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Non nascondo che, per diversi anni dalla prima visione, io abbia detestato Nausicaä della Valle del Vento, la seconda pellicola animata girata da Hayao Miyazaki, senza dubbio complice il pessimo doppiaggio italiano datato Anni Ottanta a cura della RAI. Deciso a ripercorrere le origini di un gigante dell'animazione giapponese quale è Miyazaki, ho dato un'ulteriore possibilità al film, visionandolo in originale con i sottotitoli: a quel punto, la mia opinione è mutata tanto radicalmente e così in positivo da spingermi a leggere la ben più corposa controparte cartacea, scritta e disegnata dallo stesso Miyazaki. La stesura del manga, in corso già dal 1982 e cioè da ben due anni prima dell'uscita del film, si prolungò fino al 1994, concludendosi dopo ben dodici anni di lavoro maniacale e sette volumi complessivi.

Kaze no Tani no Nausicaä, questo il titolo originale, è uno dei manga di genere post-apocalittico in assoluto tra i più rappresentativi nel panorama fumettistico internazionale. La vicenda si colloca in un futuro molto lontano in cui la Terra è ormai divenuta irriconoscibile: a causa di una grande civiltà industriale, le risorse del pianeta sono state consumate da tempo e un conflitto catastrofico passato alla storia come "I Sette Giorni di Fuoco" ha condotto il genere umano sull'orlo dell'estinzione. Nel periodo in cui si svolge la vicenda principale, la superficie del globo è ormai ricoperta da una gigantesca giungla tossica definita "mare della putrefazione", nonché patria dei feroci insetti di proporzioni fantascientifiche denominati Ohmu. Gli ultimi resti dell'umanità abitano invece la vasta area desertica che lambisce i confini della giungla e, poiché hanno obliato la tecnologia avanzata dei loro avi, gli umani si difendono dagli insetti colossali per mezzo di armi e scudi di argilla. In questo contesto si collocano la principessa Nausicaä, la nostra protagonista foriera di messaggi ambientalisti, e la sua Valle del Vento, un piccolo paradiso naturale fatto di rocce a strapiombo e terreni coltivabili in cui una pacifica comunità di esseri umani trae sostentamento dai mulini a vento sparsi su tutto il territorio. A spezzare i tranquilli equilibri del villaggio è una guerra scoppiata tra il bellicoso regno di Tolmekia e l'altrettanto militarmente potente e quanto mai agguerrito Impero di Dorok. Proprio nel tentativo di gettare una luce sul mistero che si cela dietro alla giungla tossica e al colossale conflitto, la giovane e coraggiosa Nausicaä si troverà al centro di eventi dalla portata epocale...

A saltare subito all'occhio del lettore sono le tavole color seppia (!) disegnate del maestro Miyazaki: esse conferiscono infatti un'aura "storica" e oltremodo singolare al racconto, quasi come se stessimo sfogliando un antico manoscritto. Il character design di Miyazaki è ormai riconoscibile ai più, ma qui abbiamo modo di verificare il maestro sia abilissimo anche nel tratteggiare in bicromia fondali, costumi, armi e veicoli dai dettagli molto elaborati. Per quanto riguarda la trama, purtroppo non posso fare ulteriori commenti senza il rischio di rivelare troppi risvolti narrativi d'importanza fondamentale. Mi limiterò a dire che siamo di fronte a una storia densa, complessa e vastissima che necessita sicuramente più di una lettura: ad oggi credo di aver colto a mala pena la metà dei contenuti dell'opera, sia in merito a temi di elevata morale comunque mai infantile o edulcorata (anzi, è piuttosto cruda ed esplicita), sia riguardo a intrighi tra i vari personaggi e le fazioni coinvolte: il conflitto tra queste ultime è infatti sceneggiato egregiamente, e i personaggi, pur nella loro semplice caratterizzazione e diversificazione, svolgono bene il loro ruolo e non deludono le aspettative. Una particolare nota di merito va senz'altro a Kushana, l'antagonista, un personaggio poliedrico, a tutto tondo e davvero ben concepito; lo stesso si può dire a proposito del finale, in cui il messaggio trasmesso dall'autore risulta senza dubbio positivo, ma le ultime, splendide pagine trasudano tristezza, nostalgia e pessimismo. In definitiva, e nonostante tutto, per Miyazaki non c'è alcuna vera speranza per l'umanità: a voi scoprire in che modo il maestro pervenga a una simile conclusione. Sono più che convinto che Nausicaä della Valle del Vento sia un'opera affascinante di fondamentale importanza per qualunque appassionato della nona arte.