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Street Fighter II uscì nel 1991 e rappresentò la rivoluzione nel mondo dei piacchiaduro. Questo nome diventò lentamente una leggenda. Con l'avvento del 3D il picchiaduro bidimensionale perse il suo valore e anche una pietra miliare come Street Fighter finì nel dimenticatoio. Il terzo, attesissimo, capitolo uscì nel 1997 e si rivelò un flop planetario. Ora nel 2009 esce l'ultimo capitolo della saga e, stando a sentire le recensioni, riporta il titolo nell'olimpo dei videogame. Io cresciuto a pane e Street Fighter non posso che gioire davanti a questo nuova rinascita di una serie che rappresenta la mia infanzia. Capcom annunciò questa uscita nel 2007 durante il Capcom Gamers Day tenutosi a Londra. Nel 2008 venne presentata la versione per sala giochi ed infine uscì nel 2009 per console. Insieme al gioco per console, che vanta scene in stile anime all'inizio e alla fine della storia di ogni singolo personaggio, venne creato un OAV (se così si può chiamare) dedicato al quarto capitolo della serie, che si può trovare all'interno della confezione. Appena scoprii questa notizia iniziai a covare dentro di me un desiderio incalcolabile di mettere le mani sopra a questo prodotto. Finalmente dopo mesi(e mesi) di attesa sono riuscito a vedermi questo anime.

TRAMA
In tutto il mondo i maestri di arti marziali stanno scomparendo. Guile e Chun-li stanno indagando su questo strano fenomeno assistiti da un corpo di soldati con a capo Cammy. Ken, che ha abbandonato i combattimenti per dedicarsi al lavoro, si incontrerà prima con una giornalista di nome C. Viper e successivamente con la piccola Sakura alla ricerca di Ryu. Quest'ultimo è alla ricerca di se stesso per riuscire a liberarsi del Satsui no hado, un energia potente ma maligna posseduta anche dal suo acerrimo nemico Akuma (Gouki in originale). Tutti questi personaggi si ritroveranno a combattere contro il nemico di turno Seth, che vuole impossessarsi del potere immenso di Ryu e dominare il mondo.

RECENSIONE
Regia: Jiro Kanai
Supervisione Generale: Koji Morimoto
Sceneggiatura: Jiro Kanai, Takuho Takemoto
Musica: Hideyuki Fukasawa
Character Design: IKENO
Direttore artistico: Toru Hishiyama
Produttore: Yoshinori Ono
Supervisore dell'animazione: Katsumi Matsuda
Computer Graphic: Akiko Saito
Animazione e produzione: Studio 4°C

Le premesse ci sono tutte, Studio 4°C come animazione, Koji Morimoto (Memories, Animatrix) come supervisore e alla regia Jiro Kanai (Mind Game, The Wings of Honneamise); insomma dopo tutti questi annunci uno sopettatore si aspetta di assistere ad un capolavoro, invece questo prodotto vive di luce riflessa. I disegni non sono sempre all'altezza, toccano picchi eccezionali durante certi combattimenti, ma nel complesso non sono nulla di particolare. Il chara design è fedele alla controparte videoludica peccato che i volti ogni tanto risultano quasi deformati con lineamenti squadrati. Una nota di merito è guadagnata dallo stile dei combattimenti, i personaggi utilizzano le stesse mosse del videogame e anche l'adrenalina del gioco è rispettata. Le animazioni sono buone e si nota il tocco particolare dello Studio 4°C. La trama si distacca dal normale torneo di arti marziali ma purtroppo rappresenta solo un'introduzione al gioco vero e proprio lasciando il finale aperto.

MY OPINIONE
Insomma io da fanatico della serie Street Fighter mi aspettavo sicuramente di più. Volevo vedere una storia rinnovata con dei combattimenti eccezionali, invece questo anime arriva troppo lontano dalla perfezione e solo i veri appassionati potranno realmente apprezzare. Molte volte i volti dei protagonisti mi hanno lasciato interdetto e per tutto l'anime aleggia un alone di insoddisfazione soprattutto nei disegni. Per fortuna I fondali e gli occhi sono due piccoli particolari curati veramente bene.

INFINE
Se siete appassionati di Street Fighter questo anime non vi deluderà e aggiungete pure un voto al giudizio finale, invece se non vi piace il videogame e non siete attirati dai combattimenti potete anche abbandonare l'idea di vedere questo anime. Il videogame è tornato ad urlare forte nel mercato mondiale, l'anime deve ancora prendere coraggio per far sentire il suo “hadoken” nel cuore dei fan dell'animazione giapponese.