che li mette in conflitto con se stessi, del secondo ci sono i casi di inchieste.
Credo che però "Robot Keiji" non sia andato troppo bene su Shonen Magazine della Kodansha perché dura solo tre volumi.
Ma potrebbe essere anche un altro motivo quello della scarsa durata: Ishinomori si dedica a più serie contemporaneamente e in quell’anno uscì anche il più famoso "Kikaider", serie con alcuni aspetti simili.
Comunque la base di Robot Keiji è ottima, vediamo un robot ha cui sono impiantati le tre leggi di Asimov nel cervello, combattere contro robot inventati per uccidere uomini, dietro i quali si cela R.R.A. la Robot Rental Association, gruppo nato con scopi malvagi.
Purtroppo Ishinomori non usa al meglio il potenziale della storia che come dicevo dura poco e quindi ha i passaggi fondamentali trattati veramente in modo veloce.
Inoltre anche la maturazione della spalla di K. È minima: il detective Shiba odia le macchine perché sua moglie fu uccisa da un automobile e perciò detesta il suo nuovo partner.
Ma un robot che piange e scrive poesie dovrebbe sciogliergli il cuore invece lo lascia indifferente…
Comunque mi sento di dare a quest’opera un sei e mezzo. Tante buone idee sprecate nell’esecuzione..