Recensione
Eden of the East
7.0/10
<b>Attenzione, qualche spoiler!</b>
Signore e signori, ecco a voi Higashi no Eden, serie che aspirava al titolo di miglior anime del 2009 e che invece si porta a casa il solo premio per le premesse meglio disattese!
Lasciamo da parte le (giuste) lodi per animazioni, musiche, sfondi e disegni, e concentriamoci sui contenuti.
La serie parte col botto. Il primo episodio, pur con qualche sbavatura, colpisce come raramente accade, mostrando una trama intrigante e originale, in grado di suscitare parecchi interrogativi.
Le puntate successive sono ancora migliori: storia sempre più coinvolgente, azione, misteri, citazioni cinematografiche, tematiche molto attuali (dal disagio giovanile al complottismo) e si cominciano a intravedere significati non banali e una critica all’attuale società giapponese. Tutti questi elementi vengono sapientemente gestiti da un’ottima sceneggiatura, che riesce a mantenere viva l’attenzione in ogni momento giocando al gatto col topo con lo spettatore, fornendo risposte che a loro volta fanno sorgere nuove domande.
Per 5 episodi si sfiora la perfezione, e se il voto non è un 10 è un 9,5.
Poi… poi non so che succede. Nella seconda parte dell’anime, la trama, impeccabile fino a poco prima, comincia a perdere colpi, anche e soprattutto per via di una discutibile gestione degli eventi.
Si dedica fin troppo spazio a situazioni per cui sarebbe bastata la metà del tempo concesso, come ad esempio la presentazione degli amici di Saki o la vicenda della Seleçao 11 (che tra l’altro nemmeno si risolve), mentre per le parti davvero interessanti (i piani del numero 1) non restano che pochi minuti, giusto il necessario per dare un contentino e lasciare in sospeso il grosso della faccenda.
Voi direte: ”Guarda che è così perché ci sono in programma ben due film cinematografici, verrà tutto spiegato lì!”.
Lo so, e magari saranno anche dei capolavori, ma per ora non vi sembra che abbiano solo danneggiato la serie TV?
Sembra quasi che l’anime sia solo un gigantesco spot per i movie! Posso immaginare i discorsi degli autori: “Questa parte è interessante, teniamola per i film!” “Giusto, ma prima giriamoci un po’ intorno e facciamo sbavare il pubblico, così va al cinema!”
Simili ragionamenti sono anche comprensibile da un punto di vista commerciale, anzi, se lo scopo era invogliare alla visione del seguito è stato pienamente raggiunto, tuttavia qui si parla della serie in sé, e non posso fare a meno di ribadire che nel complesso la storia si poteva gestire meglio.
Purtroppo non ho ancora finito con le critiche. Non tutti i misteri rimangono tali e, ahimè, in alcuni casi le spiegazioni sono molto più banali di quanto fosse lecito aspettarsi.
Sperando di non spoilerare troppo, mi chiedo: non era più interessante un delinquente (pentito o meno) piuttosto che l’eroe puro che attira l’odio e si assume colpe non sue per un bene superiore?
Da segnalare infine la presenza di coincidenze fin troppo inverosimili, “resurrezioni” evitabili e il personaggio di Saki, inizialmente abbastanza valido perché forniva il pretesto per trattare diverse tematiche, alla fine risulta solo irritante e noioso, anche se qui si va sul gradimento personale.
E un’ultima cosa (ma questo non è un vero e proprio difetto): ci voleva davvero così tanta genialità per capire come abbattere i missili?
Tirando le somme, penso che questo anime meriti un 7,5 per le molte buone idee di base e la realizzazione tecnica, ma purtroppo tale voto è da interpretare come una delusione, perché con simili potenzialità si poteva ottenere molto di più.
Non ci resta che attendere i film, speriamo che sia valsa la pena sacrificare la serie per loro!
Signore e signori, ecco a voi Higashi no Eden, serie che aspirava al titolo di miglior anime del 2009 e che invece si porta a casa il solo premio per le premesse meglio disattese!
Lasciamo da parte le (giuste) lodi per animazioni, musiche, sfondi e disegni, e concentriamoci sui contenuti.
La serie parte col botto. Il primo episodio, pur con qualche sbavatura, colpisce come raramente accade, mostrando una trama intrigante e originale, in grado di suscitare parecchi interrogativi.
Le puntate successive sono ancora migliori: storia sempre più coinvolgente, azione, misteri, citazioni cinematografiche, tematiche molto attuali (dal disagio giovanile al complottismo) e si cominciano a intravedere significati non banali e una critica all’attuale società giapponese. Tutti questi elementi vengono sapientemente gestiti da un’ottima sceneggiatura, che riesce a mantenere viva l’attenzione in ogni momento giocando al gatto col topo con lo spettatore, fornendo risposte che a loro volta fanno sorgere nuove domande.
Per 5 episodi si sfiora la perfezione, e se il voto non è un 10 è un 9,5.
Poi… poi non so che succede. Nella seconda parte dell’anime, la trama, impeccabile fino a poco prima, comincia a perdere colpi, anche e soprattutto per via di una discutibile gestione degli eventi.
Si dedica fin troppo spazio a situazioni per cui sarebbe bastata la metà del tempo concesso, come ad esempio la presentazione degli amici di Saki o la vicenda della Seleçao 11 (che tra l’altro nemmeno si risolve), mentre per le parti davvero interessanti (i piani del numero 1) non restano che pochi minuti, giusto il necessario per dare un contentino e lasciare in sospeso il grosso della faccenda.
Voi direte: ”Guarda che è così perché ci sono in programma ben due film cinematografici, verrà tutto spiegato lì!”.
Lo so, e magari saranno anche dei capolavori, ma per ora non vi sembra che abbiano solo danneggiato la serie TV?
Sembra quasi che l’anime sia solo un gigantesco spot per i movie! Posso immaginare i discorsi degli autori: “Questa parte è interessante, teniamola per i film!” “Giusto, ma prima giriamoci un po’ intorno e facciamo sbavare il pubblico, così va al cinema!”
Simili ragionamenti sono anche comprensibile da un punto di vista commerciale, anzi, se lo scopo era invogliare alla visione del seguito è stato pienamente raggiunto, tuttavia qui si parla della serie in sé, e non posso fare a meno di ribadire che nel complesso la storia si poteva gestire meglio.
Purtroppo non ho ancora finito con le critiche. Non tutti i misteri rimangono tali e, ahimè, in alcuni casi le spiegazioni sono molto più banali di quanto fosse lecito aspettarsi.
Sperando di non spoilerare troppo, mi chiedo: non era più interessante un delinquente (pentito o meno) piuttosto che l’eroe puro che attira l’odio e si assume colpe non sue per un bene superiore?
Da segnalare infine la presenza di coincidenze fin troppo inverosimili, “resurrezioni” evitabili e il personaggio di Saki, inizialmente abbastanza valido perché forniva il pretesto per trattare diverse tematiche, alla fine risulta solo irritante e noioso, anche se qui si va sul gradimento personale.
E un’ultima cosa (ma questo non è un vero e proprio difetto): ci voleva davvero così tanta genialità per capire come abbattere i missili?
Tirando le somme, penso che questo anime meriti un 7,5 per le molte buone idee di base e la realizzazione tecnica, ma purtroppo tale voto è da interpretare come una delusione, perché con simili potenzialità si poteva ottenere molto di più.
Non ci resta che attendere i film, speriamo che sia valsa la pena sacrificare la serie per loro!