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    7.0/10
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    Makoto Shinkai è sempre stato un regista sopravvaluto; salito all'onore delle cronache grazie a un corto di poco più di venticinque minuti, "La voce delle stelle" (2002), realizzato praticamente grazie all'ausilio del solo suo PC, ottenne ottime critiche e vendite nel mercato Home Video, da lì in poi venne salutato come il volto nuovo dell'animazione nipponica, ottenendo nuova fama e gloria con l'iper-osannato "5 cm al secondo" (2007). Sono semp1 [ continua a leggere]
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    Nella memoria collettiva, ma anche purtroppo da parte della critica ufficiale, il cinema di Isao Takahata resterà sempre l'eterno secondo rispetto a quello del più celebrato quanto osannato collega Hayao Miyazaki, ma evidentemente al regista di essere considerato un "numero 2" non è mai importato più di tanto, specie perché il suo cinema è molto meno improntato alla ricezione immediata e più un'esigenza comunicativa da esprimere quando aveva eff1 [ continua a leggere]
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    Ho una certa reverenza nell'approcciarmi a recensire le opere del maestro Oshii, perché ho sempre il timore di non essere all'altezza del genio, ma, come lo stesso autore dirà in "Innocence" (2004), "Non bisogna essere Cesare per capire Cesare"; in effetti l'umanità intera è composta perlopiù da persone non all'altezza dei suoi individui migliori. Realizzato l'anno precedente "Lamù - Only You" (1983), di cui il regista fu insoddisfatto per l'inv1 [ continua a leggere]

    5.0/10
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    Creata un'opera come "Akira", che ha reso famoso il nome di Otomo in tutto il mondo, il regista decide di fermarsi per un bel po' di anni dedicandosi a progetti per lo più trascurabili e non sempre di alto valore artistico, dove alla fine l'unica cosa di rilevante è il corto di venti minuti "Carne da Cannone" all'interno del film ad episodi "Memorie". Nel 2004, dopo ben sedici anni da "Akira", Otomo ritorna alla regia di un film per dirigere "St1 [ continua a leggere]
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    Chi si aspettava con il ritiro di Miyazaki grandi cambiamenti all'interno dello Studio Ghibli può stare tranquillo, poiché il tutto prosegue all'insegna della tradizione che lo ha contraddistinto. Hiromasa Yonebayashi, dopo il discreto "Arrietty - Il mondo sotto il Pavimento" (sopravvalutato da critica e pubblico), ritorna quattro anni dopo con un nuovo film: "Quando C'era Marnie". La pellicola è giunta nei cinema italiani ad opera della solita1 [ continua a leggere]
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    Aver realizzato un capolavoro assoluto dell'animazione come "Ghost in the Shell 2: Innocence" non è bastato a quel genio di Mamoru Oshii, poiché quattro anni dopo decide di rimettersi dietro la macchina da presa per dirigere "The Sky Crawlers - I Cavalieri del Cielo". Il maestro si dedicherà alla sola regia, mentre questa volta affida la sceneggiatura a Chihiro Ito, sebbene sotto sua stretta supervisione. L'opera, uscita nel 2008, viene presenta1 [ continua a leggere]
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    Molti registi legati alle serie TV, quando debuttano al cinema, lo fanno con dei film celebrativi. Non sono pochi i grandi nomi esordienti al cinema con tali opere, come Hayao Miyazaki o Kunihiko Ikuhara, e a questa regola non sfugge neanche colui che sarà destinato a divenire il più grande regista della Storia dell'animazione, Mamoru Oshii. Quest'ultimo a inizio degli anni '80 era il regista titolare della serie TV "Lamù - La ragazza dello Spaz1 [ continua a leggere]
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    Realizzare un sequel molte volte è solamente una mera operazione di riciclo, la quale punta solamente a riproporre i medesimi meccanismi presenti nel primo film (di solito ingigantendoli), per compiacere il pubblico. Nove anni è la distanza che separa il capolavoro rivoluzionario "Ghost in the Shell" dal suo seguito "Innocence", così denominato per evitare qualsiasi riferimento al precedente film che fu un sonoro flop al botteghino. Questo fa ca1 [ continua a leggere]
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    Come molti registi di genere italiani degli anni '60-'70 che sfruttavano generi considerati di "serie B" dalla critica - ad esempio l'horror, il western o il thriller - per portare allo scoperto le ombre della società, così fa nel 1982 Yoshiyuki Tomino, geniale regista che ha innovato il genere robotico per trasformarlo in opera d'arte, e facendone così, in questo caso, un veicolo della sua personale e originale poetica: la comprensione come uni1 [ continua a leggere]
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    Nel nuovo millennio, l'uso delle nuove tecnologie ha fatto sì che il cinema fosse alla portata di tutti, facendo sì che si approcciasse al media in questione anche gente di cui se ne poteva fare benissimo a meno. Uno dei registi ad aver tratto beneficio da ciò è stato Makoto Shinkai, il quale aveva realizzato in precedenza un film (l'orribile "Beyond the Clouds - The Promised Place"), un paio di corti (tra cui il discreto "La Voce delle Stelle")1 [ continua a leggere]
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    Gli anni '80 sono stati alquanto avari di riconoscimenti nei confronti di Mamoru Oshii, che proponendo un cinema d'animazione sperimentale, aveva ripetutamente fatto fiasco al botteghino, poiché il pubblico gli ha preferito un cinema commerciale e più spettacolare dei suoi colleghi Miyazaki e Otomo. Dopo essersi rilanciato con i due film di Patlabor, Oshii decide nel 1995 di lasciare un segno indelebile nella storia dell'animazione con la pellic1 [ continua a leggere]
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    Sono passati ben tredici anni da quel capolavoro di "Jin-Roh: Uomini e Lupi", quando finalmente Hiroyuki Okiura ha deciso di interrompere la sua pausa dalla regia di un film per realizzare "Una Lettera per Momo". Ci si ritrova innanzi a un film molto più personale rispetto alla precedente pellicola, visto che la mano di Mamoru Oshii era ben evidente, mentre con quest'opera Okiura riversa tutto sé stesso, curandone anche il soggetto, la sceneggia1 [ continua a leggere]