Recensione
Georgie
7.0/10
<b>ATTENZIONE! CONTIENE SPOILER!</b>
Nella prateria australiana vive la famiglia Butman. Georgie è la più piccola della famiglia e, insieme ai genitori e ai suoi due fratelli Abel ed Arthur, vive felice e spensierata convinta che niente possa mai cambiare. Il prezioso braccialetto, che indossa al polso da quando era in fasce, nasconde però un terribile segreto sulla sua nascita. È una figlia adottiva.
Il marito della signora Butman, la trovò una notte durante una tempesta con accanto la madre ormai morente e decise di allevarla come figlia sua. Abel ed Arthur sono a conoscenza del segreto, ma questo non gli impedisce di proteggere e amare Georgie come se fosse la loro vera sorella. Stesso comportamento non ha però la loro madre, che vede sempre in lei un pericolo per l'armonia e la pace in famiglia.
L'ostilità tra la signora Butman e Georgie aumenta quando questa diventa un’adolescente e il sentimento che Abel e Arthur provano verso di lei passa da quello di normali fratelli ad amore.
Yumiko Igarashi, forte del successo avuto con Candy Candy, riprende in Georgie gli stessi temi trattati nella precedente opera. Anche qui abbiamo un’orfanella, le disavventure che l'accompagnano sembrano non avere mai fine e i cattivi sono sempre i parenti più stretti: in Candy la sorellastra Iriza, in Georgie la madre adottiva).
Insomma tutto sembrerebbe farci capire che ci troviamo di fronte una seconda Candy Candy, ma non è così. Almeno non completamente. A questi temi si aggiungono infatti situazioni più mature e approfondite. L'amore innanzitutto non è raccontato come una favoletta in cui tutto è lasciato all'immaginazione, bensì come un sentimento vero, con tutta la passionalità e "i colpi di testa" che ne conseguono.
Georgie s’imbarca su una nave diretta in Inghilterra spinta solo dal desiderio di raggiungere il suo amato Lowel, pur sapendo che in Australia lascia tutta quella che è stata la sua vita fino ad allora. Abel seppur respinto, la insegue e non rinuncia a lottare per lei. Lowel non esita ad abbandonare il suo status di ricco aristocratico pur di stare insieme a Georgie.
E anche nei personaggi minori è frequente questo farsi guidare dalle emozioni piuttosto che dalla testa. Un chiaro esempio lo troviamo in Elisa, la fidanzata ufficiale di Lowel. Non esita a "riprenderlo" con sé quando questi le si ripresenta dopo averla abbandonata e messa in ridicolo davanti a tutta l'alta società di Londra, e lo fa solo perché non può smettere di amarlo.
Si riscende però verso il basso con un finale alquanto discutibile. L'eroina principale, deve necessariamente essere buona e generosa fino all'inverosimile. Nel momento in cui ha la possibilità di vendicarsi di tutti quelli che le hanno fatto del male, lei perdona.
Dopo mille mila vicissitudini in cui l'unica cosa che la spingeva ad andare avanti era scoprire i misteri del suo passato, scopre tutto e se ne torna in Australia.
Ha la possibilità di riprendersi il suo grande amore e lei che fa? Rinuncia perché l'altra lo merita di più.
Dei disegni ben fatti, com’è solita fare la Igarashi, tutti giocati sul romanticismo dallo stile pulito (la sigla con disegni dai colori pastello per me resta una delle migliori mai realizzate), una colonna sonora orecchiabile e che ben si adatta a tutte le vicende della storia, e quarantaquattro episodi scorrevoli e appassionanti non possono fare altro che aumentare la convinzione che un finale meno perbenista avrebbe sicuramente reso quest'anime ancora migliore.
Nella prateria australiana vive la famiglia Butman. Georgie è la più piccola della famiglia e, insieme ai genitori e ai suoi due fratelli Abel ed Arthur, vive felice e spensierata convinta che niente possa mai cambiare. Il prezioso braccialetto, che indossa al polso da quando era in fasce, nasconde però un terribile segreto sulla sua nascita. È una figlia adottiva.
Il marito della signora Butman, la trovò una notte durante una tempesta con accanto la madre ormai morente e decise di allevarla come figlia sua. Abel ed Arthur sono a conoscenza del segreto, ma questo non gli impedisce di proteggere e amare Georgie come se fosse la loro vera sorella. Stesso comportamento non ha però la loro madre, che vede sempre in lei un pericolo per l'armonia e la pace in famiglia.
L'ostilità tra la signora Butman e Georgie aumenta quando questa diventa un’adolescente e il sentimento che Abel e Arthur provano verso di lei passa da quello di normali fratelli ad amore.
Yumiko Igarashi, forte del successo avuto con Candy Candy, riprende in Georgie gli stessi temi trattati nella precedente opera. Anche qui abbiamo un’orfanella, le disavventure che l'accompagnano sembrano non avere mai fine e i cattivi sono sempre i parenti più stretti: in Candy la sorellastra Iriza, in Georgie la madre adottiva).
Insomma tutto sembrerebbe farci capire che ci troviamo di fronte una seconda Candy Candy, ma non è così. Almeno non completamente. A questi temi si aggiungono infatti situazioni più mature e approfondite. L'amore innanzitutto non è raccontato come una favoletta in cui tutto è lasciato all'immaginazione, bensì come un sentimento vero, con tutta la passionalità e "i colpi di testa" che ne conseguono.
Georgie s’imbarca su una nave diretta in Inghilterra spinta solo dal desiderio di raggiungere il suo amato Lowel, pur sapendo che in Australia lascia tutta quella che è stata la sua vita fino ad allora. Abel seppur respinto, la insegue e non rinuncia a lottare per lei. Lowel non esita ad abbandonare il suo status di ricco aristocratico pur di stare insieme a Georgie.
E anche nei personaggi minori è frequente questo farsi guidare dalle emozioni piuttosto che dalla testa. Un chiaro esempio lo troviamo in Elisa, la fidanzata ufficiale di Lowel. Non esita a "riprenderlo" con sé quando questi le si ripresenta dopo averla abbandonata e messa in ridicolo davanti a tutta l'alta società di Londra, e lo fa solo perché non può smettere di amarlo.
Si riscende però verso il basso con un finale alquanto discutibile. L'eroina principale, deve necessariamente essere buona e generosa fino all'inverosimile. Nel momento in cui ha la possibilità di vendicarsi di tutti quelli che le hanno fatto del male, lei perdona.
Dopo mille mila vicissitudini in cui l'unica cosa che la spingeva ad andare avanti era scoprire i misteri del suo passato, scopre tutto e se ne torna in Australia.
Ha la possibilità di riprendersi il suo grande amore e lei che fa? Rinuncia perché l'altra lo merita di più.
Dei disegni ben fatti, com’è solita fare la Igarashi, tutti giocati sul romanticismo dallo stile pulito (la sigla con disegni dai colori pastello per me resta una delle migliori mai realizzate), una colonna sonora orecchiabile e che ben si adatta a tutte le vicende della storia, e quarantaquattro episodi scorrevoli e appassionanti non possono fare altro che aumentare la convinzione che un finale meno perbenista avrebbe sicuramente reso quest'anime ancora migliore.