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7.0/10
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Mahiro Moritaka è uno studente ormai da lungo tempo appassionatosi al mondo dei manga, il cui più grande sogno però, ovvero diventare lui stesso autore di una serie su rivista, è stato strozzato dalla prematura morte dello zio, un famoso mangaka, morto proprio a causa dell'eccessivo carico di lavoro assegnatogli. Un giorno un suo compagno di classe di nome Takagi Akito, notando per caso durante una lezione la bravura del ragazzo nel rappresentare il profilo della compagna di classe Miho Azuki, decide di parlargli, proponendogli la realizzazione di un manga.
Il protagonista, sorpreso della richiesta e ancor di più dall'identità di colui che l'ha formulata (vista la media dei voti di Takagi), inizialmente rifiuta, per poi ritornare sui suoi passi una volta scoperto che la stessa Miho Azuki, di cui Mahiro è segretamente innamorato, ha intenzione di intraprendere la carriera di doppiatrice di anime.
Riusciranno la passione dei due giovani, unita alla determinazione di Mahiro nel rispettare il patto d'amore formulato con Miho, a spingere il duo verso il successo oppure il loro destino, così come quello di tanti altri autori emergenti, sarà semplicemente quello di venire inghiottiti dall'oblio? La sfida ha inizio.

Seconda opera del duo autore a suo tempo di 'Death Note', "Bakuman" è una commedia frizzante e originale, che fa del suo spunto narrativo principale il progressivo immergersi dei protagonisti nel mondo l'editoria, divertendo e allo stesso tempo informando lo spettatore su tutte le meccaniche che stanno dietro la pubblicazione di un manga.
Ogni passo fatto da Mahiro e Takagi verso la propria affermazione professionale passa infatti inevitabilmente attraverso tutta una serie di piccole e grandi difficoltà, dovute principalmente al loro status di studenti. Nessun ostacolo per una volta è dunque superato solo grazie a un indicibile talento o a chissà quale altro artificio narrativo… tutto segue la norma, esattamente come è plausibile che sia.
Discorso un po' diverso purtroppo sulla caratterizzazione dei personaggi principali che, sebbene gradevoli, riflettono ancora una volta la sostanziale incapacità da parte degli autori di renderli realistici nei propri modi e comportamenti. Esattamente come in 'Death Note', dove ci eravamo trovati davanti a un Light inumanamente spietato e a un L decisamente troppo sconsiderato e fortunato nelle proprie supposizioni, in "Bakuman" assistiamo infatti a una sostanziale operazione di estremizzazione dei caratteri portanti, cosa questa che finisce per minare alla base la credibilità stessa delle interazioni tra i personaggi, spesso sin troppo legate al senso dell'onore o di un amore platonico per potere essere realistiche. Soprattutto se si pensa che stiamo parlando di studenti catapultati in un universo come quello dell'editoria professionale caratterizzato da una forte competizione.
Insomma, la storia è carina e gli elementi caratteristici di un buon lavoro ci sono tutti, ma a mancare è quel qualcosa in più a livello dei particolari che permetterebbe di fare il salto di qualità decisivo.

Pur notandosi una ovvia somiglianza con 'Death Note', "Bakuman" si discosta notevolmente a livello grafico dalla precedente opera di Oda, grazie anche all'utilizzo di colori un po' più accesi (rispetto alla predominanza del grigio e del nero di D.N.) e a un tratto un po' meno particolareggiato. Diciamo che nella sostanza si può affermare che in questo caso la parte tecnica fa il suo compito senza infamia né lode.
Voto: 7 - A seconda dei gusti "Bakuman" potrebbe piacere molto come molto poco. Senz'altro l'idea originale di fondo c'è ed è sviluppata in modo ottimo, motivo per cui il voto non può che essere almeno discreto.