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    8.0/10
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    "Mayme Angel" è un'opera che si colloca cronologicamente fra "Candy Candy" e "Georgie", i capolavori della Igarashi. E' una serie breve rispetto a queste ultime, di appena 3 volumi, che presenta delle caratteristiche da "fase di transito" tra la relativa ingenuità delle avventure dell'infermiera dai codini biondi e le atmosfere ben più cupe e mature della vicenda della trovatella australiana. Analizziamola più approfonditamente.
    TRAMA
    Nel perio1 [ continua a leggere]
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    Non c'è dubbio: le opere ispirate alla più grande storia d'amore di tutti i tempi non si contano. Dai dipinti ai balletti, dai film alle canzoni, più o meno tutte le categorie di artisti hanno omaggiato questa immortale tragedia, dai temi sempre attuali. Non fa eccezione uno spirito romantico come Yumiko Igarashi, "madre", almeno graficamente, di Candy e Georgie. Come se la sarà cavata nel non facile compito di riproporre il capolavoro shakespea1 [ continua a leggere]
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    "La spada di Paros" è un manga dalle suggestioni fantasy legato a "Guin Saga", una serie di light novel (apparentemente molto popolare in Giappone) della quale potrebbe essere definito uno spin-off. Le due opere, in effetti, hanno la medesima autrice, la scrittrice Kaoru Kurimoto. Autrice dei disegni di "Paros no Ken" è invece la celebre Yumiko Igarashi, che qui si ritrova a gestire un tema insolito per lei, benché già accennato in altri suoi l1 [ continua a leggere]
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    Chi conosce Chiho Saitou dovrebbe saperlo: nelle sue opere non mancano mai due elementi, ovverosia gli intrighi amorosi alla "Elisa di Rivombrosa" e il classico bellone dalla dubbia moralità. Come poteva dunque non voler riproporre in versione manga una storia come quella de "Le relazioni pericolose" di Choderlos de Laclos, da cui è stato tratto l'omonimo film con Glenn Close e John Malkovich? Scherzi a parte, procediamo con l'analisi di questa1 [ continua a leggere]
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    "Bara no Josephine", in Italia tradotto come "Rose Josephine" è la fatica più recente di Yumiko Igarashi, mangaka conosciuta per shojo di una certa fama quali "Candy Candy" e "Georgie", per alcuni vere e proprie pietre miliari del genere. Tale notorietà, tuttavia, se da un lato ha probabilmente contribuito a favorire l'esportazione di quest'opera in Francia e nel Bel paese, dall'altro ha creato negli acquirenti, a mio avviso, delle aspettative b1 [ continua a leggere]