Recensione
Naoki Urasawa - Gli Esordi
5.0/10
Recensione di Kabutomaru
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Anche uno dei più grandi maestri come Naoki Urasawa ha dovuto cominciare sgomitando dal basso, creando una serie di storie brevi, nella speranza che qualcuna di esse attirasse l'attenzione di qualche editor che avrebbe potuto lanciarlo nella sua futura carriera di mangaka. Come quasi tutti le storie dell'autore, quest'opera è edita in Italia da Planet Manga al prezzo di 15.90 euro. Il costo è alto e l'edizione non mi ha soddisfatto visto il piccolo formato, con la costina che si piega facilmente (600 e passa pagine... si poteva scegliere un materiale migliore) e le pagine ondulate. Alla fine del volume vi è un'intervista dell'autore, grazie alla quale il lettore potrà sapere molte chicche su di lui.
Essendo, per lo più, una raccolta di one-shot, "Naoki Urasawa-Gli Esordi" raccoglie più di una ventina di storie dell'autore, create sin dall'inizio della sua carriera sino alla sua prima serializzazione ,"Pineapple Army". Tranne per qualche rara eccezione (“N.A.S.A.” e “Singing Policeman”), le storie sono per lo più auto-conclusive, e per questo motivo risultano scialbe, insipide e poco incisive. Il problema è che mancano le due cose per cui Urasawa è celebre :
- Caratterizzazione psicologica dei personaggi verosimile.
- Struttura narrativa estremamente intricata, con varie sotto-trame.
Dimenticatevi tutto ciò in questa raccolta, visto che le storie durano molto poco (un 20-30 pagine), per riuscire ad abbozzare dei personaggi o creare architetture narrative intricate. Le uniche storie degne di nota risultano essere "Addio Mr. Bunny", "N.A.S.A." (peccato che risulti incompleta, era interessante), "Old Western Mama" e "Shinjuku Lullaby". Quest'ultima risulta essere la più interessante di tutto il volume, poiché è un noir che racconta un oscuro spaccato della società Giapponese e quindi, alla storia, Urasawa inserisce anche della protesta sociale.
Neanche il disegno purtroppo riesce a risollevare le sorti della raccolta, poiché esso risulta molto acerbo e ben lontano dalla precisione e dalle inquadrature ad effetto ben studiate e costruite, presenti nelle opere successive.
Questo volume, visto anche il costo abbastanza proibitivo, è rivolto ai soli fan dell'autore, che vogliono vedere il suo percorso evolutivo. Dimenticatevi di "Monster", "20th Century boys" o "Pluto": le storie raccolte qui sono distanti anni luce dai futuri thriller psicologici del maestro. Se vi aspettate qualcosa del genere, fermatevi subito poiché potreste rimanere fortemente delusi. Ai neo-lettori consiglio di cominciare con le opere della maturità di Urasawa e solo successivamente, se vi piace l'autore, prendere questo volume.
Essendo, per lo più, una raccolta di one-shot, "Naoki Urasawa-Gli Esordi" raccoglie più di una ventina di storie dell'autore, create sin dall'inizio della sua carriera sino alla sua prima serializzazione ,"Pineapple Army". Tranne per qualche rara eccezione (“N.A.S.A.” e “Singing Policeman”), le storie sono per lo più auto-conclusive, e per questo motivo risultano scialbe, insipide e poco incisive. Il problema è che mancano le due cose per cui Urasawa è celebre :
- Caratterizzazione psicologica dei personaggi verosimile.
- Struttura narrativa estremamente intricata, con varie sotto-trame.
Dimenticatevi tutto ciò in questa raccolta, visto che le storie durano molto poco (un 20-30 pagine), per riuscire ad abbozzare dei personaggi o creare architetture narrative intricate. Le uniche storie degne di nota risultano essere "Addio Mr. Bunny", "N.A.S.A." (peccato che risulti incompleta, era interessante), "Old Western Mama" e "Shinjuku Lullaby". Quest'ultima risulta essere la più interessante di tutto il volume, poiché è un noir che racconta un oscuro spaccato della società Giapponese e quindi, alla storia, Urasawa inserisce anche della protesta sociale.
Neanche il disegno purtroppo riesce a risollevare le sorti della raccolta, poiché esso risulta molto acerbo e ben lontano dalla precisione e dalle inquadrature ad effetto ben studiate e costruite, presenti nelle opere successive.
Questo volume, visto anche il costo abbastanza proibitivo, è rivolto ai soli fan dell'autore, che vogliono vedere il suo percorso evolutivo. Dimenticatevi di "Monster", "20th Century boys" o "Pluto": le storie raccolte qui sono distanti anni luce dai futuri thriller psicologici del maestro. Se vi aspettate qualcosa del genere, fermatevi subito poiché potreste rimanere fortemente delusi. Ai neo-lettori consiglio di cominciare con le opere della maturità di Urasawa e solo successivamente, se vi piace l'autore, prendere questo volume.