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6.0/10
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Secondo manga serializzato da Takehiko Inoue successivo a Slam Dunk e precedente a Vagabond, Buzzer Beater, in 4 brevi volumi propone al grande pubblico un'opera ancora una volta incentrata sul basket. Abbandonate le atmosfere scolastiche ed umoristiche di Sakuragi e company e i toni seri e intensi di Real, il maestro offre una rilettura in chiave fantascientifica del suo sport preferito.

La trama: una squadra di terrestri sogna di entrare nella lega intergalattica, dominata dai fortissimi Gor (una razza aliena), allo scopo di vincere il campionato e riconquistare così il primato che spetta al pianeta dove questo sport è nato. Questa in breve la trama.

Opera colorata e dai toni allegri, riuscirà a coinvolgere e sorprendere il lettore e, perché no, anche a strappargli qualche sorriso. Il protagonista Hideyoshi è un mix tra characters già visti in Slam Dunk: di Nobunaga Kyota ricorada le fattezze, di Rukawa il talento, di Myagi l'altezza (almeno all'inizio...), di Sakuragi lo humour.
"Il senso di appartenenza", tema soltanto sfiorato nell'opera (anche perché dura soli 4 volumi) è sviluppato in modo diametralmente opposto attraverso il protagonista e il personaggio di D.T.
Il primo senza casa ne famiglia, nato e cresciuto sulla terra con il sogno di incontrare un giorno i propri cari, si riconcilierà con la propria natura quando prenderà atto della propria provenienza; il secondo anch'egli terrestre di adozione, rinnegherà le proprie origini pur di inseguire quel sogno che solo lo farà sentire a casa e realizzato.

Graficamente, il manga nato su internet e poi rilegato in volumi, rappresenta un passo indietro rispetto al più vicino Slam Dunk. I personaggi sono molto abbozzati (in parte ciò è dovuto all'uso del pennarello impiegato a causa si una slogatura all'indice dell'autore) e sebbene colorati sfigurano al confronto con altre opere del sensei. Le ambientazioni risultano essere piuttosto scarne. Ciononostante il tratto risulta essere comunque godibile.
In conclusione posso affermare che Inoue ha colpito ancora. Pur non trovandoci dinnanzi ad un capolavoro l'opera regalerà comunque momenti di sano intrattenimento.