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    Premessa: il nanetto dai capelli bianchi non mi è per nulla simpatico, tipico personaggio non particolarmente interessante per personalità, poteri e ruolo e che finisce col risultare odioso a causa dell’eccessivo screentime di cui beneficia per via della sua incredibile popolarità presso il pubblico di riferimento. Questo secondo film ispirato alla saga di Bleach non è che l’ennesimo tassello della monumentale operazione di fanservice pro-Hitsug1 [ continua a leggere]
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    Credo che per farsi un’idea della riuscita o meno di questo lungometraggio basti dare un’occhiata alla sua media voto - attualmente un sei rachitico - e pensare che è frutto delle considerazioni di un gruppo di appassionati di Bleach (immagino che chi non apprezza per nulla l’anime non si vada a vedere i film!). Per la serie: un fan è fan, ma non sarà sempre disposto ad acclamare prodotti scadenti solo per il nome che portano.
    Io sono una dei ta1 [ continua a leggere]

    6.0/10
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    Per prima cosa, mi complimento con gli autori di questa serie per la loro creatività: non credo sia da tutti riuscire a mettere in piedi una storia basandosi unicamente su un singolo scenario di un videogioco, che tra parentesi si lega solo in minima parte con la nostra vicenda. Detto ciò, devo purtroppo costatare che l’anime in questione, Canaan appunto, nonostante qualche idea interessante e un comparto tecnico di tutto rispetto non è nulla pi1 [ continua a leggere]

    6.0/10
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    Nonostante i numerosi limiti che, da sempre, affliggono i titoli di questo tipo, non posso negare di avere una particolare simpatia per gli shonen d’azione commerciali, sono gli anime che più amo guardare per rilassarmi.
    Quando ho saputo dell’esistenza di questo nuovo, celebratissimo esponente del genere non ho potuto fare a meno di fiondarmici sopra armata delle migliori speranze, ma ora, giunta non senza fatica al 51esimo episodio, non posso c1 [ continua a leggere]
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    Ed ecco finalmente una bella serie a cui si può assegnare un votone senza troppi ma e però!
    In mezzo a tanti titoli presuntuosi, che tentano di stupire senza esserne capaci o di farci la morale senza averne i titoli, Seirei no Moribito sceglie semplicemente di intrattenerci nel più classico dei modi, cioè raccontandoci una storia, quella della guerriera Balsa che, per onorare un voto, deve proteggere un giovane principe condannato a morte perché1 [ continua a leggere]

    6.0/10
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    Sono un’estimatrice di Blame! e Nihei, ma non mi sento di lodare né tanto meno di consigliare questo prodotto, che mi ha detto ben poco, solo per il titolo che porta.
    Blame! è un manga davvero particolare: criptico, povero di dialoghi, basato in buona parte sul senso di oppressione che l‘atmosfera riesce a trasmettere e, obiettivamente, fin troppo confuso in alcuni passaggi. Trasporlo in una vera e propria serie animata senza snaturarlo sarebbe1 [ continua a leggere]
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    Un capolavoro secondo alcuni, quasi una disgrazia per il mondo dell’animazione secondo altri: non mi aspettavo di trovare opinioni tanto discordanti e, soprattutto, così forti sia nelle lodi che nelle critiche per un titolo il cui difetto principale, a mio avviso, è quello di far rimanere del tutto indifferenti.
    Per me Orphen è una di quelle serie che lasciano il tempo che trovano, come qualcuno ha già fatto notare non merita certo applausi, ma1 [ continua a leggere]

    5.0/10
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    Attenzione, qualche spoiler (ma nulla di che)

    Ero in cerca di una serie d’azione godibile, disimpegnata e non troppo lunga e le numerose lodi che ho trovato in rete mi hanno spinto verso questo Rideback, anime di 12 episodi targato Madhouse la cui protagonista è Rin Ogata, ex ballerina che scopre di avere un innato talento nel guidare le futuristiche moto del titolo, talento che attirerà l’attenzione di molte persone, non tutte interessate da u1 [ continua a leggere]

    8.0/10
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    È stato davvero difficile attribuire un voto numerico a questa serie: durante la prima metà ci sono stati momenti in cui ho pensato che meritasse addirittura un 10, purtroppo col passare degli episodi hanno trovato sempre più spazio sottotrame, personaggi e comportamenti molto poco convincenti che hanno in parte compromesso quanto di buono si era visto in precedenza e fatto scendere il voto fino ad un ben più modesto 7,5.

    Il maggior pregio di B1 [ continua a leggere]
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    Attenzione, qualche spoiler!

    Signore e signori, ecco a voi Higashi no Eden, serie che aspirava al titolo di miglior anime del 2009 e che invece si porta a casa il solo premio per le premesse meglio disattese!
    Lasciamo da parte le (giuste) lodi per animazioni, musiche, sfondi e disegni, e concentriamoci sui contenuti.
    La serie parte col botto. Il primo episodio, pur con qualche sbavatura, colpisce come raramente accade, mostrando una trama intri1 [ continua a leggere]
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    Arrivata sui nostri schermi appena pochi mesi dopo la trasmissione in patria, Michiko & Hatchin si è rivelata la sorpresa dell’Anime Night 2008/2009, anche se, diciamolo pure, non è che ci fosse una gran concorrenza: il pessimo Nabari, il deludente atto terzo di Full Metal Panic e infine Death Note, serie molto appassionante la prima volta che si guarda, ma che già alla seconda visione perde gran parte del suo fascino.
    Sin dai primissimi minuti1 [ continua a leggere]
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    Anime composto da brevissimi episodi (circa 3 minuti ciascuno, di cui 30 secondi di sigla) e destinato ad un pubblico di bambini piccoli, ha per protagonista Chi, gattina di pochi mesi che, dopo aver perso di vista madre e fratelli, viene trovata e adottata da una famiglia giapponese. Ogni puntata ci racconta la sua vita quotidiana, mostrandocela, a seconda dei casi, alle prese con i più svariati problemi “da gatto” (dal capire come aprire le fi1 [ continua a leggere]