Recensione
I Cavalieri dello Zodiaco
10.0/10
Dalla sua prima trasmissione televisiva su Odeon tv agli inizi degli anni novanta, ad oggi, la serie che in assoluto è riuscita ad appassionarmi, sorprendermi, emozionarmi più di qualunque altra. Paradigma per le trasposizioni animate, sentiero da seguire per chiunque avesse l'ardire di rivisitare, raffinare, trasformare un diamante grezzo(il manga) in qualcosa di più. Il comparto grafico eleva esponenzialmente il modesto tratto della versione cartacea, rappresentando corpi più maturi e dettagliati nella prima serie, più esili e longilinei nella seconda e terza, più giovani e puliti nella quarta. Le animazioni sono ottime considerando gli anni in cui la serie è stata realizzata e circoscrivendo tale considerazioni agli episodi antecedenti al chapter Inferno. Decisamente scadenti quelle di quest'ultimo.
I bgm sono forse tra i migliori mai sentiti in un anime. Pegasus ryuseiken, Shiryu theme, Ikki theme, Camus death, solo per citarne alcuni, scandiscono i momenti più toccanti dell'opera, passando dalla marcia trionfale, al ritmo incalzante, dalla inquietante atmosfera, alla struggente melodia. Stesso giudizio di lode meritano le soundtrack jap, tutte davvero evocative e pertinenti. Anche le sigle italiane sono davvero riuscitissime (con esclusione di quelle di Giorgio Vanni, davvero mediocri, non tanto per la musica quanto per i testi). Degno di nota è il doppiaggio italiano, cosiddetto storico, che ha contraddistinto l'edizione italiana da quella degli altri paesi. Una recitazione teatrale e un registro aulico che elevano ulteriormente la qualità dell'opera abbattendo la banalità di alcuni dialoghi originali. Come se non bastasse l'anime va oltre.Non contento di aver perfezionato in ogni frangente il comparto tecnico, approfondisce la trama (qualche volta a scapito della coerenza interna del manga) narrandoci il periodo della cecità di Sirio, i vari periodi di allenamento dei protagonisti, il trascorso di tanti personaggi che incontreremo nel corso della storia, inventandone di nuovi, la serie di Asgard e ispirando in taluni casi anche il manga stesso (Oko non vi ricorda qualcuno?). Insomma una serie entrata di diritto nel Mito!
I bgm sono forse tra i migliori mai sentiti in un anime. Pegasus ryuseiken, Shiryu theme, Ikki theme, Camus death, solo per citarne alcuni, scandiscono i momenti più toccanti dell'opera, passando dalla marcia trionfale, al ritmo incalzante, dalla inquietante atmosfera, alla struggente melodia. Stesso giudizio di lode meritano le soundtrack jap, tutte davvero evocative e pertinenti. Anche le sigle italiane sono davvero riuscitissime (con esclusione di quelle di Giorgio Vanni, davvero mediocri, non tanto per la musica quanto per i testi). Degno di nota è il doppiaggio italiano, cosiddetto storico, che ha contraddistinto l'edizione italiana da quella degli altri paesi. Una recitazione teatrale e un registro aulico che elevano ulteriormente la qualità dell'opera abbattendo la banalità di alcuni dialoghi originali. Come se non bastasse l'anime va oltre.Non contento di aver perfezionato in ogni frangente il comparto tecnico, approfondisce la trama (qualche volta a scapito della coerenza interna del manga) narrandoci il periodo della cecità di Sirio, i vari periodi di allenamento dei protagonisti, il trascorso di tanti personaggi che incontreremo nel corso della storia, inventandone di nuovi, la serie di Asgard e ispirando in taluni casi anche il manga stesso (Oko non vi ricorda qualcuno?). Insomma una serie entrata di diritto nel Mito!