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    5.0/10
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    Il difetto principale di "Kurozuka" è quello di essersi discostato completamente dal manga. I primi episodi sono abbastanza fedeli, ma, un volta terminato il primo arco, dove ci vengono presentati i tre protagonisti, l'opera originale viene stravolta, prendendo scelte narrative che nulla hanno a che fare con la storia originale.

    In verità, parlare di scelte narrative è un bel complimento, in quanto non si tratta di una vera e propria rielaboraz1 [ continua a leggere]

    4.0/10
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    L'opera più delirante che abbia mai visto. I deliri li adoro, peccato in questo caso la cosa abbia un'accezione negativa. Il coraggio di proseguire nella visione di questo obbrobrio è legata alla curiosità di constatare fino a che punto l'indecenza dell'autore poteva spingersi nel rovinare un prodotto che partiva come tra i più promettenti.
    Perché almeno all'inizio ero entusiasta, vuoi per i disegni, vuoi per la caratterizzazione del mondo o pe1 [ continua a leggere]
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    Mi limito a recensire solo la prima serie, l'unica davvero interessante. Purtroppo nelle future stagioni ormai le cartucce si sono esaurite irreversibilmente.

    Si tratta di una serie antologica d'horror che riprende in ogni episodio racconti del folklore giapponese sempre diversi, per quanto quasi tutti incentrati in modo diverso su possessioni o fantasmi. Alcuni degli episodi sono davvero ben fatti, come quello del supermercato o quello del tre1 [ continua a leggere]
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    Devo dire che mi ha sorpreso questo film, quando credevo si trattasse di solo splatter ed erotismo fine a sé stesso. Queste due componenti infatti sono presenti e regnano sovrane per quasi tutta la durata del film, e, seppur non disprezzi queste due componenti in particolare, se espressione dell'arte giapponese, per via della sua malata ma piacevole esasperazione, se non ci fosse stato un elemento di svolta nella trama, l'avrei bocciato senza pe1 [ continua a leggere]
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    Devo dire di aver apprezzato più questo film della serie animata.
    Vengono inseriti praticamente tutti i personaggi base del gioco, compresi i quattro aggiunti per "Street Fighter 2". Nonostante si parli del 1994, le animazioni sono discrete e parecchio fluide, cosa che rende i combattimenti molto godibili a differenza dei tanti combattimenti macchinosi realizzati con la CGI. Il vero punto forte di questo film, infatti, sono proprio i combattime1 [ continua a leggere]
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    Attenzione: la recensione contiene spoiler

    C'è chi ha fatto fatica a visionare questo piccolo gioiellino, perché ritenuto noioso. Io l'ho guardato due volte e aspetto solo di rivederlo per la terza volta.
    Non posso fare una colpa a chi lo reputa pesante, in effetti "Tenshi no Tamago" è un'opera estremamente surreale e piena di simbolismi, i dialoghi sono assenti e il design è così particolare, da risultare ostico per alcuni. A me ha coinvolto d1 [ continua a leggere]

    7.0/10
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    Assegno un 7 a quest'anime anziché la sufficienza, voto che invece assegno alla controparte cartacea, proprio perché ha avuto la fortuna di essersi distaccata da quest'ultima. O meglio, più che avere una storia alternativa, l'anime ricopre solo metà degli archi narrativi del manga.
    Le animazioni, per quanto non siano perfette, sono sicuramente superiori ai disegni inguardabili del manga. L'anime vanta anche musiche molto belle, come la sublime1 [ continua a leggere]
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    Mi auguravo di trovare una anime serio di arti marziali, viste le recensioni, ma purtroppo mi sono ritrovato di fronte un'opera a dir poco demenziale e imbarazzante. Di norma preferisco i classici battle shonen, ma un buon prodotto di genere spokon non me lo lascio sfuggire, in particolare se si tratta di arti marziali.
    I personaggi non hanno carisma e quasi nessun approfondimento psicologico, o meglio l'autore cerca di caratterizzarli, ma il r1 [ continua a leggere]
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    E' la quinta volta che visiono "Midori, la ragazza delle camelie" di Maruo, e ogni volta è come se fosse la prima: l'entusiasmo nei confronti di tale capolavoro rimane immutato. La prima volta già mi resi conto di stare a visionare qualcosa di molto raro e ostico da comprendere o apprezzare, e realizzai che purtroppo sarebbe stato in futuro difficile trovare anime o manga affini.

    Maruo è forse l'unico le cui opere rientrano pienamente nel gene1 [ continua a leggere]